Nel corso dell’attuale stagione calcistica l’AS Roma affronterà ben 5 trasferte in terra lombarda, una di queste è a Como. La città lariana, famosa per il suo romantico lago che ogni anno attira turisti da ogni parte del mondo, dista pochi km da Milano ed è raggiungibile in treno da Roma in sole 4 ore, in automobile ci si impiegano circa 6 ore. La strada più breve è ovviamente quella aerea: Roma-Milano 50 minuti, Milano-Como 39 minuti di treno.
STADIO GIUSEPPE SINIGAGLIA
L’impianto calcistico di Como, costruito tra il 1927 e il 1929, è dedicato al famoso canottiere lariano morto al fronte durante la prima guerra mondiale. E’ uno degli stadi più antichi d’Italia ancora in funzione, restaurato più volte nel corso dei suoi quasi 100 anni, ha una capienza di 10.584 spettatori, il settore ospiti ne contiene 700, dista dal centro cittadino pochi minuti a piedi ed è a 10 minuti dalla stazione ferroviaria.
STORIA DI COMO
Un primo fenomeno d’insediamento proto urbano che interessa l’area della città lombarda risale al IX secolo a.c. Dal VI a.c si sviluppa un asse commerciale che dalla pianura padana raggiunge il centro Europa che determina un forte aumento di traffici e di scambi culturali. Il piccolo villaggio assume le sembianze di una vera città in cui si fusero numerose popolazioni italiche e celtiche. Furono proprio questi ultimi che nel V secolo si sbarazzarono degli italici e occuparono la “padania” entrando a contatto con le legioni romane che tra il 225 a.c. e il 196 a.c. “abbassarono le creste ai galli” e li cacciarono oltre le Alpi. I romani intuiscono subito l’importanza strategica della città lariana così tra il 190 e il 77 a.c vi introducono 5.000 coloni, molti dei quali dalla Grecia e dall’Epiro. Siamo nel 49 a.c quando Como assume l’onore di cittadinanza romana e diventa un Municipium. Durante i 500 anni dell’Impero la città diventa uno snodo di collegamento tra l’Italia e il centro Europa che aveva il lago come veloce via di comunicazione e trasporto truppe. I Nautae Comenses gestivano i commerci ed erano i padroni assoluti del lago assumendo maggiore prestigio quando Milano diventa “de facto” capitale dell’Impero. Nel medio evo dopo le invasioni dei Goti e dei Longobardi troviamo Como rivale di Milano; nel 1126 le due città furono protagoniste di una guerra decennale e nel 1176 Como si alleò col Barbarossa contro la Lega Lombarda capeggiata dai meneghini. Dalla metà del ‘300 la città viene occupata dal ducato di Milano fino al 1748 quando è ceduta agli Asburgo. Il periodo “austriaco” fu molto florido per l’economia cittadina: oltre alle numerose industrie del comparto laniero e conciario fiorì la produzione della seta pregiata; in tutta la provincia si contavano 150 “telai”. Il 27 Maggio 1859 Como fu liberata da Garibaldi e il 23 Ottobre 1859 la città, tramite referendum, entra a far parte del Regno d’Italia. In questi 160 anni l’economia è cresciuta costantemente grazie all’export di capi firmati e l’incremento del turismo che è letteralmente esploso dagli ultimi da 20 anni.
COSA VEDERE
TEMPIO VOLTIANO: forse non tutti sanno che Alessandro Volta (1745-1827) è nato a Como. Il museo, inaugurato il 15 Luglio 1928, è uno splendido edificio in stile neo classico, dalle sembianze del “nostro” Pantheon. Al suo interno ospita un esposizione dedicata al grande scienziato con più di 200 reperti utilizzati da Volta per gli esperimenti tra i quali, quelli usati per inventare la pila. Tramite documenti e carteggi originali si ripercorre la vita dello scienziato che fu anche celebrato con il suo ritratto sulla banconota da 10.000 Lire.
MUSEO DIDATTICO DELLA SETA: All’interno di questo splendido edificio costruito agli albori del ‘900 si possono ammirare centinaia di strumenti e macchinari che hanno fatto grande la produzione manufatturiera di Como. Scopo primario del museo è ricordare il legame indissolubile che la città lariana ha avuto ed ha tutt’ora con l’industria tessile “Made in Italy”.
