Si può dare di più

Settima giornata di campionato e all’U-Power Stadium di Monza si affrontano due squadre dai destini complicati.

La Roma si presenta con l’assenza pesante di Dybala, fermato ancora una volta da problemi muscolari; spazio quindi a Soulé.

La squadra di Nesta non ha ancora vinto una partita. Presenta al debutto da titolare in porta Pizzignacco, mentre la lista degli assenti è veramente molto lunga; in tribuna papà e mamma Maldini a seguire il figlio Daniel fresco di convocazione in Nazionale maggiore.

Oltre 2500 i tifosi giallorossi.

Come da previsione la Roma parte forte con una pressione costante nella metà campo avversaria; il Monza lascia la gestione del pallone agli avversari aspettando il momento giusto per colpire in ripartenza.

Soulé sa di essere un osservato speciale nella partita di oggi, si muove molto andando a prendere il pallone dai compagni in ogni zona del campo.

I primi 14’ non regalano nessun tipo di emozione finché un tiro improvviso dal limite dell’area di Koné si infrange sul palo alla destra del portiere, sulla ribattuta Dovbyk è pronto a ribadire in rete il pallone ma il guardalinee prima e il VAR dopo annullano la rete del giocatore ucraino.

La partita sembra svegliarsi, e ci vuole il solito super Svilar per negare il goal a Maldini, cross di Bianco sponda di Djuric e tiro al volo del numero 14 del Monza che chiama il portiere serbo ad un difficile intervento alla sua destra.

El Shaarawy è costretto ad abbandonare la partita dopo 19’ per un problema al polpaccio, al suo posto si rivede in campo per la prima volta Zalewski dopo il reintegro in rosa.

Ed è proprio una bella imbucata di Zalewski in area del Monza che porta Pellegrini al tiro dal limite dell’area, la palla sibila accanto al palo.

Ancora Cristante qualche istante dopo serve il Capitano in area sulla destra: il tiro per anticipare l’uscita del portiere finisce ancora a lato di poco.

24’ è Koné a chiamare alla deviazione in angolo l’attento portiere del Monza.

È una Roma che non cattura l’occhio per la bellezza del gioco ma che crea tante situazioni pericolose, il goal però rimane ancora uno dei problemi di questo inizio stagione.

Ammonizione al 27’ di Soulé per una brutta entrata, l’argentino sembra essersi innervosito dopo i primi discreti minuti.

Pochi minuti dopo, bel cross di Mancini dalla trequarti in direzione di Dovbyk, Izzo con un colpo di schiena riesce ad impedire che il pallone finisca sulla testa dell’attaccante giallorosso rischiando però un clamoroso autogoal.

Il primo tempo si chiude con una bella combinazione tra Pellegrini e Dovbyk che libera Angeliño al tiro…conclusione da dimenticare!

Primi 45’ che fotografano perfettamente la realtà della Roma; squadra con un potenziale decisamente più alto di quello che dimostra sul campo, troppo ligia ad effettuare il semplice compitino e che non prova mai ad uscire dagli schemi per sorprendere gli avversari.
Dovbyk non può toccare tre palloni in un tempo, e Soulé deve capire che la palla bisogna farla viaggiare e anche velocemente altrimenti continuerà a sbattere inutilmente contro gli avversari.
La squadra di Nesta gioca con paura (comprensibile) senza rendersi conto che potrebbe fare male ad una difesa giallorossa con ancora troppe sbavature.

Le squadre rientrano in campo senza nessuna variazione di formazione.

Il Monza sembra aver intuito i nostri pensieri e inizia con un piglio decisamente diverso il secondo tempo togliendo spazi e tempi agli avversari e provando a gestire il pallone.

Dopo 10’ minuti la Roma riesce a costruire una bella giocata in velocità con Dovbyk che serve un pallone molto invitante per Pellegrini che conclude però centralmente.

Due minuti dopo Dovbyk si ritrova davanti alla porta avversaria dopo uno scambio con Soulé, il tiro è però troppo affrettato e finisce abbondantemente alto. Prima invenzione dell’argentino.
Ancora una volta quando la palla viaggia veloce nascono le occasioni per gli uomini di Juric.

Al 61’ Dovbyk dà una dimostrazione di forza, potenza e di attaccante vero!!! Verticalizzazione di Cristante, il gigante ucraino difende palla e posizione con il corpo liberandosi di un primo avversario e poi, una volta entrato in area si porta dietro tre difensori e infila in diagonale l’incolpevole Pizzignacco.
Terzo goal in campionato per l’attaccante giallorosso.

Mr. Nesta cerca subito di correre ai ripari inserendo Dany Mota al posto di Bianco.

E il cambio si rivela subito vincente, al 70’ da un cross dalla sinistra Svilar smanaccia male, la palla finisce sui piedi di Dany Mota che appoggia comodamente in rete, 1-1 e tutto da rifare.

Immediato doppio cambio di Juric che richiama in panchina Soulé e Angeliño per Pisilli ed Hermoso; contromossa di Nesta che manda in campo D’Ambrosio per Pereira.

Al 75’ Dovbyk va via sulla sinistra, rientra e serve Koné che con un tiro a giro sfiora il palo alla sinistra del portiere; quarta occasione importante per il francese che in questa occasione avrebbe sicuramente potuto fare di meglio.

La Roma cambia ancora a 5’ dal novantesimo, Baldanzi e Shomurodov al posto di Pellegrini e Celik; Juric tenta il tutto per tutto per portare a casa la partita.

Il gioco riprende, lungo cross dalla sinistra per Baldanzi che viene travolto in area da un pestone di Kyriakopoulos, né l’arbitro né il VAR (incredibile) intervengono.

I 5’ di recupero non regalano grande calcio, una bella incursione di Baldanzi viene fermata al limite dell’area e un tiro negli ultimi secondi di Koné si perde tra i tifosi giallorossi.

Si chiude così una settimana brutta e difficile per la Roma di Juric che forse inizierà a capire meglio cosa significhi sedersi su quella panchina.
Quello che preoccupa di più però è l’atteggiamento della squadra, senza anima e senza cuore prima ancora che di gioco.

Luca Panno – Roma Club Parma