Roma-Inter 1-2: ROMA TRADITA

GIALLOROSSE BATTUTE DA UN ARBITRAGGIO PESSIMO E DA UNA EX COL DENTE AVVELENATO.

Per il big match della XIV giornata di Serie A eBay femminile si affrontavano al Tre Fontane Roma e Inter, alle 20.45 di domenica 12 – subito dopo il pareggio in extremis a Bologna dei colleghi della squadra maschile.
Giallorosse e nerazzurre arrivavano all’incontro appaiate al secondo posto in classifica a quota 28 punti, mentre la Juventus era già volata a +10 liquidando la Sampdoria per 3 a 0 nell’anticipo di sabato. Chi vinceva restava quindi in scia, mentre un pareggio sarebbe stato il classico “tra i due litiganti, le bianconere godono”.

L’AS Roma ha predisposto un pre-partita coi fiocchi: innanzi tutto l’esposizione della Supercoppa vinta lunedì scorso contro la Fiorentina, con la possibilità di fotografarsi insieme al trofeo (e anche il vostro redattore non ha resistito…).
Poi, un omaggio speciale ad Elisa Bartoli, l’ex storica capitana del primo scudetto che tornava da avversaria: Betty Bavagnoli le ha consegnato una speciale maglia con il numero 149, l’impressionante cifra delle sue presenze in giallorosso.
Infine, una simpatica sorpresa: ha finalmente debuttato la mascotte per la Roma femminile, che un anno fa (con un sondaggio sui social romanisti) fu chiamata “Romina”! Con il suo omologo Romolo hanno regalato magliette e salutato i tifosi più piccoli.

Il Tre Fontane risultava quindi abbastanza pieno, nonostante l’impietoso gelo siberiano e la parziale sovrapposizione con la partita della Roma maschile (e infatti molti hanno visto il gol di Dovbyk ormai già seduti sugli spalti).

Mister Spugna si è trovato a schierare le stesse undici della partita di La Spezia, senza alcun cambio: di nuovo Kresche in porta perché Ceasar non ha recuperato, Hanshaw-Linari-Minami-Thøgersen (la danese ex di giornata) in difesa, la solita mediana con Greggi-Kumagai-Giugliano (ancora panchina per Dragoni), e attacco con Haavi, Giacinti e Glionna.
In panchina sono tornate finalmente Di Guglielmo e Viens, ancora nulla da fare per Pilgrim e Pante.

Nell’Inter Mister Piovani ha confermato Rúnarsdóttir tra i pali (a scapito della brava nazionale Rachele Baldi), Milinkovic al centro della difesa a tre, centrocampo in cui si notavano l’esperta Magull, poi Tomaselli che l’anno scorso a Roma non ha lasciato molto il segno (apparsa invece molto irrobustita dalla cura Piovani) e soprattutto l’ex più incattivita di tutte: Anna Maria Serturini, che lasciò giusto dodici mesi fa tra una scia di velenose polemiche, e che non si presenta certo per salutare con nostalgia come Bartoli. Davanti Elisa Polli e Tessa Wullaert, per un attacco “pesante”; in panchina Michela Cambiaghi, che personalmente chi scrive farebbe giocare anche zoppa e bendata – e che ricordiamo nello scorso anno a Milano fece impietosamente a fette la nostra difesa ad ogni azione.
Una sparuta, sparutissima rappresentanza di tifosi nerazzurri sulle gradinate sfoggia più megafoni che spettatori.

Si comincia dopo il minuto di silenzio in memoria di Fabio Cudicini, e subito al 1’ minuto un brivido: Rúnarsdóttir sbaglia il primo pallone, regalandolo a Giugliano che tira dalla tre quarti con la portiera fuori dai pali, ma la palla finisce di poco fuori.

All’11’ si batte un angolo per la Roma, con Giacinti che gira di testa sul primo palo tra le braccia però dell’estrema interista. Sul suo rinvio riparte l’azione, e a centrocampo intercetta Greggi (molto imprecisa in questa serata) che si fa però rubare il pallone da Polli, questa scambia con Serturini e sul pallone di ritorno insacca sul primo palo. Proteste della Roma per un (presunto) fallo su Greggi al momento della ripartenza interista, ma l’arbitro convalida la segnatura: 0 a 1.