Como offre al visitatore numerosi luoghi d’interesse: partendo dal lago non ci può sfuggire la scultura creata nel 2015 dall’architetto polacco Daniel Libeskind: THE LIFE ELECTRIC. L’opera, alta 14 metri, a forma di due sinusoidi contrapposte, è dedicata ad Alessandro Volta, prodotta in acciaio inossidabile, pesa 29 tonnellate.
MURA CITTADINE: Se ne conservano ancora il 70%, di origini romane furono più volte ritoccate durante i secoli. Camminando in città è impossibile non notarle grazie ai lunghi muri e alle imponenti torri che ancora troneggiano sulle strade del centro storico.
CASTEL BARADELLO: Possente castello creato dai bizantini durante le invasioni longobarde sull’omonimo monte che dalla sua altezza domina il centro storico. Da quassù si gode di un panorama mozzafiato che si perde dalle Alpi al lago fino alla Pianura Padana. Il castello merita una visita in quanto al suo interno sono presenti tutte le strutture di cui una fortezza del passato non poteva fare a meno soprattutto quando si trovava assediata dai nemici. C’è la bellissima cappella alto medievale di San Luca per ritemprare lo spirito, la cisterna per l’acqua, il forno per il pane, i magazzini, il dormitorio per la truppa e addirittura la ghiacciaia.
BROLETTO: il palazzo comunale, realizzato nel tipico stile romanico gotico lombardo nel 1215, si affaccia sulla centrale Piazza del Duomo. Questo palazzo fortificato, simile a quello che abbiamo della lombarda Monza, fungeva da sede dell’assemblea civica, serviva da archivio cittadino, da tribunale e ospitava le riunioni della corporazione dei potenti mercanti e produttori dei “panni lariani”.
PORTA TORRE, MONUMENTO AI CADUTI, ASILO SANT’ELIA, CASA PEDRAGLIO, CASA DEL FASCIO e NOVOCOMUM sono affascinanti costruzioni realizzate tra il 1930 e il 1940 in stile razionalistico lombardo dall’architetto comasco Giuseppe Terragni, uno delle menti più innovative ed estrose dell’architettura italiana del ‘900.
DUOMO: eretto vicino al lago è considerato uno dei monumenti cristiani più affascinanti d’Europa. Costruito nel 1396 viene più volte restaurato fino al 1740 con diversi stili, dal gotico al rococò passando per il rinascimento. Possiamo ammirare il trascorrere degli anni e degli stili architettonici sulla facciata medievale della chiesa fino ad inerpicare il nostro sguardo sulla cupola settecentesca. Il rinascimento fa capolino nelle bellissime absidi che si estendono fino all’esterno della struttura, all’interno fanno da padroni i bellissimi altari affrescati e abbelliti dai marmi provenienti dalle zone prospicienti.
BASILICA DI SANT’ABBONDIO: patrono di Como e Lugano, eretta tra il 1080 e il 1095 sulla preesistente chiesa del V secolo. Al suo interno sono conservate 15 tombe di vescovi divenuti santi e per questo è continua sede di pellegrinaggi. La semplice facciata romanica nasconde al suo interno i famosi affreschi dell’abside e dell’altare centrale completati gli inizi del ‘400 da maestranze locali che descrivono le storie di Cristo e del nuovo e vecchio testamento. Merita una visita il chiostro le cui stanze laterali disposte su due piani sono state riutilizzate per accogliere le facoltà di giurisprudenza dell’università dell’Insubria.
DOVE MANGIARE
RISTORANTE SOCIALE: Via Rodari 6. Nel centro storico, locale caratterizzato da splendidi affreschi alle pareti e da soffitti a volta. Il menù è tipico della zona, pesce di lago, carne alla brace, polenta e gli strudel alla carne con verza e patate. Ottimo il vino della casa e la cantina è ben fornita.
LA TUA OSTERIA: Via Maurizio Monti. Agnolotti, tortelloni, pappardelle, polente abbinati a diversi tipi di ragut, per gli amanti della pasta fatta in casa. Da non sottovalutare la scelta dei dolci; offerta varia e sempre fresca.
OSTERIA DAL PAIN: Piazza Giovanni Amendola. Vicino al lago, cucina veramente tipica e adatta a questa rigide stagione: fritto misto di pesce di lago, ossobuco con polenta, cotoletta, risotto al pesce persico e i tronchetti con salsiccia di cinghiale e burrata alpina e per finire salami di selvaggina, pesce in carpione, pizzoccheri e tagliatelle al ragut di cinghiale.
Riccardo Rizzo – Roma Club Florida
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