Napoli

In occasione della trasferta di domenica alle ore 18 dell’A.S. Roma in quel di Napoli abbiamo avuto il piacere di intervistare il presidente del RC “Romanisti Campania 6:56” Rocco del Prete che ringrazio per la sua disponibilità e la velocità nel rispondermi.

Ciao Rocco, innanzitutto vorremmo sapere in quale città avete fondato il vostro RC?
Io sono di Frattamaggiore ma il Club si trova a Sant’ lrpino in provincia di Caserta

Quando avete avuto l’ idea di creare il Club, quanti associati eravate all’ inizio, quanti siete tuttora e perché il numero 6:56?
Lo abbiamo deciso nel 2018, inizialmente eravamo 27, oggi siamo 55. Il numero 6:56 in realtà è l’ orario del treno che prendevo e continuo a prendere quando la Roma gioca in casa alle ore 15.

Stando non lontano dalla Città Eterna riuscite a venire all’ Olimpico costantemente?
Certo, mediamente riusciamo a venire almeno 10 volte durante il campionato

Avete una sede fissa dove incontrarvi per vedere le partite o fare iniziative?
Ovviamente, si trova in Via Rinascimento 1 qui a Sant’Arpino, quindi chi vuole venirci a trovare per vedere la Roma insieme o per conoscerci è il benvenuto.

Organizzate trasferta europee o solo in Italia?
Per ora non abbiamo ancora fatto una trasferta europea ma in Italia abbiamo spesso seguito e sostenuto la “Maggica” e lo faremo anche in futuro.

Purtroppo la trasferta di Napoli è vietata agli abitanti della Capitale, voi ci andate,  magari in incognito senza striscione?
Al Maradona di Napoli ci andavamo sempre, ma un paio di anni fa siamo stati aggrediti dai napoletani e non ci metterò più piede in vita mia. Conosco amici che frequentano la curva partenopea e ti assicuro che faranno sempre la “caccia” al romanista. E pensare che una volta era uno dei gemellaggi più belli d’Italia.

Siete in contatto con altri RC con i quali avete stretto una particolare amicizia durante qualche partita o raduno?
Certo, abbiamo organizzato molti tornei e partite e abbiamo anche invitato la madre di Ciro Esposito, il ragazzo ucciso da De Santis.

Questo vi fa onore, complimenti; invece che ne pensi di Mister Claudio Ranieri? Riuscirà a salvare la stagione portandoci ancora in Europa League o a regalarci un trofeo nazionale nella stagione in corso?
Ranieri è un grande, penso che faremo bene con lui anche se è difficile soprattutto nelle prossime 3 gare tra campionato ed Europa League.

Da tifoso appassionato quale sei, che cosa consiglieresti al nostro presidente per non commettere più i gravi errori del passato?
Al Presidente direi di farsi sentire di più in Lega, ma soprattutto stare più vicino alla squadra e mandar via chi non si sacrifica per i nostri colori: vogliamo vederli sempre con la maglia sudata a fine partita.

Negli ultimi mesi la tifoseria giallorossa ha dovuto ingoiare molti bocconi amari, com’è l’ umore attuale nel vostro RC?
Il nostro umore attualmente è a pezzi ma ci rialzeremo come abbiamo sempre fatto: Noi siamo  la ROMA!

