La dodicesima giornata di campionato ha visto la Roma ospitare il Bologna di Vincenzo Italiano.
Come ormai consuetudine fin dalla prima giornata, anche la vigilia di questa partita in casa giallorossa è stata accompagnata da polemiche e retroscena misteriosi; non ultimo quello che ha portato Ivan Juric ad escludere la presenza di Dybala, comunicato durante la conferenza stampa delle ore 12, quando era in programma un ultimo provino alle 13.30.
Fuori dalle convocazioni a sorpresa anche Pellegrini.
Sembra incredibile ma solo pochi mesi fa questa partita valeva il quinto posto per l’accesso in Champions League conquistato poi meritatamente dai rossoblù, da allora la Roma ha disputato 23 partite in campionato vincendone solamente 5.
I primi 10’ scorrono senza grandi sussulti, tanti gli errori da entrambe le parti in fase di impostazione; un tiro al volo dai 25 metri senza grandi pretese di Miranda è l’unica cosa che possiamo annotare; gli schieramenti uomo su uomo dei due allenatori sembrano imbrigliare le iniziative delle due squadre che ricorrono al fallo sistematico per evitare possibili ripartenze.
Un timido scambio Pisilli-Dovbyk-Pisilli porta alla conclusione il giovane centrocampista giallorosso senza però impensierire Skorupski.
Numero di Orsolini al 20’ che, con una finta e un tocco di esterno lascia sul posto Angeliño involandosi verso la porta avversaria, il tiro di destro non centra l’obiettivo, il compagno Ndoye in estirada cerca il pallone ma finisce per sbattere con la tibia contro il palo in modo violento; Mr. Italiano è costretto ad effettuare il primo cambio inserendo Karlsson.
Al 25’ difesa completamente passiva della Roma su un calcio d’angolo dalla sinistra e palla che arriva sui piedi di Castro che prontamente riesce a calciare in porta portando in vantaggio il Bologna.
Quindicesima rete subita dai padroni di casa.
Reazione della Roma al 29’, Koné con potenza arriva sul fondo e mette la palla in mezzo all’area, l’accorrente Soulé colpisce quasi a botta sicura ma il pallone si stampa sulla traversa.
La squadra giallorossa è comunque apatica, non ci sono trame o idee di gioco ma solo qualche iniziativa personale che non può mai creare problemi ad un Bologna ordinato e semplice nelle sue cose.
All’Olimpico si sentono solo i tifosi ospiti, ennesimo segno dello scollamento totale tra squadra e supporter.
Il primo tempo si chiude con una pioggia di fischi che a memoria faccio fatica a ricordare, anche in tempi più bui e difficili di questo (non sembra ma ci sono stati), non ricordo una disillusione così forte da parte non solo della Curva Sud ma di tutto lo stadio.
Bologna quindi che chiude in vantaggio i primi 45’ senza grandi fatiche, contro questa Roma basta la giusta attenzione per vivere sereni.
Ci piacerebbe capire invece l’utilità di continuare a schierare Angeliño fuori ruolo per far spazio ad un El Shaarawy inconsistente così come inutili appaiono Cristante (strano) e Çelik.
Il secondo tempo inizia con un nuovo cambio per il Bologna, De Silvestri ammonito allo scadere del tempo viene lasciato negli spogliatoi dal tecnico rossoblù, al suo posto entra Posch.
Ospiti vicino al raddoppio al 55’ quando il tiro ravvicinato di Karlsson viene respinto in extremis in angolo dalla difesa giallorossa.
Juric decide di effettuare un primo cambio inserendo Shomurodov per Soulé, al di la della traversa colpita è ancora evanescente l’azione del giovane argentino, forse un pò troppo innamorato del pallone.
Pochi minuti e nuovo (doppio) cambio del tecnico croato che richiama in panchina Pisilli e Çelik per Baldanzi e il debuttante Dahl e conseguente spostamento sulla fascia destra di El Shaarawy.
Aria fresca e giovane in campo e come per magia la Roma inizia a creare qualche azione di calcio. El Shaarawy inizia l’azione scambiando a centrocampo con Shomurodov che apre sulla destra per Mancini, controllo e cross di destro che trova ancora El Shaarawy all’altezza del dischetto di rigore pronto a girare in rete di testa, siamo al minuto 62 e la partita è nuovamente in pareggio.
Ma le magie spesso hanno un effetto breve e al 65’ contropiede micidiale di Orsolini che su lancio di Castro entra in area e punta Angeliño spostandosi la palla sul suo piede preferito, la conclusione leggermente deviata si infila sotto il sette alla destra di Svilar; 1-2 Bologna e tutto da rifare.
Ennesima rete subita in ripartenza dalla squadra giallorossa, negli spazi aperti subisce sempre in modo pesante le azioni avversarie.
Italiano sistema la sua squadra togliendo Odgaard e Castro per Fabbian e Dallinga.
Al 70’ ci vuole un prodigioso intervento dell’ex di turno Skorupski per impedire il goal a Ndicka su azione da calcio d’angolo.
Pochi minuti dopo il Var annulla per fallo di mano la terza rete del Bologna, Dallinga controlla involontariamente il pallone con la mano sinistra prima di depositare la palla in rete, Manganiello richiamato dal Var deve ritornare sulla decisione iniziale.
Ma è solo questione di minuti perchè i conti li chiude Karlsson al 77’, scambio sulla fascia destra con Miranda che gli permette di presentarsi indisturbato davanti a Svilar infilandolo di piatto destro.
Il gelo irreale che accompagna il proseguio della partita è devastante. I mille tifosi arrivati dall’Emilia cantano e gioiscono (giustamente) in uno stadio che va svuotandosi sempre più, lontanissimo parente di quello sempre sold-out.
Il Bologna si rilassa un attimo e la Roma trova il 2-3 con la doppietta di El Shaarawy. Azione da sinistra a destra che coinvolge il faraone leggermente defilato dentro l’area avversaria il quale, lascia partire una bella conclusione di destro che si infila sotto l’incrocio della porta avversaria.
Ancora una volta Italiano mette mano alla squadra per risistemare i suoi giocatori e per evitare ulteriori rischi, richiamando Orsolini per far entrare il difensore Casale.
Mancini e Karlsson vengono ammoniti per reciproche scorrettezze a tre minuti dal 90’ e un minuto dopo clamoroso liscio in piena area di Dovbyk su assist di Shomurodov; il giocatore ucraino fa vedere che il destro non è proprio il suo piede.
L’arbitro decide di procrastinare l’agonia dei tifosi giallorossi rimasti allo stadio indicando un recupero di sei minuti. Giusto il tempo di rischiare di vedere anche una doppietta di Dallinga, un’espulsione mancata di Mancini e un cartellino giallo per El Shaarawy.
Finisce così, con la terza vittoria consecutiva del Bologna in campionato e la vergogna più totale per i giocatori e l’allenatore della Roma.
Sono soltanto quattro i punti che dividono la Roma dalla zona retrocessione, e già questo potrebbe bastare per descrivere la situazione.
La strada di Ivan Juric è segnata da tempo e subito dopo la fine della partita arriva la conferma del suo esonero con un comunicato della società.
Noi invece mai come oggi ci sentiamo abbandonati da una società sempre assente e da un gruppo di giocatori senza dignità.
Luca Panno – Roma Club Parma
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