A cura di Emanuele Biddeci del Roma Club Palermo
Lecce, Slavia, lazio, Udinese, Servette.
Se Ottobre ci aveva consegnato 5 vittorie e una sconfitta su sei gare, Novembre è risultato decisamente un pó più magro, complice però una gara in meno rispetto al mese precedente. Su cinque gare abbiamo conquistato due vittorie, due pareggi e una sconfitta. Tirando le somme però possiamo comunque parzialmente sorridere: quinto posto in campionato e, qui sorrideremo certamente meno, retrocessione al secondo posto nel girone di Europa League.
Contro I Salentini si era vista una Roma straripante fino al rigore sbagliato da Lukaku. Dopo tante occasioni create e non realizzate. Risultato? Il Lecce passa in vantaggio a poco dal termine. Pensate sia finita così? La Roma, alla faccia di chi continuerà a mangiarsi il fegato anche al posto del pandoro, la pareggia al 90esimo con una perla di Azmoun e la vince al fotofinish con la proverbiale cattiveria sotto porta di Lukaku.
Ma se questa vittoria sul finire ci aveva regalato una grande gioia, a Praga la Roma concede il solito regalo. D’altronde è quasi Natale no?
Sconfitta più che meritata e retrocessione al secondo posto che, a meno di un clamoroso capovolgimento di fronte, condurrà gli uomini di Mourinho a dover affrontare i 2 match del playoff di febbraio.
Alla vigilia del derby l’aspettativa era quella di mettere i 3 punti in banca a fronte di una voglia di rivalsa legata alla debacle Europea.
Possiamo tranquillamente affermare che la reazione è durata non più di una ventina di minuti, con un gol di Rick Karsdorp annullato per offside. Dopodiché il nulla cosmico da una parte e dall’altra, per un derby che ha poi preso la piega del “non famose male”. Poca cattiveria, poco cinismo.
A questo punto interviene come una mano santa la sosta per le Nazionali.
L‘Italia batte nettamente la Macedonia del Nord, che un anno prima ci aveva esclusi dalla rassegna iridata vinta poi dall’Argentina di Dybala e Paredes, e lo fa anche, e questo ci piace sottolinearlo, con un bellissimo gol di Stephan El Shaarawy sotto la Curva Sud dell’Olimpo. Con l’Ucraina una semplice amministrazione della gara che consegna agli undici di Spalletti la qualificazione al prossimo Europeo in terra germanica.
Il ritorno della Roma in campionato, “IO SENZA ROMA NON SO STARE“, avviene contro i friulani di mister Cioffi. Contro l’Udinese la Roma vince con due gol di scarto. Unica pecca, come sempre, il ritardo nel chiudere l’incontro vista e considerata l’ennesima dormita difensiva che aveva portato al momentaneo pareggio i bianconeri. La Roma parte forte con un assist di Paulo Dybala, “CHE GIOCATORE“, per l’incornata perfetta di Gianluca Mancini, 1a0. Dopo il pareggio a mezz’ora dal termine, ci pensa Dybala, a 9 minuti dal fischio finale, su assist di Lukaku a portare la Roma avanti. Va sottolineato il passaggio di prima per Lukaku da parte di Azmoun che ruba un tempo di gioco alla difesa avversaria. Al 90esimo la chiude definitivamente Stephan con una perla a girare. Te se vole bene Ste.
A chiudere il cerchio la penultima gara di Europa League contro il Servette giocata in quel di Ginevra. La Roma ottiene un pareggio e tanti rimpianti. Non sarà certo un dramma il secondo posto e non sarà il pareggio di Ginevra a distruggere tutto. Sicuramente diverse sono le ragioni di una partita non all’altezza delle aspettative, il campo non in perfette condizioni, il freddo, le troppe gare ravvicinate. A condire il tutto la vittoria dello Slavia contro lo Sheriff. Se le gare fossero terminate al primo tempo staremmo parlando di altro. In conclusione, il mese di Novembre non è stato proficuo quanto il suo predecessore, ma sappiamo bene che Roma non si è costruita in tre giorni. Adesso testa bassa e pedalare. Dicembre è cominciato e il bello deve ancora venire.
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