Domenica 16 Febbraio alle ore 18:00 la Roma è attesa allo Stadio Ennio Tardini dal Parma per disputare la 25° giornata del Campionato di Serie A. IL Tardini (Viale partigiani d’Italia 1) è uno degli stadi più antichi d’Italia, inaugurato nel 1926, contiene oltre 22.000 spettatori ed è famoso per l’arco monumentale d’ingresso che ricorda le architetture medievali della città. L’impianto è raggiungibile dalla stazione di Parma in 30 minuti a piedi mentre dal centro storico il tragitto è più breve, dal casello autostradale bastano 35 minuti e siete al parcheggio nei pressi del settore ospiti. Per domani è stato predisposto un servizio navetta dal parcheggio scambiatore nord (vicino al casello autostradale) e dalla sede dell’evento organizzato dal Roma Club Parma.
La Città Ducale, 200.000 abitanti, è una delle più importanti e storicamente interessanti tra quelle sorte lungo la Via Emilia. Il suo passato di capitale del ducato offre al visitatore edifici e monumenti da grande città quasi in contrasto con il carattere ambientale odierno, tipico di un centro medio della Pianura Padana.
STORIA DI PARMA
Fu fondata nel 187 a.c dai romani dopo la costruzione della Via Emilia, che come abbiamo ricordato in un precedente articolo collegava Cesena a Piacenza. La posizione strategica, il clima adatto all’agricoltura intensiva e la fertilità della sua terra la resero un centro ricco e popoloso; nel II secolo aveva un teatro, un anfiteatro ed era dotata di numerose e grandi terme pubbliche (la S.P.A acronimo latino Salus Per Aquam). I romani dotarono il contado di un imponente sistema di irrigazione convogliando le acque che provenivano dal vicino fiume Po e dai suoi affluenti, dando beneficio all’allevamento e all’agricoltura. Dal IV secolo è sede vescovile e durante la dominazione bizantina (540-580) vi era custodito l’erario imperiale dell’Esarca di Ravenna. Fortificata dai longobardi alla fine dell’VIII secolo assunse una nuova fisionomia sotto l’imperatore Carlo Magno (810). L’area dell’antico foro romano diventa, come in molte altre città d’Europa, Piazza Grande; il fulcro politico ed economico cittadino. Dalle cronache dell’XI secolo apprendiamo che l’abitato si era esteso oltre le mura cittadine erette in epoca romana. Dopo l’anno 1000 Parma è protagonista delle vicende padane, il riconoscimento delle autonomie municipali da parte degli imperatori del Sacro Romano Impero e dei Papi generò aspre rivalità con i comuni vicini come Cremona, Piacenza e Reggio per il controllo dei traffici sul fiume Po. La mancata affermazione di una Signoria locale aprì la strada ai potenti vicini come gli Scaligeri e i Visconti; quest’ultimi la conquistarono nel 1341. L’occupazione milanese durò fino al 1501, i Visconti eressero le nuove mura, abbellirono le chiese e sistemarono la rete viaria. Risale al governo dei Visconti anche la delibera di uno statuto sancito nel 1347 che riuscì a cancellare le sanguinose lotte tra fazioni cittadine e diminuì il potere feudale ormai anacronistico in questa parte d’Europa. Nel 1546 Parma entra nell’orbita della Chiesa, intesa come Patrimonio Sancti Petri, quando il Papa Paolo III Farnese (il pontefice che commissionò a Michelangelo l’affresco del Giudizio Universale nella Cappella Sistina nel 1536) assegnò in feudo al figlio scellerato Pier Luigi le città di Parma e Piacenza. La dinastia dei Farnese, imparentata con tutte le corti d’Europa, si estinse nel 1731. Nel 1815 durante il Congresso di Vienna, che riorganizzò la mappa geopolitica d’Europa dopo lo sconquasso delle Guerre Napoleoniche, il Ducato fu assegnato alla moglie di Napoleone, figlia dell’imperatore d’Austria, Maria Luigia che dai francesi aveva appreso le idee illuministe e dagli Asburgo l’arte di governare. Immediatamente la Duchessa si circondò di ministri progressisti e governò in modo illuminato il suo piccolo territorio formalmente indipendente ma legato all’Austria. Nacque il Teatro Ducale, l’ospedale pubblico, sorsero scuole elementari e di musica nonché fu rilanciata l’istituzione universitaria che assunse risonanza universale grazie all’ampliamento della biblioteca che fu resa pubblica. Nel 1860 Parma fu annessa al Regno d’Italia, all’epoca contava 45.000 abitanti, il numero crebbe grazie all’apertura della linea ferroviaria che determinò lo sviluppo della zootecnia e dell’agricoltura; nel 1911 gli abitanti erano saliti a 65.000.
