Speciale Europei 2024 #3 puntata

a cura di Gianni C. – Roma Club Parma

Terza puntata del nostro speciale dedicato agli Europei di calcio che ormai volgono al termine.

Ieri sera uno spettacolare Yamine Lamal (di cui avevamo parlato qui https://shorturl.at/AduTs) ha demolito la Francia del blasonato Mbappè conducendo la Spagna in finale.

Gli iberici dovranno affrontare la vincente tra Olanda ed Inghilterra partita che si disputerà stasera.

La nostra rubrica non conosce sosta anche se nella ultime settimane ha mancato la propria uscita settimanale: le ferie hanno prevalso.

Ricaricate le batterie per la nuova stagione che arriverà, la nostra terza puntata mette gli occhi su quattro talenti da tenere d’occhio per il futuro.

Il primo talento di oggi si chiama Dan Ndoye nazionale svizzero, nato a Nyon il 25 ottobre del 2000.

Lo svizzero si è fatto apprezzare in Italia tra le fila del Bologna scoperto da uno dei più bravi direttori sportivi italiani: Giovanni Sartori.

Il DS lodigiano lo ha scoperto nel Basilea dove nella precedente stagione rispetto a quella appena terminata aveva realizzato 7 gol e 5 assist.

La sua crescita professionale però la si deve ad un altro club elvetico, il Losanna.

Durante la sua prima stagione italiana ha contribuito a far conquistare al Bologna un incredibile piazzamento in Champions League con 2 assist e 1 gol in campionato mentre un altro gol lo ha messo a segno in Coppa Italia.

Giocatore versatile in grado di giocare su entrambe le fasce in posizione offensiva, gioca prevalentemente col piede destro ed è dotato di un ottimo dribbling nello stretto.

Nelle ripartenze è letale poiché è dotato di grande velocità e di un ottimo controllo di palla.

Nel Bologna dell’ex allenatore Thiago Motta, giocava anche in posizione centrale nella fase di transizione dimostrando una grande maturità tattica oltre che abnegazione calcistica.

Le sue prestazioni nel campionato italiano non sono passate inosservate al tecnico elvetico Murat Yakin che lo ha utilizzato in tutte le partite della nazionale svizzera all’Europeo.

Ndoye ha contribuito al cammino della propria nazionale segnando un gol alla Germania nella partita del girone A e nelle altre ha offerto prestazioni importanti come contro l’Italia.

Purtroppo il sogno elvetico si è infranto ai rigori contro l’Inghilterra ai quarti di finale.

La sua crescita nel corso della sua carriera si è dimostrata costante e in questa stagione qualora dovesse restare al Bologna (attenzione alle sirene inglesi di Manchester), aumenterà il suo valore personale attraverso gol e assist.

Il secondo talento di cui parleremo nella nostra rubrica è Adrian Zeljkovic nato a Zalec in Slovenia 21 anni fa.

Gioca in nazionale maggiore da quest’anno ma solo negli ultimi giorni validi alle convocazioni è stato aggregato alle nazionale che ha disputato l’Europeo.

Il tecnico Matjaz Kek ha voluto portarlo per dare sostanza e centimetri al centrocampo sloveno ma di fatto nell’Europeo non lo ha fatto esordire.

Eppure i suoi numeri in questa stagione sono stati buonissimi: 5 gol e 1 assist con lo Spartak Trnava nel campionato slovacco e qualificazione alla Conference League che sta per iniziare.

Zeljkovic è un giocatore molto fisico essendo alto 192 centimetri per 87 kg. In campo è una sorta di faro per i compagni sapendo giocare sia in fase difensiva che offensiva.

Nella prima fase ha un altissima percentuale nei contrasti vinti mentre nella seconda è abilissimo a sfruttare gli inserimenti e sa essere determinante di testa o sulle seconde palle.

Tecnicamente è un mediano vecchio stile: un po’ lento nel far girare la palla ma determinante nella pulizia della stessa e nell’appoggio per favorire il fraseggio.

Destro naturale, ha in dote un buon bagaglio tecnico e soprattutto calcia benissimo e forte quando ne ha l’occasione.

E’ da poco passato sotto la potente agenzia di Elvis Basanovic e per lui si parla già di un prossimo trasferimento verso il Red Bull Salisburgo. Da quelle parti Basanovic è di casa.

Il terzo talento di oggi invece si chiama Strahinja Pavlovic 23 anni nato a Sabac in Serbia.

