In occasione della trasferta che l’A.S Roma sosterrà domenica 3 Novembre, ore 18, contro l’Hellas Verona allo stadio Marcantonio Bentegodi, abbiamo intervistato Antonio Iori il presidente del RC Verona “Damiano Tommasi”, che ringraziamo per la sua disponibilità e la sua solerzia.
Ciao Antonio, grazie ancora per questa opportunità, innanzitutto vorremmo sapere a quando risalgono le origini del vostro Roma Club
Il club è stato costituito il 5 ottobre 2015, il primo anno di fondazione eravamo già 100 associati, oggi abbiamo raggiunto e superato i 200 Soci.
I soci sono di tutte le parti d’Italia e anche dall’estero che vivono o lavorano a Verona e certamente un bel numero di romani ma anche veronesi.
Avete una sede,dove vedere le partite e riunirvi per qualche iniziativa?Magari puoi lasciare l indirizzo e il contatto x chi volesse venire da voi a vedere la partita, o solo per incontrarvi.
Fortunatamente abbiamo un locale che ci ospita come “sede di ritrovo” per la visione delle partite e altre iniziative. Il nostro indirizzo è via Giovanni Anselmi 9, quartiere San Massimo, Verona. (si può digitare “Roma Club Verona” su Google Maps o Waze. Per il contatto telefonico: 3282348798 e via mail, romaclubverona@gmail.com
Come vi organizzate per le trasferte e quante volte all’anno riuscite a venire all’Olimpico?
Organizzare le trasferte diventa sempre più complicato, tra le disponibilità esigue dei biglietti, dei trasporti e delle dislocazioni.
Quando è possibile cerchiamo di organizzare con i soci e con altri club le trasferte a Roma.
Siete l’unico RC della provincia? Avete contatti con altri RC del Veneto o con altri RC nel mondo?
Siamo l’unico Club per Verona e provincia. Abbiamo contatti e buoni rapporti con i Club “vicini”.
Inoltre abbiamo sempre avuto buoni rapporti e aiuto reciproco con tutti gli altri Roma Club quando erano di passaggio a Verona o viceversa.
Non è mai corso buon sangue fra noi e i veronesi, voi che rapporto avete con gli abitanti di Verona?
Certamente non c’è “amore sportivo” ma, ad oggi, non abbiamo mai avuto “cattivi” rapporti e in passato siamo anche riusciti ad organizzare una cena conviviale con il Coordinamento dei Club dell’Hellas Verona.
Qual’è stata la trasferta in Italia o in Europa che avete fatto e che ricordi con più piacere?
Sicuramente, per i soci che sono potuti andare, la finale di Tirana; ma tutte le trasferte che abbiamo fatto in Italia e all’estero (Austria; Spagna; Finlandia; Inghilterra) le ricordiamo sempre con grande piacere.
Verona è una delle città più belle d’Italia, mi dici almeno tre posti che i tifosi giallorossi in trasferta devono assolutamente visitare (esclusa Arena e terrazza di Giulietta) se hanno tempo?
Verona è una città incantevole, basta farsi una bella passeggiata in centro per visitare la famosa Piazza Erbe, Piazza Dante e poi Ponte di Castelvecchio, Porta Leoni e i ruderi romani.
Per finire, ma importantissimo: puoi consigliare ai nostri amici tre ristoranti dove assaggiare la cucina tipica di Verona e del suo contado?
Osteria al Duca
Via Arche Scaligere, 2, 37121 Verona VR
045594474
https://maps.app.goo.gl/bpPSMVacozGUvC7S9
Trattoria Trota da Luciano
Via Trota, 3, 37121 Verona VR
0458004757
https://maps.app.goo.gl/9MrJDUzNMgzepf7v7
Trattoria Dalla Bruna
Via Goffredo Mameli, 166, 37124 Verona VR
0458343123
https://maps.app.goo.gl/YQdRhQv5xAPSZEdW9
poi non proprio “veronese”
Tigella Bella
Via Sottoriva, 24, 37121 Verona VR
3466869387
https://maps.app.goo.gl/xnRN4N93o7sSDAez9
Da Ciro Leone 1924
Via Giovanni Zambelli, 20, 37121 Verona VR
0458065161
https://maps.app.goo.gl/pCeums6oyA8gv9a37
Peperino Verona
Piazzetta Municipio, 10, 37121 Verona VR
0458029016
https://maps.app.goo.gl/ivHVMdWVtpYviGud7
Verona, dista poco più di 500 km da Roma, la si può agevolmente raggiungere in treno in sole 3 ore mentre in macchina ci si impiegano più di 5 ore.
STADIO MARCANTONIO BENTEGODI
Lo stadio di Verona non è lontano dal centro storico, con il bus n° 90 da Piazza Bra (Arena di Verona) lo si raggiunge in 10 minuti, mentre dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova la passeggiata dura circa 15 minuti. Il settore ospiti è ricavato nella parte laterale della curva nord vicino alla tribuna centrale e può ospitare 1.871 spettatori.
Ho sempre pensato che Marcantonio Bentegodi fosse stato un iconico calciatore dell’Hellas Verona, magari dei primi anni del ‘900; invece un giorno, passeggiando in questa bellissima città che fu dei Della Scala, notai una targa di marmo affissa sul muro di un palazzo signorile di metà ‘500. Lessi l’iscrizione. “In questa casa nacque, visse e morì Marcantonio Bentegodi (Verona 1818-1873), munifico benefattore e promotore dell’istruzione e dello sport a Verona…..”. Pensai subito che fosse un Barone de Goubertin ante litteram e in effetti non mi sbagliavo: quest’uomo fu consigliere comunale e membro del consiglio provinciale di sanità; fondò La Società dei Vecchi Schermitori Veronesi nella quale sede trovarono posto molte discipline sportive come sollevamento pesi, podismo, nuoto, pugilato, atletica e tamburello. Questa associazione, unica nel suo genere, aveva lo scopo di promuovere lo sport tra i giovani di ambo i sessi e soprattutto di qualunque classe sociale a differenza dei contemporanei circoli podistici o canottieri che erano delle enclavi di facoltosi borghesi e aristocratici chiuse ai più poveri (vedi la seconda squadra della capitale).
