a cura di Gianni C. – Roma Club Parma
Il calcio non si ferma mai e anche a Parigi nelle Olimpiadi più costose della storia (10 miliardi di euro) lo sport più bello del mondo sta dando i suoi primi verdetti.
Archiviata la prima fase che ha visto vincere Francia, Marocco, Egitto e Giappone i rispettivi gironi, ai quarti di finale spiccherà su tutti un match che poteva essere la finale per la medaglia d’oro: Francia-Argentina.
Incredibilmente gli argentini sono giunti secondi dietro il Marocco perdendo la discussa partita inaugurale del torneo maschile.
A Saint-Etienne è successo di tutto: inno argentino fischiato dai francesi per via di quanto accaduto durante i festeggiamenti della Copa America da parte dell’Argentina; recupero ingiustificato di 16 minuti dopo il 90’ da parte dell’arbitro svedese Nyberg; pareggio a pachi minuti dal termine da parte dell’Argentina; invasione di campo del pubblico marocchino dopo il pareggio dell’Argentina; sospensione della partita per ben 2 ore; rientro in campo delle squadre dopo aver ripristinato la sicurezza anche sugli spalti con sentenza del Var (c’era l’italiano Paolo Valeri) che annulla il pareggio argentino dopo 2 ore dalla sua realizzazione per fuorigioco. Fischio finale con vittoria del Marocco per 2 a 1 dopo aver giocato solo quattro minuti!
Non tutte le partite però si sono dimostrate così interessanti, anzi talvolta gli esiti sono stati scontati.
L’eccezione c’è stata in Spagna-Egitto nell’ultima giornata del girone C in cui i sorprendenti faraoni hanno battuto le furie rosse e si sono presi la testa del girone.
I quarti di finale che si giocheranno venerdì 2 agosto vedranno di fronte Marocco-Stati Uniti, Giappone-Spagna, Egitto-Paraguay e come già detto, Francia-Argentina.
Durante tutte le partite abbiamo potuto apprezzare moltissimi calciatori che già conoscono il palcoscenico internazionale e altri invece sconosciuti che hanno ben figurato.
Il primo talento di oggi si chiama Rihito Yamamoto (山本 理仁) nato a Kanagawa 22 anni fa.
Yamamoto ha avuto l’onore di vincere la Coppa d’Asia under 23 nel 2023 col Giappone e in questa olimpiade sta guidando il centrocampo nipponico con anche la fascia di capitano.
E’ cresciuto calcisticamente in Giappone nel Tokyo Verdy per poi passare due anni fa al Gamba Osaka in JLeague.
Dopo un anno è stato ceduto in prestito in Europa al Sint-Truiden squadra del campionato belga.
E quest’anno è stato definitivamente acquistato dai belgi per la cifra di 1 milione di euro.
Tecnicamente è un centrocampista molto mobile, dotato di un innato senso tattico che gli permette di giocare in diverse posizioni del centrocampo: mediano, centrale, mezz’ala, regista.
Piede sinistro molto educato sa verticalizzare molto bene e in zona gol è pericolosissimo poiché dotato di un calcio molto rapido.
Nella sua prima esperienza al Sint-Truiden ha giocato 35 partite stagionali ricevendo solo 2 cartellini gialli; incredibile lo spirito di correttezza nipponico.
Al momento si sta godendo questa esperienza olimpica in cui ha realizzato già 2 gol contro Paraguay e Mali.
Nel club belga si trova molto bene complice la nutrita colonia nipponica (ben 6 giapponesi) ma per affermarsi nella Jupiler League deve dimostrare qualcosa di più e togliersi di dosso l’appellativo del bravo ragazzo.
Il secondo talento di oggi gioca nella nazionale paraguaiana e si chiama Diego Gomez nato a San Juan Bautista 21 anni fa.
Gioca nell’Inter Miami di Messi, Suarez, Busquets e Jordi Alba oltre che del proprietario David Beckham.
Giocatori o ex giocatori che di calcio se ne intendono così come l’abile tecnico Tata Martino.
Diego Gomez è stato acquistato lo scorso anno dai paraguaiani del Libertad per 2,7 milioni di dollari e fino ad ora si stanno rivelando dei soldi spesi benissimo.
Al netto dell’infortunio alla caviglia che l’ha tenuto fuori da Aprile fino a Giugno ha giocato 16 partite condite da 4 gol e 4 assist alla sua prima stagione con l’Inter Miami.
Il campionato americano di calcio è iniziato a febbraio e ha disputato anche diverse partite nella Concacaf Champions Cup
Diego Gomez gioca di ruolo centrocampista centrale ed è abile nel mettere al servizio dei compagni le sue doti tecniche e le sue abilità; in particolare sa inserirsi molto bene in area di rigore e servire i compagni in zona goal.
Fisicamente ha un’ottima struttura essendo alto 185 centimetri e una buona facilità di corsa.
Riesce a fare entrambe le fasi con recuperi di palla incredibili e cambio fase offensiva immediata.
In questa Olimpiade si è messo in mostra grazie ai due assist forniti contro Israele con tanto di fascia di capitano al braccio.
Al di là del cammino della propria nazionale alle Olimpiadi Diego Gomez è un talento di cui presto sentiremo parlare poiché la sua consacrazione passa dal campionato americano in primis ma il suo obiettivo finale è venire a giocare in Europa.
Intanto però giocare in questo momento con giocatori di quel calibro lo aiuterà a crescere calcisticamente e a farsi le ossa in attesa di vederlo presto proprio in Serie A con il Milan già alla finestra.
Il terzo talento di oggi gioca nella nazionale francese padrona di casa e si sta mettendo in mostra in questa competizione olimpica.
