A cura di Emanuele Biddeci del Roma Club Palermo
Frosinone, Servette, Cagliari, Monza, Slavia Praga ed Inter. 5 vittorie di fila e una sconfitta, mica male eh?
Un sestetto di partite che ha consegnato alla Roma tanto. Sicuramente la vetta della classifica nel girone di Europa League. Una gara, quella con lo Slavia, abbastanza in controllo e mai con la sensazione di non riuscire a sbloccarla.
Ma procediamo con ordine. Col Frosinone serviva ripartire e lo abbiamo fatto con un secco 2-0. Minimo sindacale, ma con la Roma nulla è scontato. Con Servette e Cagliari è stata quella che molti definirebbero “ordinaria amministrazione“. Per Lukaku 4 gol in 2 partite: una sentenza. Non ce ne voglia Sir Claudio.
Purtroppo, però con gli Svizzeri perdiamo per infortunio Lorenzo Pellegrini, mentre a Cagliari Dybala. Due assenze che peseranno e non poco nelle partite successive. D’altro canto, Monza e Inter, nel mezzo il già citato Slavia, hanno portato, sì, una vittoria e una sconfitta, ma anche un’accumulazione di stanchezza non indifferente.
Vista la rosa corta a causa dei tanti infortuni questo farebbe propendere la visione di molti al “bicchiere mezzo vuoto“. Col Monza tanta sofferenza. La squadra di Palladino gioca un buon calcio e nonostante l’uomo in meno, Nils Liedholm diceva che in 10 si gioca meglio, ha dato l’anima in campo. Per fortuna che c’era Stephan. Da sottolineare la prestazione di Azmoun.
Con l’Inter, invece, sono emersi i limiti tecnici e sicuramente fisici della Roma. A detta di Cristante, la partita era stata preparata così dal tecnico di Setúbal, contenimento dell’avversario e ripartenza. Sarebbe potuta anche andar bene questa strategia, ma solo se avesse portato comunque ad un risultato. Si è vista una Roma poco coraggiosa. Lukaku poco incisivo. Insomma, una delusione.
I filosofi direbbero “poteva andare peggio“. Vero. Ma poteva andare meglio. Quel che è certo, è che nulla è perduto. Di sicuro gli obbiettivi dichiarati ad inizio stagione risultano ancor oggi più veritieri e raggiungibili. Quarto posto e se possibile arrivare lontano in Europa per provare a prenderci quello che ci è stato strappato ingiustamente.
Il cammino non è compromesso. Mourinho resta il nostro condottiero, il nostro porto sicuro. I suoi detrattori si mettessero l’anima in pace. Non eravamo campioni dopo Roma–Empoli, non saremo da obbiettivo salvezza dopo Inter–Roma. Novembre è appena iniziato, il Derby è imminente. Il bicchiere, però, rimane nonostante tutto “mezzo pieno“.
Avanti Roma. Avanti Romanisti.
Sono emozioni forti 💛❤