COSA VEDERE
Parma è la città della musica per antonomasia, sin dal ‘600 nacquero numerose scuole di musica e di ballo che divennero famose in tutta Europa accogliendo compositori e coreografi da tutta Europa e soprattutto dalla Francia. Maria Luigia chiamò il grande musicista Paganini a dirigere l’orchestra ducale. Sempre per iniziativa della Duchessa ci fu la costruzione del Teatro Regio, 1821-1829, con una capienza di 1091 posti, tutt’ora uno dei più importanti teatri d’Europa per la lirica e la musica classica. E’ possibile visitare il teatro durante il giorno tramite brevi ma interessantissime visite guidate. Non è un caso che uno dei più grandi compositori del mondo, Giuseppe Verdi, sia nato a Roncole; una piccola frazione a pochi km da Parma.
Parma Città Medievale: il centro cittadino totalmente pianeggiante si presta a delle belle passeggiate, la città e i suoi abitanti sono ospitali e gli amanti dello shopping gastronomico hanno l’imbarazzo della scelta per i tanti negozi alimentari che propongono Parmigiano e Prosciutto di alta qualità, per gli amanti dei dolci consiglio di assaggiare assolutamente la “Torta della Duchessa” creata dai pasticceri cittadini per la loro amata Maria Luigia. Parma è famosa per 2 gioielli assoluti di arte medievale: il Duomo e il Battistero. Il primo è una delle opere più importanti del romanico italiano, costruito nel 1106 e consacrato da papa Pasquale II. Dotato di una splendida facciata che svetta sulla piazza, all’interno è decorato dallo scultore comasco Benedetto Antelami. Gran parte degli interni sono stati affrescati in epoca rinascimentale: Correggio affrescò la cupola con una bellissima Assunzione della Vergine a cui è dedicato il Duomo. IL secondo è un grande edificio a forma ottagonale, vicino al Duomo, inaugurato nel 1270, totalmente rivestito dal bellissimo marmo rosa del Veneto. L’interno è costellato da affreschi e dipinti risalenti al XIII secolo, sulle pareti spicca il ciclo delle stagioni e dei mestieri che ci offrono la possibilità di conoscere la vita dell’epoca. Un’altra “chicca” da non perdere per gli amanti della pittura cinquecentesca e dell’architettura medievale è il Monastero di San Paolo: al suo interno è conservata la Camera della Badessa. La cupola del 1518, è affrescata da Correggio e rappresenta le storie della dea Diana, qui l’artista dimostra tutta la sapienza nel riuscire a dipingere le scene su una superficie difficile e l’effetto è notevole.
Palazzo della Pilotta, 1580-1611, in pieno centro storico, vicino al Teatro Regio, è il museo della città: si può conoscere Parma nel periodo romano grazie ai materiali scoperti durante gli scavi archeologici, vedere la bellissima Biblioteca Palatina, il rinascimentale Teatro Farnese inglobato nell’edificio e usato come spazio privato dalla famiglia Farnese durante le feste. Sempre all’interno di questo mastodontico palazzo c’è la Galleria Nazionale di Arte che conserva dipinti dal periodo medievale fino all’età moderna. Spiccano in questa collezione le opere del Beato Anfìgelico, Leonardo da Vinci (La Scapigliata), Giulio Romano, Correggio, Parmigianino, Carracci, Guercino e tanti altri grandi artisti. Da non perdere assolutamente il quadro di Parmigianino “La schiava turca” una delle opere più iconiche del tardo rinascimento completata nel 1533.
DOVE MANGIARE
Parma è anche una capitale gastronomica del nostro stivale, famoso in tutto il mondo è il suo parmigiano ma anche il prosciutto non ha eguali. La gastronomia cittadina è ricca come la sua terra ed è a tavola che un turista può completare la visita culturale della splendida città emiliana.
Grazie ai consigli preziosi del Presidente del ROMA CLUB PARMA, Massimo, proponiamo 3 ristoranti che potranno soddisfare le vostre curiosità gastronomiche.
TRATTORIA CORRIERI: tradizionale a Parma, ampia scelta di antipasti accompagnati dalla Torta Fritta e pasta fatta in casa giornalmente, ottima scelta di vini.
TRATTORIA DEL DUCATO: gli antipasti vanno dalla torta fritta fino al parmigiano invecchiato 30 mesi nonché la spalla di maiale tagliata a mano. Tortelli e tagliatelle la fanno da padrone nei primi piatti come la carne domina il menù dei secondi. Assaggiate la pasticceria sempre fresca e di altissima qualità.
TRATTORIA DEL TRIBUNALE: qui bisogna iniziare con un tris di affettati che non lascia spazio ad altre scelte: culatello, coppa e il salame di felino. Si continua nel solco della tradizione con le lasagne, la polenta, i tortelli, risotti, e il tradizionale Parmigiano e per finire con i dolci della tradizione.
Riccardo Rizzo – Roma Club Florida
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