SU UN CAMPO PESSIMO UNA ROMA STANCA DELLE FATICHE DI COPPA NON RIESCE A VINCERE
Dal 3 novembre (Samp-Roma) al 24 novembre giorno di Sassuolo-Roma, sono ventuno giorni in cui la squadra giallorossa è scesa in campo sette volte (tra l’altro, con quattro viaggi). Il turn-over è anche venuto molto spesso meno per gli infortuni di Pilgrim, Viens, Dragoni. Quella che arriva all’Enzo Ricci di Sassuolo è dunque una squadra ormai esausta, e in questi casi la cosa peggiore è trovarsi a dover giocare su un vero e proprio “campo di patate”, un misto di sabbia e sterrato con solo pochi e sparuti fili d’erba. Un terreno ai limiti dell’irregolare, e sicuramente un grande rischio per la salute delle giocatrici: qualcosa che la FIGC dovrebbe regolamentare meglio.
La partita è stata anche la celebrazione delle cento presenze in giallorosso della campionessa Valentina Giacinti, che da quando è nella Capitale ha vinto due scudetti, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana.
I risultati delle partite già giocate, con l’Inter che corre (1-0 al Napoli) e la Fiorentina che ha pareggiato (2-2 contro il Milan), servono alla Roma un assist perfetto: una vittoria contro il Sassuolo penultimo permetterebbe il secondo posto scavalcando la Viola, a parimerito con le nerazzurre.
Mister Spugna torna al classico 4-3-3, tenendo in panchina Dragoni, e deve rinunciare ancora a Viens (fastidio al flessore sinistro accusato dopo Lione). Esterne d’attacco Glionna e Haavi, che si scambieranno spesso fascia durante la partita.
Il Sassuolo viene da una prima parte di stagione piuttosto travagliata, dopo il cambio di allenatore durante l’estate. Ricordiamo infatti che mister Piovani è approdato a Milano sponda Inter nel calciomercato estivo, e la panchina è stata quindi affidata al suo ex “secondo” Gian Loris Rossi. Un segnale di grande continuità da parte della proprietà, dato anche che nella passata stagione le neroverdi si erano distinte come vera e propria “rivelazione” del campionato dopo essere riuscite a superare nella classifica finale addirittura entrambe le squadre milanesi (mentre la squadra maschile retrocedeva in serie B).
L’inizio di questa annata, però, è stato drammatico: otto sconfitte nelle prime nove giornate, con in mezzo un solo pareggio proprio al Tre Fontane. Evidentemente la squadra stentava a trovarsi nei dettami del nuovo tecnico.
Due giornate fa è arrivata però la vittoria contro la Samp, comunque ultima in classifica. Un primo segnale di miglioramento che ha trovato però seguito con una vera e propria impresa, quando il Sassuolo ha fermato (2-2) la corazzata Juventus sin lì sempre vincente tra le mura amiche.
Con queste premesse la squadra emiliana ha ospitato una Roma sulla carta superiore, ma che stenta a ritrovare la brillantezza della scorsa stagione.
La palla inizia è iniziata a rotolare (male) sul terreno sconnesso, ma la partita è apparsa da subito poco vivace, nonostante un colpo di testa di Giacinti deviato sulla traversa già al 2’ minuto.
Vista la poca convinzione messa inizialmente in campo dalle giallorosse reduci dalle fatiche di coppa, Il Sassuolo ha trovato coraggio e iniziato ad alzare il baricentro. Così, anche stavolta su calcio d’angolo, è maturato il gol: sulla battuta del corner direttamente verso la porta Ceasar smanaccia e Haavi perfeziona il rinvio, con la palla che arriva sui piedi di Prugna lontano dall’area di rigore; la centrocampista neroverde inventa una soluzione incredibile, che si insacca imparabile sotto l’incrocio della porta romanista. È 1 a 0, gol di rara spettacolarità.
Sotto di un gol, finalmente la Roma si è rianimata, con Haavi, Henshaw e Greggi tra le più dinamiche.
È proprio l’austriaca a tentare una penetrazione in area al 18’, che si risolve in un tiro di Greggi di poco a lato. Al 25’ è invece la norvegese a rubare un pallone sulla sinistra e a liberarsi di due avversarie con un tunnel, e ad entrare poi in area lasciando partire un bolide che ha sfiorato l’incrocio dei pali.
Al 34’ Giacinti servita in area da Giugliano viene atterrata dalla stessa Prugna. È un rigore abbastanza chiaro, eppure la calda tifoseria del Sassuolo si lancia in deliranti contestazioni verso la decisione arbitrale.
Sul dischetto, tra i “buu” della tribuna emiliana, va Manuela Giugliano; spiazza Durand e non sbaglia. 1 a 1, e ancora tanto da giocare.