Difensore centrale roccioso e scorbutico alto 194 centimetri per 88 kg, si è fatto apprezzare all’Europeo tra le fila della nazionale Serba.

Arrivato dal Monaco per 7 milioni di euro nell’estate del 2022 Pavlovic, si è saputo imporre con i suoi potenti mezzi fisici e si è caricato la difesa del Red Bull Salisburgo sulle spalle.

Una curiosità: nell’estate del 2019 venne praticamente ceduto alla Lazio per 5,5 milioni con l’idea di lasciarlo in prestito per una stagione al Partizan Belgrado. Il trasferimento tuttavia sfumò per il mancato raggiungimento dell’accordo tra le due società.

E’ sinistro di piede ed è abile nel giocare sia in una difesa a quattro che a tre. Legge molto bene le chiusure e avendo una struttura fisica importante è abilissimo nella marcatura a uomo.

In area avversaria si fa apprezzare per la capacità realizzativa di testa.

Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Partizan Belgrado si è saputo affermare nel Monaco anche se prima ha girovagato tra Cercle Brugge e Basilea in prestito.

Lo scorso anno ha realizzato 26 presenze in Bundesliga austriaca con 3 gol e 3 assist oltre alle 6 presenze in Champions League e al gol in 6 presenze in OFB Cup.

In nazionale all’Europeo ha disputato tutte e tre le partite del girone da titolare ma non è bastato alla propria nazionale a far passare il turno agli ottavi.

L’età è dalla sua parte e considerando i numeri proposti quest’anno e la capacità di valorizzazione che hanno dalle parti di Salisburgo, Pavlovic, sarà ben presto un uomo mercato oppure lo vedremo nell’altro club Red Bull, il Lipsia.

L’ultimo talento di oggi è Marc Guehi nato ad Abidjan in Costa d’Avorio il 13 luglio del 2000 ma che gioca nelle fila della nazionale inglese in virtù della sua naturalizzazione inglese.

Gareth Southgate si è letteralmente innamorato di lui per la capacità di impostazione e per la maturità tattica dimostrata in Premier League con il Crystal Palace.

Il tecnico inglese lo ha praticamente schierato titolare in tutte le partite ad eccezione della partita contro la Svizzera sorprendendo la stampa inglese e gli addetti ai lavori; la scelta al momento sta dando ragione al tecnico della nazionale inglese.

A un anno Guehi si è trasferito con la sua famiglia dalla Costa d’Avorio in Inghilterra a Londra e nel Chelsea ha iniziato a giocare a calcio risultando essere un piccolo talento.

A 17 anni si è portato a casa il primo trofeo: il mondiale under 17 con la nazionale inglese.

I tecnici delle giovanili del Chelsea però non riuscivano a vederlo come difensore essendo troppo basso (182 centimetri di altezza) e poco rude come centrocampista interdittivo.

Il prestito allo Swansea per farsi le ossa lo ha aiutato a crescere e al termine dello stesso è stato ceduto dal Chelsea al Crystal Palace per la cifra di 23 milioni e mezzo.

Prima Patrick Vieira ma soprattutto Roy Hodgson hanno creduto in lui valorizzandolo come difensore e lui ha trovato la sua posizione naturale sapendo impostare benissimo e soprattutto aggredendo palla e caviglie avversarie quando serve.

Il tecnico austriaco Glasner invece lo ha riportato alle origini facendolo giocare in mediana ma la sua duttilità è un arma importante a cui il tecnico della nazionale inglese Southgate potrebbe non rinunciare proprio a partire della partita di stasera contro l’Olanda a patto che stia bene fisicamente.

Gioca sia in una difesa a quattro oppure nella difesa a tre, esce benissimo palla al piede e come già detto sa impostare benissimo l’azione con il suo piede destro.

Non disdegna il lancio lungo all’occorrenza essendo dotato di un bagaglio tecnico notevole.

Nell’ultima stagione ha contribuito con 1 assist al rendimento in campionato dei Glaziers ma soprattutto la sua intelligenza tecnica e tattica gli hanno permesso di mettersi la fascia di capitano al braccio a soli 23 anni.

Qualora l’Inghilterra dovesse raggiungere il traguardo più ambito della stagione per buona parte sarà anche merito di questo folletto che da dietro sa giocare come un grande veterano e il paragone con Bobby Moore non è poi così lontano.