A cura di Emanuele Biddeci del Roma Club Palermo
Sassuolo, Fiorentina, Sheriff, Bologna, Napoli, Juve
La Roma comincia il mese delle festività Natalizie da Reggio Emilia, dalla gara molto movimentata contro il Sassuolo. Mourinho stappa subito lo Champagne facendo il botto, dapprima definendo Marcenaro, l’arbitro della gara, privo di una “stabilità emotiva” per un match del genere, e per finire spostando l’attenzione sulla proverbiale inesistenza di fairplay di Domenico Berardi. Il risultato è quello di una Roma non brillantissima ma cinica. Dopo l’iniziale svantaggio subito al 25esimo per mano di Matheus Henrique, la partita cambia con l’ingresso di Kristensen e Azmoun ad inizio secondo tempo. L’episodio cardine è l’espulsione di Boloca al minuto 63. Un rigore trasformato da Dybala, quasi parato da Consigli, ed un tiro deviato in maniera rocambolesca di Kristensen ribaltano l’incontro. Tutto in 6 minuti. La Roma torna a casa vincitrice, con somma delusione per l’allenatore avversario.
La partita successiva contro la Fiorentina vede una Roma partire forte col gol di Lukaku dopo 5 minuti. Perde praticamente subito Dybala per infortunio muscolare, ed a fine primo tempo Zalewski viene ammonito per poi ricevere un secondo giallo a 20 minuti dalla ripresa. La superiorità numerica a vantaggio della Viola porta al definitivo pareggio per 1a1, nonostante la seconda espulsione di Lukaku per un fallaccio a 3 minuti più recupero dalla fine. La Roma stringe i denti in 9 uomini ma riesce a tenersi stretta questo punto.
L’ultima apparizione Europea per quanto concerne la fase a gironi si svolge in casa contro lo Sheriff. Per arrivare prima nel girone la Roma deve sperare in una sconfitta dello Slavia Praga contro il Servette. La Roma deve fare almeno 5 gol, inoltre, ma nonostante parta benissimo con un uno-due firmato Lukaku-Belotti, all’intervallo scopre che lo Slavia ha già archiviato la propria gara con un perentorio ed inoppugnabile 4a0. Il secondo tempo diventa quindi l’opportunità per mettere in luce i giovani. Entrano Pagano, Pisilli e l’esordiente Mannini. La gara si conclude con la prima gioia in maglia giallorossa da parte di Niccolò Pisilli. La sua gioia, inutile negarlo, è anche la nostra, e no, non stiamo piangendo, ci è solo entrato un Renato Sanches nell’occhio.
A Bologna si presenta una squadra incerottata. Dybala assente per infortunio, Lukaku e Zalewski per squalifica. Ci si aspettava una gara difficile. O per meglio dire ci si aspettava almeno una gara. La Roma non scende praticamente mai in campo, perde 2a0 con annesso autogol di Kristensen che era stato l’eroe di Sassuolo, e perde la quarta posizione in classifica proprio a vantaggio degli Emiliani. Comunque, ai tortellini in brodo noi preferiamo sempre la Carbonara.
A fine gara quel maledetto GENIO di Mourinho ammette la brutta prestazione ma sposta poi l’attenzione per l’ennesima volta su di sé proteggendo la squadra, dichiarando di voler proseguire il suo cammino alla Roma. Grazie Mister, fino all’inferno.
Recuperati Lukaku e Zalewski dalle rispettive squalifiche, la Roma tira il fiato per una settimana senza coppe. Arriva il Napoli prima del Natale, un Napoli che pochi giorni prima ha preso 4 Babà dal Frosinone in coppa Italia. La partita si mette sin da subito a senso unico. Gioca la Roma. Gioca l’Olimpico. Gioca il Popolo Romanista. Non c’è storia. Dopo una traversa di Bove, arriva un rosso diretto per Politano a fronte di un fallo di frustrazione. Questa superiorità numerica aiuta la Roma a sbloccare l’incontro con una magia del suo ritrovato Capitano Pellegrini. Al minuto 86 i Campani perdono anche Oshimen per doppio giallo e poco dopo parte il contropiede che chiude la gara con un gol di Lukaku. Effettivamente per festeggiare bene il Natale, oltre ai Babà, servivano anche due paste: una frolla e una riccia.
Con la Juve abbiamo visto una grande prestazione della Roma, purtroppo però, come da tradizione ormai, si gioca bene e si va a vasa con zero punti. La Roma domina il primo tempo prendendo un palo con Cristante e salvando il risultato con un provvidenziale N’dicka. Nel secondo tempo è subito doccia fredda. Un rimpallo favorisce la palla ai bianconeri che la recapitano a Rabiot. 1a0 e partita finita. La Juve si chiude e subisce gli attacchi giallorossi senza però grossi problemi. Così chiudiamo il nostro 2023, con 3 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte. Nella speranza di un 2024 migliore, Buon Anno a tutti e sempre Forza Roma.
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