La gioia della Beneamata dura pochissimo: al 13’ un rinvio errato di Rúnarsdóttir finisce su Giacinti, poi a Giugliano che vede al centro Glionna e la serve; la numero 18 finta il tiro ma serve invece l’accorrente Thøgersen, con la danese segna il suo primo gol in giallorosso con un preciso diagonale, imparabile per la portierona nerazzurra. Parità ripristinata, 1 a 1.

Al 23’ arriva però l’episodio arbitrale che rovina la serata, lo spettacolo e -chissà- la stagione di molti tifosi romanisti: Valentina Giacinti viene atterrata da Bowen, e Milinkovic la colpisce col piede mentre è a terra (tacchetti sullo stomaco). Giacinti reagisce sgambettando leggermente Bowen che cade come colpita da un cecchino. Il signor Andreano si presenta immediatamente con un cartellino rosso, e infligge così un’esagerata espulsione all’attaccante romanista, che esce in barella in lacrime.
La cosa che denota l’errore gravissimo dell’arbitro è che nessuna delle due interiste viene nemmeno ammonita!
Sconvolgente è anche la reazione di Serturini, che corre per mezzo campo per andare a gridare a brutto muso in faccia all’ex compagna a terra dolorante. Dicevamo prima, un addio al veleno…

A questo punto la partita è indirizzata: la Roma si ritrova a giocare in 10 per altri 70’ minuti, e anche se per larghi tratti non lascerà avvertire l’inferiorità numerica, contro questa Inter non si può regalare una giocatrice per tutto questo tempo e sperare di uscire indenni.

Al 40’ Wullaert si trova sola davanti a Kresche in area, ma si fa ipnotizzare dalla portiera austriaca.

Si va al riposo, e si nota lo sconcerto dipinto in faccia a tutta la panchina giallorossa. Mister Spugna fa scaldare Corelli, Di Guglielmo e Dragoni, ma solo l’esterna toscana entrerà dall’inizio del secondo tempo rilevando Hanshaw – chiaro l’intento del Mister di dare più dinamismo e copertura con la donna in meno.

Al 55’ però è proprio la numero 3 che si fa superare dalla maltese Bugeja, che pennella un cross in area su cui una troppo sola Serturini si coordina, e lascia partire un tiro al volo di rara bellezza verso l’angolino basso: è vantaggio Inter, 1-2. L’ex romanista esulta sotto la tribuna avversaria senza ritegno, quasi avesse vinto una Champions, attirandosi gli strali di tutto il pubblico romanista. Il suo comportamento è stato quanto meno censurabile, a detta di tutti.

Al 60’ Glionna ha una buona occasione, ma il tiro è troppo centrale e facile preda dei guantoni di Rúnarsdóttir.

Inizia la girandola dei cambi: entrano Viens (finalmente è tornata!) e Corelli per Glionna e Giugliano (oggi molto poco in partita), e più tardi anche Dragoni per Kumagai. Dall’altra parte entra in campo Bartoli tra gli sportivissimi applausi dei suoi ex sostenitori, e poi Cambiaghi per Polli.

La Roma nel finale ci prova in tutti i modi, ma ormai è sulle gambe e non punge mai.
L’Inter porta così a casa la sua prima vittoria in casa della Roma; si interrompe invece dopo ben 25 partite la clamorosa striscia di imbattibilità interna della Roma (24 vittorie e un pareggio).

A fine partita le dichiarazioni di Spugna non lasciano dubbi: “Contro le avversarie ce la possiamo giocare, contro ‘altro’ no”. Chiaro riferimento al pessimo arbitraggio, e non solo per l’espulsione di Giacinti, che salterà quindi anche il big-match di domenica prossima contro la Juve.

Ora si torna a giocare in Coppa Italia: mercoledì sera la Roma sarà di scena a Napoli per l’andata dei quarti di finale.
Poi, come detto, ci si rivede al Tre Fontane domenica 19 alle 15.30 (biglietti in vendita da oggi) per tentare di bloccare la fuga bianconera, e riguadagnare posizioni specialmente in chiave qualificazione Champions League.

Ora più che mai dunque, FORZA RAGAZZE, DAJE ROMA!  

Lorenzo Avenali – Roma Club Lupi di Londra