INCUBI

Roma – Atalanta è la sfida che chiude la 14esima giornata di campionato; torna Ranieri dopo più di 1200 giorni a sedersi sulla panchina di “casa” e torna anche il grande abbraccio del popolo giallorosso verso la squadra. Emozionante l’accoglienza riservata a Sir Claudio e altrettanto emozionante e toccanti i tanti striscioni dedicati ad Edoardo Bove dopo il grande spavento di domenica sul campo di Firenze; i giocatori giallorossi nel riscaldamento indossano una maglietta con la scritta “Forza Edo”, anche lui entrato nell’album dei Figli di Roma.

Cristante è la sorpresa dell’allenatore romano, unico cambio rispetto alla partita di Londra; qualche muscolo in più in mezzo al campo e doppia regia con Paredes e il numero quattro in posizione più avanzata, a costruire le trame di gioco.
Tutto confermato invece in casa bergamasca.

Inizio dai buoni ritmi e prima importante occasione al 4’ con Paredes che chiama alla parata in tuffo Carnesecchi con un tiro potente dal limite dell’area.

La Roma pressa senza paura concedendo pochi spazi agli avversari; al 12’ conclusione dai 25 metri di Koné che esce di qualche millimetro rispetto al palo destro della porta atalantina.

L’Atalanta è però una squadra ormai ben rodata e senza scomporsi mantiene vivo il credo calcistico del suo allenatore correndo e cercando di occupare in modo equilibrato tutte le zone del campo. Impressionante la corsa, i tagli e gli inserimenti che tutti i giocatori effettuano continuamente. Su uno di questi inserimenti, De Ketelaere sfiora il pallone di testa su cross dalla trequartidi al 30’ senza però impensierire Svilar.

La tattica prevale sulla fantasia e addormenta la partita senza regalare emozioni, il primo tempo si chiude con un tabellino scarso sotto ogni voce; la Roma è partita bene ma ha progressivamente abbassato il suo baricentro annullando di conseguenza le potenzialità di Dybala che ha fatto sempre più fatica a trovare palloni giocabili. Ottima la prestazione di Hummels, protagonista di diverse chiusure e tanti anticipi anche su Retegui.

La ripresa inizia con un’invenzione di Dybala al 47’ per Dovbyk che non trova ancora una volta l’appuntamento con il gol solo davanti al portiere avversario. Sfortunato l’ucraino oggi che aveva inoltre anche il nome sbagliato sulla maglia.

Gasperini dall’alto della tribuna dell’Olimpico capisce che è il momento di cambiare qualcosa per ravvivare la manovra della squadra: al 54’ fuori Retegui e Ruggeri per Samardzic e Cuadrado. Ammonito un minuto prima Dybala per gioco pericoloso.

Altra mossa a sorpresa di mister Ranieri che richiama in panchina Dovbyk per inserire Shomurodov; pochi i duelli vinti dall’attaccante ucraino contro Kossounou e Hien. Risponde immediatamente la panchina bergamasca con un nuovo doppio cambio, Lookman e De Ketelaere lasciano il campo a favore di Brescianini e Zaniolo; la furia dei fischi che accompagna il ritorno dell’eroe di Tirana è veramente impressionante!

La Roma si difende ma con meno ordine e si fa schiacciare troppo davanti alla propria area; chiusura provvidenziale di Hummels su Kossounou, la difesa non riesce a liberare bene il pallone che finisce sui piedi di De Roon, tiro di piatto destro dal limite che finisce prima sulla schiena di Çelik e poi alle spalla dell’incolpevole Svilar; vantaggio dell’Atalanta al 69’ e cambio immediato di Ranieri che toglie l’autore dell’autogoal per inserire Saelemaekers.

Tempo un minuto e Hummels è costretto a lasciare il campo per un affaticamento muscolare, al suo posto El Shaarawy.
E dai piedi di Saelemaekers nasce un’occasione importante per i giallorossi, cross dalla destra per Mancini che in estirada prova a deviare in rete ma la palla anziché schizzare verso la porta si stoppa e sul secondo tocco la palla va alta e l’azione sfuma.

C’è poco tempo per riprendere la partita e inevitabilmente gli spazi si aprono esponendo continuamente la difesa romanista agli attacchi continui degli avversari; si ferma anche Cristante per infortunio, entra Zalewski mentre Soulé prende il posto di un nervosissimo Dybala.

Calcio d’angolo all’89’ per l’Atalanta e spizzata di testa in rete sul palo opposto proprio di Zaniolo, l’incubo di tutti i tifosi giallorossi si è concretizzato come da copione.

La partita finisce così, con uno 0-2 severo ma che riporta immediatamente la Roma e i romanisti ad affrontare più di una difficile verità; la prima è che la buona volontà non può bastare sempre per affrontare queste partite, quando il divario tecnico è così ampio rinunciare a giocare è la pietra tombale su qualsiasi prospettiva; la seconda è che la classifica va guardata con preoccupazione, Genoa, Cagliari e Parma hanno scavalcato la Roma e i giallorossi sono stati raggiunti a quota 13 dal Lecce che, neanche a farlo apposta, sabato sera sarà all’Olimpico.

Una piccola considerazione sulle scelte fatte da mister Ranieri va comunque fatta; perchè fa giocare Cristante? Il numero 4 avrebbero dovuto giocare a ridosso di Dybala per supportare la fase di attacco e invece l’abbiamo ritrovato spesso davanti alla propria area di rigore facendo abbassare tutta la squadra; perchè scegliere di far giocare Çelik? Vi era la possibilità di alternare sulla destra El Shaarawy, Saelemaekers e volendo anche Zalewski concedendo riposo ad un giocatore che non ha mai riposato e non hai mai brillato di grandi prestazioni.

Il lavoro da fare è ancora immane, il materiale umano a disposizione è quello che è ma non si può smettere di giocare dopo 60’, e alla casella tiri in porta si legge solo il numero 1! Gli episodi in termini di fortuna non aiutano sicuramente, ma in uno sport in cui bisogna segnare per vincere è necessario più coraggio.

L’Atalanta arriva così all’ottava vittoria consecutiva in campionato con uno score di 36 reti segnate senza aver avuto ancora a disposizione il suo attaccante titolare; 22 reti in più rispetto alla compagine giallorossa sono la testimonianza di quanto sia grande il gap con le squadre di alto livello.
Oggi più che mai, Forza Roma!

Luca Panno – Roma Club Parma