L’attuale impianto calcistico prende nome da quello precedente inaugurato nel 1910, che era in Via Cesare Battisti, oggi c’è un parcheggio. All’epoca ci giocava l’Hellas e il Bentegodi Verona fin quando, nel 1928, le due compagini scaligere si fusero dando vita ad una sola squadra. La squadra gialloblù vi giocò fino al 1963, festeggiando la prima promozione in Serie A nel 1957, fin quando venne costruito il nuovo stadio. L’inaugurazione avvenne il 15 Dicembre 1963, era la XIII giornata del campionato cadetto, in occasione del derby contro il Venezia terminato 1 a 0 per gli ospiti. Nonostante la delusione provocata dalla sconfitta i veronesi potevano godersi questo nuovo stadio, tra i più belli e moderni d’Italia, costato 1 miliardo di lire, che aveva una capienza di 41.000 spettatori. Il 23 Gennaio 1983, in occasione della partita di campionato Verona-Roma, si registrò il record assoluto di presenze: 47.896 spettatori, circa 20.000 erano tifosi giallorossi accorsi in massa con tutti i mezzi a sostenere i loro beniamini guidati dal Barone Liedholm in quella stagione indimenticabile. In occasione dei mondiali di calcio del 1990 fu aggiunto il terzo anello e furono coperti tutti i settori dello stadio. Oggi il Bentegodi è il decimo stadio d’Italia per capienza spettatori: 44.758 spettatori. Un altro massiccio esodo di tifosi romanisti si registrò in questo stadio il 21 Giugno 1984 in occasione della gara d’andata della finale di Coppa Italia. In quella serata d’estate, si giocò alle 20.30 e la partita si risolse con un pareggio: 1 a 1 con reti di Cerezo al 49° e Storgato al 72′. Nel match di ritorno allo Stadio Olimpico, il 26 Giugno, la Roma si impose per 1 a 0 grazie ad un autorete di Ferroni al 27′. La Roma conquistò la sua quinta Coppa Italia contro il Verona che l’anno successivo avrebbe vinto il campionato.
Lo stadio veronese fu uno dei 12 prescelti per ospitare i Mondiali di Calcio del 1990, il 12 Giugno alle ore 17:00 scese in campo il Belgio di Scifo, Preud’homme e Geretz contro la Corea del Sud. L’incontro terminò 2 a 0 per i diavoli rossi con reti al 53′ di Degryse e De Wolf al 64′. Cinque giorni dopo, questa volta nella gara serale, i belgi ebbero la meglio sull’Uruguay dal tecnico Oscar Washington Tabarez che poteva contare su veri fuoriclasse come Francescoli, Fonseca, i due Ruben: Paz e Sosa nonche Aguilera ed Herrera. Il risultato finale fu 3 a 1, i marcatori furono Clijsters al 16′, l’ex interista e futuro torinista Scifo al 22′, Ceulemans al 48′ e di Beugoeghea per la Celeste al 54′. IL 21 Giugno è ancora di scena il Belgio contro la Spagna guidata da Louisito Suarez. Gli iberici che potevano contare su Zubizarreta, Chendo, Sanchis, Martin Vasquez, Butragueno, Hierro e Michel ma si imposero per 2 a 1 con reti di Michel al 21′ su calcio di rigore e Gorriz al 38′; a nulla valse la rete del pareggio di Vervoort al 26′. Questo match fu uno spareggio per la prima posizione del girone E che vide affermarsi la Spagna. Ultima partita del Mundial disputata nella città veneta, il 26 di Giugno, fu l’ottavo di finale tra le Furie Rosse e la Jugoslavia guidata dall’ultimo C.T della scomparsa nazionale balcanica: Ivica Osim. L’allenatore bosniaco aveva a disposizione campioni assoluti: Josic, Susic, Pancev, Stojkovic, Katanec, Boksic, Prosinecki, Jarni, Savicevic e Suker; molti dei quali, la stagione successiva, avrebbero vinto la XXXVI edizione della Coppa dei Campioni contro l’Olimpique Marsiglia al San Nicola di Bari la notte del 29 Maggio 1991. Fra tutti questi fuoriclasse, quel giorno al Bentegodi, brillò come una stella Dragan Stojkovic. Talento cristallino, come purtroppo le sue ginocchia, quel pomeriggio strabiliò i 36.000 spettatori con una gara indimenticabile. L’attaccante serbo, nato a Nis come l’Imperatore Costantino il Grande, prese in mano la squadra, restando 120 minuti al centro della manovra, segnò un gol “da cineteca” al 78′ ed infine, ai tempi supplementari, suggellò la sua maiuscola prestazione con un gol su punizione che lasciò di stucco l’incolpevole Zubizarreta. Fu questa l’ultima vittoria in un campionato mondiale di calcio per la dissolta nazionale jugoslava. Una curiosità: Dragan Stojkovic giocò con l’Hellas Verona nella stagione 1991/92 collezionando 19 presenze e un gol. Ma il numero dieci Jugoslavo non era più il calciatore delle “notti magiche”: furono gli infortuni ad eclissare la sua stella che si spense troppo presto come la sua nazionale.
Riccardo Rizzo – Roma Club Florida
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