Al 38’ è Glionna a partire da sinistra, servire una palla in mezzo che dopo un paio di rimpalli arriva a Haavi; il destro di prima intenzione è forte ma Durand non si lascia superare. La stessa portiera della squadra di casa fermerà anche la conclusione di Glionna pochi minuti dopo.
Al 42’ nuova polemica: su passaggio filtrante di Giugliano c’è il taglio di Haavi che entra in area e viene atterrata da Pleidrup: è un rigore netto, e ne è l’ammissione stessa il silenzio che cala come un macigno sugli urlanti supporter emiliani. L’arbitro però non concede nulla, sbagliando.
Nel secondo tempo la differenza di freschezza è ancora più evidente: il Sassuolo pressa altissimo e (oltre sempre al deficit del terreno di gioco) riuscendo così a bloccare ancora di più la manovra giallorossa, già abbastanza spenta.
Al 50’, su una punizione da destra verso l’area piccola, Ceasar nuovamente non azzarda l’uscita – difetto di questa portiera che sta diventando sempre più un punto debole. Fortunatamente né Missipo né Sabatino (vera leggenda del movimento calcistico femminile in Italia) trovano il killer instinct sottorete, e alla fine la palla termina tra i guantoni della romanista.
La Roma si scuote, e realizza che con un pareggio sarebbero due punti clamorosamente persi. La maggiore qualità delle Campionesse d’Italia è iniziata a venire fuori, quando anche la freschezza fisica delle padrone di casa si appanna anche a causa del pressing intenso messo in campo.
Così al 53’ Glionna trova una bellissima discesa personale, che la porta a tirare dall’altezza del dischetto; purtroppo sul suo destro a incrociare trova ancora una volta i guantoni dell’esperta Durand.
Un minuto dopo sempre Benedetta Glionna diventa protagonista della sliding door del match: su un’azione iniziata da Haavi a sinistra con un suo cross verso il centro, dopo la torre di Di Guglielmo, la numero 18 si trova con il pallone a 50 cm dalla linea di porta, con la portiera battuta, ma tira incredibilmente sopra la traversa. Gol letteralmente divorato che peserà tantissimo.
Spugna cambia quindi la corsia di destra: fuori Di Guglielmo e Glionna, e dentro Thøgersen e Dragoni. È proprio la danese al 62’ a trovare un cross che arriverà poi rimpallato sul piede di Greggi, il cui tiro al volo sarà un’altra preda dell’ottima Durand.
Ormai in campo c’è solo la Roma che attacca a testa bassa cercando i tre punti, ma deve stare attenta alle subitanee ripartenze del Sassuolo.
Si registra ancora un tiro potente ma alto di Haavi, e poi al 74’ Spugna getta nella mischia Corelli al posto di un’ormai esausta Giacinti.
La neoentrata porta nuovo dinamismo ai tentativi giallorossi, e quando all’83’ è servita in profondità da Linari trova un bellissimo controllo acrobatico, per poi liberarsi al tiro da dentro l’area piccola – ma la super-serata di Durand continua, e para anche questa. E non solo, sul rimpallo arriva il destro di Giugliano che viene però sventato da Caiazzo.
La Roma ci prova ancora in tutti i modi, ma la porta appare stregata. Al 94’ l’arbitro fischia la fine sull’1-1, e i numeri della partita sono impietosi: per le giallorosse 66% di possesso palla e 23 tiri (8 in porta) contro 7 (2). Insomma, il Sassuolo ha segnato praticamente l’unica volta che ha inquadrato lo specchio, mentre la Roma ha sbattuto tutto il pomeriggio contro la sfortuna e una Durand in forma stellare.
Giallorosse quindi che non battono il Sassuolo né all’andata né al ritorno.
In serata arriverà poi la notizia della prevedibile vittoria juventina sul campo del Como: la vetta è ora lontana sette punti, e tra Roma (22) e Juve (29) ci sono anche Inter (24) e Fiorentina (23). La rincorsa appare quindi durissima.
Per fortuna ora arriva la pausa nazionali, che speriamo possa portare un po’ di riposo e recupero della lucidità.
Questa “maratona da divano” di quattro ore dedicata nel pomeriggio ai colori giallorossi, alla fine non ha donato gioia – un leitmotiv dell’essere romanisti, come purtroppo ben sappiamo.
La nostra Roma femminile tornerà in campo venerdì 6 dicembre al Tre Fontane nell’anticipo serale (20.30) contro il Como, trascinato dalla rivelazione Nadine Nischler.
Il successivo appuntamento sarà di quelli che decidono una stagione: mercoledì 11 dicembre (18.45) a Wolfsburg, per la quinta giornata dei gironi di Women’s Champions League.
FORZA RAGAZZE, DAJE ROMA!
Lorenzo Avenali – Roma Club Lupi di Londra
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