Sto parlando di Désiré Doué nato ad Angers in Francia 19 anni fa.
E’ cresciuto in una famiglia dove si vive per il calcio. Il fratello maggiore Guéla (nato nel 2002), i cugini Yann Gboho e Marc-Olivier sono calciatori professionisti. Una curiosità: Désiré e Guéla hanno giocato insieme durante il loro periodo al Rennes. (Guéla ora gioca nello Strasburgo)
Calcisticamente invece è cresciuto nel Rennes nella quale ha fatto tutta la trafila delle giovanili.
Tatticamente nasce come trequartista ma successivamente trova la sua collocazione come esterno alto di destra. Di piede destro, ma abile a usare anche il sinistro, è dotato di buone doti tecniche soprattutto nei dribbling e nel controllo palla. Ha una notevole rapidità e ottime capacità negli inserimenti in area di rigore.
E’ considerato in Francia come uno dei più promettenti giocatori della sua generazione e nel 2022 è stato inserito nella lista “Next Generation” stilata dal quotidiano inglese The Guardian come uno dei sessanta migliori talenti nati nel 2005.
Sempre nel 2022 vinse da protagonista con la nazionale francese l’Europeo under 17.
Nella stagione appena conclusa ha totalizzato 42 presenze, 4 gol e 6 assist divise tra Europa League, Ligue 1 e Coupe de France.
Alle Olimpiadi invece è entrato timidamente: pochi minuti contro Stati Uniti e Guinea e un gol contro la Nuova Zelanda. Davanti in nazionale la concorrenza è tanta ma Thierry Henry tecnico dei blues, si fida molto di questo diciannovenne che ricorda vagamente un giovane nato a Les Ulis in Francia e che mosse i primi passi nel calcio che conta nel Monaco. “ça va sans dire”
Il quarto talento di oggi invece gioca nella nazionale olimpica spagnola. La Roja olimpica vinse il suo unico oro nel 1952 ad Helsinki.
Si chiama Pablo Barrios centrocampista dei colchoneros nato 21 anni fa a Madrid.
La sua storia calcistica nasce sull’altra sponda del Manzanarre ovvero nel Real Madrid ma nel 2017 decide di lasciare la cantera del Real per trasferirsi nelle giovanili dell’Atletico.
Nella stagione 2021/22 si mette in mostra nella Youth League (la Champions dei giovani) con 2 gol in 10 presenze e da lì in poi inizia la sua scalata verso una maglia da titolare nell’Atletico.
Nella stagione successiva mette a referto 21 presenze e 1 assist nella Liga ed esordisce in Champions League.
Toglie il posto a Saul Niguez complice anche il rapporto non idilliaco con Simeone e nella stagione successiva ovvero quella appena conclusa mette a referto 35 presenze, 1 gol e 2 assist tra Liga, Copa del Re e Champions League.
Su di lui il Cholo Simeone ha le idee abbastanza chiare e sicuramente farà parte del centrocampo titolare della prossima stagione insieme a De Paul e compagni.
Intanto però si sta giocando le Olimpiadi da protagonista con ottime prestazioni contro Uzbekistan e Repubblica Dominicana e casualmente non partendo titolare contro l’Egitto ma entrando nella ripresa, la Spagna ha perso.
E’ un centrocampista incredibile che possiede una dote innata nel controllo di palla sia da fermo che in movimento.
Con i suoi tocchi riesce a liberarsi dagli avversari o a smarcare i compagni. Ha un’ottima visione di gioco che abbinata ai mezzi tecnici di cui dispone fanno di lui un’ottima mezz’ala.
Bravissimo nelle ripartenze palla al piede vede la porta con poca continuità preferendo il passaggio al compagno.
Dal centrocampo in su può fare veramente diversi ruoli ed in attesa di capire come giocherà il nuovo Atletico Madrid dei giovani lo potremo ammirare sicuramente nella partita della Spagna contro il Giappone.
L’ultimo talento di oggi è Cristhian Mosquera nato ad Alicante in Spagna da genitori colombiani 20 anni fa.
Calcisticamente è cresciuto nelle giovanili del Valencia e nel 2022 ha fatto il suo esordio in prima squadra giocando la partita contro il Siviglia terminato 1 a 1.
Prima del suo esordio in Liga inserito nella lista “Next Generation” stilata dal giornata inglese The Guardian relativa ai sessanta migliori talenti nati nel 2004.
La scorsa stagione è stata quella della consacrazione: 38 presenze tra Liga e Copa del Re con solo due ammonizioni ricevute.
Il cambio di panchina con l’arrivo a febbraio 2023 di Ruben Baraja, ex giocatore del Valencia, ha favorito la crescita di questo ragazzo che via via ha trovato spazio ed è entrato stabilmente nelle rotazioni difensive fino a prendersi un posto da titolare con ampio merito.
Fisicamente è molto alto (191 centimetri) e con le sue lunghe leve riesce ad arpionare il pallone agli avversari.
E’ un difensore moderno, capace nell’impostazione da dietro ed è dotato di un piede destro educato con cui spesso lancia i compagni o inizia la manovra da dietro.
Ottima velocità e progressione segue con intelligenza tattica l’azione difensiva risultando determinante nell’anticipo o nell’interdizione.
Purtroppo la sua avventura olimpica non è iniziata nel migliore dei modi avendo esordito contro l’Egitto nell’unica sconfitta rimediata dalla Spagna finora.
Ma avrà tempo per rifarsi a partire proprio dagli ottavi contro i nipponici.
Nel frattempo terminata la parentesi olimpica rientrerà al Mestalla sicuro di un posto da titolare nel suo Valencia che si appresta a cominciare la nuova stagione in Liga.
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