Napoli è sicuramente una delle più belle città italiane, famosa per il Vesuvio, il mastodontico Museo Archeologico, le catacombe, il Maschio Angioino, il museo dei treni nonché la pizza, le sfogliatelle e innumerevoli altri capolavori culinari. Ma il capoluogo campano dai primi di Novembre al 6 Gennaio è meta di migliaia di visitatori che vengono a vedere e acquistare i famosi presepi prodotti da abilissimi artigiani che da molte generazioni si tramandano quest’arte unica al mondo. Molti fanno risalire questa sacra rappresentazione a San Francesco che rievocò nel 1223 a Greccio (Rieti) la nascita di Gesù usando persone in carne ed ossa nelle vesti della Vergine, San Giuseppe e il Bambinello nonché i pastori. Questo avvenimento fu anche ricordato dal grande pittore Giotto che ritrasse la scena e San Francesco negli affreschi della basilica inferiore di Assisi. Il santo aveva Gesù bambino in braccio nell’atto di porlo nella mangiatoia tra il bue e l’asinello, siamo nel 1297. Ma la prima notizia di un presepe è datata nel 1021: in quell’ anno in un atto notarile viene citata la chiesa di Santa Maria ad Praesepe proprio a Napoli. Durante i secoli successivi vi furono altre notizie che rivelarono la popolarità che ha assunto questa sacra rappresentazione nella città partenopea e in tutta la Campania. Il padre del presepe napoletano è un vicentino: San Gaetano Thiene, fondatore dell’ordine dei Teatini. Giunto a Napoli nel 1538, dopo aver ammirato il famoso presepe di Santa Maria Maggiore a Roma fatto da Arnolfo di Cambio nel 1301 in marmo a grandezza naturale, iniziò la tradizione di allestire presepi nelle chiese di Napoli. Fu soprattutto quello creato nell’ Ospedale degli Incurabili che ebbe vasto successo e invogliò i canonici napoletani ad imitare questa piacevole novità figurativa nelle loro chiese del centro storico. Nel ‘600 naque il presepe barocco dove i personaggi indossavano abiti contemporanei e si svilupparono le prime botteghe per la produzione dei “personaggi”. Le prime statue erano a grandezza naturale ma molto costose e quindi poco accessibili al resto della popolazione. Pian piano le dimensioni cominciano a variare divenendo molto più piccole in modo da poter allestire il presepe anche nelle case e negli appartamenti di tutti i napoletani. Così alla fine del XVII secolo il presepe esce dalle chiese ed entra anche nelle case e nei palazzi dei nobili che fanno a gara per avere impianti sempre più ricchi e ricercati ingaggiando architetti e scultori che divennero specialisti del genere. Compaiono i Re Magi, i pastorelli, le taverne, i pescivendoli, i soldati romani, le popolane, i carretti, le case nonché cieli stellati e finte nevicate fino ai giorni nostri: uomini politici, calciatori, star della musica e del cinema. Oggi l’epicentro della produzione di presepi è Via San Gregorio Armeno: costellata di negozi artigianali che tutto l’anno lavorano alla creazione di statuine di terracotta e altri materiali nonché di tutto il necessario per rendere il Natale dei napoletani unico al mondo. Da inizio novembre la via si anima di compratori e curiosi che non rinunciano ad arricchire i loro presepi con nuovi “personaggi”. Ogni palazzo di Napoli ha un presepe nel proprio androne e sono a migliaia i turisti che da tutta Italia giungono per accaparrarsi questi manufatti unici al mondo da esporre come nelle loro case. Alcune botteghe sono ormai considerate delle vere e proprie istituzioni come quella dei Fratelli Capuano che aprirono i battenti nel lontano 1840 e vanta ben 6 generazioni di “maestri”. Fu loro l’ idea di introdurre Pulcinella, Totò, Mario Merola e molti altri personaggi fino ai divi di oggi: quest’anno per esempio, sarà molto gettonato il neo presidente USA Donald Trump. Altra bottega storica è quella dei Fratelli Di Virgilio che riproducono statue di pastori con visi che incarnano personaggi televisivi. Alla Bottega Gambardella, attiva da fine ‘800, si deve la creazione di presepi all’interno di campane di vetro. Qui si può richiedere la creazione di un pastore personalizzato con il viso che raffigura se stessi o qualcuno a noi caro. Nonostante l’arrivo dell’albero di Natale di tradizione nord europea nella cultura cristiana, il presepe non è mai andato in crisi e non solo per i napoletani ma anche per tutti gli italiani che hanno pian piano adottato l’albero ma orgogliosamente mantenuto il tradizionale presepe. La via è in pieno centro storico ed è a 400 metri a piedi dalla fermata della metropolitana denominata Duomo. Buona visita a tutti i romanisti.

Riccardo Rizzo – Roma Club Florida