EDUCAZIONE GIALLOROSSA

ROME, ITALY - FEBRUARY 24: Alexis Saelemaekers of AS Roma celebrates after scoring the team´s first goal with teammate Tommaso Baldanzi during the Serie A match between AS Roma and Monza at Stadio Olimpico on February 24, 2025 in Rome, Italy. (Photo by Luciano Rossi/AS Roma via Getty Images)

Ancora una volta Ranieri sorprende con la formazione iniziale e rilancia fin dall’inizio Cristante insieme ad Hummels, e Soulé e Baldanzi insieme per la prima volta; il mister romano ormai è sicuro delle sue proposte e sa leggere meglio di chiunque altro lo stato mentale dei suoi giocatori.

Parte forte la Roma, l’intenzione è quella di incanalare la partita in discesa velocemente come un po’ tutti si aspettano e, per una volta, le aspettative non vengono deluse; appena 5 minuti e Pisilli sbaglia un classico rigore in movimento su assist di Soulé.

Ma è solo questione di tempo, il Monza è incapace di gestire il pallone e di uscire dalla propria metà campo; si arriva così velocemente al 12’ e alla prima rete dei giallorossi; Saelemakers riceve palla sull’incrocio delle righe dell’area e lascia partire una splendido tiro mancino a giro che supera l’incolpevole Turati.

Nonostante il vantaggio gli uomini di Ranieri continuano a spingere, il Monza come un pugile stordito dai colpi non riesce ad uscire dall’angolo; i padroni di casa collezionano corner e creano occasioni, poi al 33’ sale in cattedra Soulé. L’argentino  servito in profondità manda al manicomio Kyriakopoulos con una serie di finte e controfinte per poi pennellare di destro una palombella perfetta per l’incornata di Shomurodov.

Raddoppio romanista e grande festa sugli spalti per i tifosi che vedono finalmente una squadra seria e consapevole; l’avversario di serata non è sicuramente attendibile per tanti motivi, ma l’atteggiamento dei giallorossi è quello sognato e sperato fin da agosto.

Il Monza ci prova in chiusura di primo tempo con un bel diagonale di Ganvoula che chiama Svilar ad un difficile intervento in tuffo.

I primi 45’ hanno regalato una partita a senso unico, prevedibile alla vigilia ma l’imponderabile ha spesso accompagnato la storia romanista nei momenti apparentemente più semplici.

Nesta inserisce Petagna ad inizio ripresa per provare a dare un qualche tipo di scossa ai suoi uomini; il Monza riesce a tenere un po’ di più il pallone ma in realtà è la Roma che amministra l’andamento della partita con ritmi molto più bassi rispetto al primo tempo, l’intelligenza di una squadra sta anche nel capire come interpretare al meglio le varie fasi della partita.

Baldanzi, prova generosissima la sua, si inventa una serpentina incredibile tra le maglie della difesa brianzola subito prima di lasciare il posto a Dybala, il suo tiro però si infrange sul piede di Turati in uscita bassa.

La partita scorre veloce come una partitella di allenamento, brutto da dirsi ma la sensazione è quella; Hummels recupera un bel pallone a centrocampo e si appoggia su Cristante, precisa l’apertura del numero 4 per motorino Angeliño che controlla il pallone e lascia partire la sua ormai consueta conclusione di collo esterno ad incrociare che inserisce Turati nell’elenco delle sue “vittime”, 3-0 a quindici minuti dalla fine.

Tra un cambio e l’altro rimane il tempo per vedere anche il quarto gol romanista; Dybala dalla bandierina disegna una traiettoria perfetta per Cristante che con una bella torsione di testa arrotonda il punteggio e fa sorridere Ranieri e tutto l’Olimpico.

Prova del nove superata brillantemente e a pieni voti dalla Roma che non ha lasciato neanche le briciole ad un Monza mentalmente già in serie B; a guardare la classifica dopo questa partita inevitabilmente cresce il pensiero a come sarebbe potuta essere diversa questa stagione senza gli obrobri combinati dalla Società e senza quei due mesi infernali con il sig. Juric.

Piangere sul latte versato però non aiuta e non consola, molto meglio concentrarsi sulla parte finale del campionato, sulla sfida europea con l’Athletic Bilbao e sulla nuova dimensione di questo gruppo; i nuovi innesti consentono a Ranieri qualche rotazione in più e qualche soluzione diversa; molto interessante la posizione di Saelemakers questa sera, spesso si è trovato in una posizione d’attacco centrale lasciando spazio sulla fascia a Soulé.

C’è un cerchio da chiudere che si è aperto il 15 dicembre scorso sulle rive del lago di Como dove i giallorossi subirono un’umiliante sconfitta; domenica 2 marzo arrivano all’Olimpico i lariani guidati da uno strepitoso Cesc Fabregas, dopo la prova del nove è arrivato il momento di rimettere la chiesa al centro del villaggio e chiudere il cerchio.

Luca Panno – Roma Club Parma