In questa puntata dedicheremo spazio a uno dei campionati più antichi del vecchio continente: la Scottish Premiership.
All’interno del campionato scozzese è presente anche il derby più antico d’Europa: l’Old Firm.
Il primo derby tra le squadre dei Glasgow Rangers e dei Celtic Glasgow si giocò il 28 maggio del 1888 e terminò 5 a 2 per i biancoverdi.
La rivalità tra le due squadre va anche oltre il calcio, infatti per anni hanno rappresentato due opposte fazioni della chiesa anglosassone: i cattolici per i Celtic e i protestanti per il Rangers.
Persino in politica si sono divise l’ideologia: unionisti i tifosi dei Rangers mentre indipendentisti i tifosi del Celtic.
Ad oggi le due squadre hanno disputato ben 442 incontri e l’ultimo incontro giocato ha visto trionfare il Celtic per 3 a 0 sui Rangers.
I biancoverdi guidano la classifica indisturbati dopo 10 giornate e solo l’Aberdeen sembra tenere il passo; I Glasgow Rangers infatti sono distanti ben 9 lunghezze e sono in terza posizione.
Il primo talento di oggi del campionato scozzese si chiama Arne Engels nato a Opwijk in Belgio 21 anni fa.
Proviene dall’Augusta squadra della Bundesliga, dove è stato acquistato quest’estate dal Celtic per 11 milioni di euro.
Ci ha messo solo sette partite per impressionare tutti e prendere per mano il centrocampo della squadra scozzese.
Tatticamente è una mezz’ala che può giocare anche da intermedio di centrocampo o da esterno sinistro d’attacco; è dotato di un’ottima corsa ed è veloce anche in progressione palla al piede.
Dal suo arrivo ad agosto ha totalizzato 11 partite tra Premiership, League Cup e Champions League.
Proprio in quest’ultima competizione si è fatto apprezzare tantissimo realizzando 1 gol e 2 assist in 3 partite; gli altri due gol li ha fatti in campionato e l’altro assist in League Cup.
Non va male nemmeno in nazionale belga perché il 30 agosto 2024 viene convocato per la prima volta in ed esordisce il 6 settembre seguente nel successo per 3-1 in Nations League contro Israele.
Insomma non male per un ragazzo di 21 anni partito dalle giovanili del Gent che ora dalla vetta della Premiership scozzese può guardare tutti dall’alto verso il basso.
Il secondo talento di oggi è Paulo Bernardo, nato ad Almada in Portogallo nel 2002. E’ gestito da Mendes, proprietario della famosa agenzia Gestifute.
La sua storia calcistica nasce nelle giovanili del Benfica e alla Caixa sboccia uno dei talenti più puri di tutto il Portogallo.
Renato Paiva, allenatore della squadra riserve del Benfica, disse in un intervista: siamo davanti ad una delle “future stelle della squadra lusitana”.
Ma la concorrenza è tanta da quelle parti e così decide di giocarsi le sue chance prima al Paços de Ferreira in prestito e poi al Celtic di Brendan Rogers.
Tra Celtic e Benfica viene definito un accordo di prestito ma la squadra scozzese ha inserito un’opzione d’acquisto al termine della stagione qualora Bernardo avesse disputato un’ottima stagione.
E così dopo una stagione in prestito, ad agosto il Celtic, ha esercitato l’opzione di acquisto per 4 milioni di euro facendogli firmare un contratto di cinque anni.
Come dargli torto, considerando il potenziale fin qui espresso da Bernardo che ha stravolto il suo modo di giocare pur di imporsi nel campionato scozzese.
La sua storia infatti è simile a quella di un campione del mondo di casa nostra: Andrea Pirlo.
I due potrebbero giocarsi il prossimo Old Firm ma da avversari qualora si dovesse concretizzare l’opportunità per Pirlo di allenare i Glasgow Rangers.
Come Pirlo nasce trequartista, ma poiché è dotato di una grandissima visione di gioco e di piedi fatati, Rogers decide di trasformarlo in un mediano per far girare e giocare la squadra a meraviglia.
Tecnicamente è in grado di calciare con entrambi i piedi disegnando passaggi per i compagni e trovando filtranti che solo i grandi giocatori sanno vedere.
Con gli scozzesi l’anno scorso realizzò 4 gol e 3 assist in 30 partite tra Champions League, Premiership, Scottish Cup ottenendo i primi trofei nel suo palmares: campionato e la Coppa di Scozia.
Quest’anno ha realizzato 2 gol e 1 assist in 14 presenze, giocando già 3 partite di Champions oltre a Premiership e League Cup.
In nazionale Bernardo gioca con la selezione Under-17 al campionato europeo di categoria del 2019 disputato in Irlanda: in questa competizione disputa 4 partite e segna un goal per i lusitani eliminati dall’Italia ai quarti di finale.
Successivamente esordisce nella nazionale Under-21 nella partita (valevole per le qualificazioni ai campionati europei di categoria del 2023) vinta contro la Bielorussia per 1-0; per la nazionale maggiore c’è tempo ma sicuramente il tecnico Roberto Martinez lo tiene d’occhio.
Il terzo e ultimo talento di oggi si chiama Mohammed Diomande nato nel 2001 a Yopougon o Yop City, un sobborgo di Abijan in Costa d’Avorio.
Calcisticamente è cresciuto nella Right to Dream Academy e nel gennaio del 2020 viene acquistato dal Nordsjælland che lo aggrega subito alla rosa della prima squadra. Fa il suo esordio fra i professionisti il 19 febbraio giocando titolare l’incontro di Superligaen vinto 6-0 contro l’Horsens. Il 13 settembre seguente segna la sua prima rete, aprendo le marcature della trasferta persa 3-2 sul campo del Brøndby.
A gennaio del 2024 viene girato in prestito al Glasgow Rangers che 6 mesi più tardi lo acquista per 5 milioni di euro dai danesi.
Nei primi 6 mesi dopo un breve apprendistato nel campionato giovanile scozzese esordisce con la prima squadra dove mette a referto 15 presenze con 2 gol e 1 assist, quest’ultimo negli ottavi di Europa League.
In questa stagione il bilancio parla di 15 presenze, 1 gol e 3 assist tra Premiership, Qualificazione mancata in Champions, Europa League, League Cup.
Tatticamente è un centrocampista centrale che può ricoprire tutte le posizioni in mezzo al campo, anche il trequartista.
E’ alto 183 centimetri e fisicamente è già ben strutturato. La sua rapidità è impressionante soprattutto nello stretto; usa le sue leve per recuperare palloni e metterli subito a disposizione dei compagni oppure disegna passaggi per gli attaccanti.
La sua polivalenza è la sua forza che è abbinata ad un incredibile intelligenza tattica: legge benissimo le azioni e questo gli permette di avere sempre un ottimo posizionamento in campo.
Non a caso gioca da sempre con il numero 10 sulle spalle.
In nazionale esordisce nel successo per 1-0 contro il Gabon a giugno di quest’anno.
Insomma, non male per un ragazzo partito dalla periferia con il sogno di giocare con il numero 10 in un grande club. E la sua storia è appena cominciata.
Gianni C. – Roma Club Parma
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