A PICCOLI PASSI

Terza giornata di Europa League con la Roma alla ricerca della prima vittoria nel girone allargato del primo turno.
All’Olimpico di Roma si presenta una Dinamo Kiev fortemente rimaneggiata dalle assenze e dall’imminente sfida al vertice di campionato contro lo Shakhtar Donetsk che porta l’allenatore Oleksandr Šovkovs’kyj ad un intenso turnover iniziale.

Sono 4 invece i cambi effettuati da Mr. Juric rispetto alla partita con l’Inter;
Tutti davano Hummels finalmente titolare ma ancora una volta il campione tedesco si accomoda in panchina tra lo stupore generale, mentre per la prima volta Ndicka si presenta con la fascia di Capitano.
Zalewski parte sulla corsia di destra supportando Celik, a centrocampo l’inedita coppia Konè-Le Fée viene chiamata a dare sostanza al gioco della squadra.

I primi 20’ non regalano grandi emozioni, continuo possesso palla da parte dei giallorossi senza trovare lo spunto deciso per impensierire il portiere ucraino.

Al 22’ scambio veloce Konè-Pisilli- Baldanzi, quest’ultimo appena entrato in area viene vistosamente trattenuto per la maglia e cade a terra, nessun dubbio per il direttore di gara che indica il dischetto.
Dagli 11 metri è l’ucraino della Roma a presentarsi davanti al portiere, freddo e implacabile Dovbyk realizza l’1-0.

È ancora Baldanzi a sfiorare il raddoppio dopo due minuti con un’azione personale partendo dalla sinistra e seminando il panico tra i difensori avversari, il tiro a giro finisce di poco a lato.

La partita è a senso unico ma non riesce a decollare, le tante sbavature che i giocatori giallorossi concedono negli appoggi e nelle giocate più semplici, impediscono agli uomini di Juric di mettere in ghiaccio la partita.

E proprio da una di queste leggerezze nasce la palla goal più clamorosa per la Dinamo Kiev; Le Fée regala letteralmente un pallone a centrocampo trovando scoperta la difesa giallorossa, cross sulla destra per l’accorrente Tymchyk che stoppa di petto e calcia al volo di destro mettendo i brividi agli oltre 61.000 dell’Olimpico.

Gli ospiti capiscono che la partita è più aperta che mai e al 40’ ci vuole il primo importante intervento di Svilar per negare la rete del pareggio a Eduardo Guerrero.

E se non è il portierone serbo a salvare la Roma, ci pensa un provvidenziale fuorigioco ad annullare la rete di Voloshyn nata dagli sviluppi di una punizione.

In chiusura di primo tempo Angeliño viene ammonito per un fallo in attacco e raggiunge sul taccuino dell’arbitro Rubchynskyi, ammonito qualche minuto prima.

Qualche fischio di troppo accompagna le squadre negli spogliatoi, ma il clima in questo momento a Roma è infuocato e non perdona nulla a nessuno.
Considerando il livello degli avversari e le tante assenze della squadra di Mr. Šovkovs’kyj, la prima parte di gara avrebbe dovuto vedere la pratica già chiusa e senza grandi apprensioni, ma ancora una volta è bastata una mezza azione degli avversari per far apparire i soliti fantasmi.
La grinta invocata da Juric in conferenza stampa non si è ancora vista, tanta voglia di fare sicuramente ma che non riesce a tradursi in gioco e occasioni importanti.

Il secondo tempo si apre con le stesse formazioni.
Al 49’ da un calcio d’angolo ben battuto da Le Fée, Ndicka spizza la palla sul secondo palo ma Dovbyk non riesce ad aproffittarne.

Come contro l’Inter, dopo pochi minuti Juric effettua i primi cambi togliendo Le Fée e Dovbyk per Cristante e Shomurodov. Implacabili i fischi per il numero 4 giallorosso.

Bella azione della Roma al 57’, la palla per una volta gira velocemente da destra verso sinistra, cross basso di Angeliño per Pisilli che dal limite dell’area lascia partire un bel tiro di sinistro che viene respinto dalla difesa in angolo.

Ancora Angeliño con un cross d’esterno trova dalla parte opposta Zalewski che mette un pallone interessante in mezzo all’area avversaria, nessuno dei compagni ha però seguito l’azione.

Mr. Šovkovs’kyj vede la partita ancora in bilico e decide di inserire i titolari con un triplo cambio: Kabaev, Brazhko e Shaparenko per Voloshyn, Rubchynskyi e Andriyevski.

E se in campo lo spettacolo latita un pò, è incredibile il continuo supporto della Curva Sud per la squadra, comunque la si pensi.

Juric risponde al collega con un doppio cambio: fuori Pisilli e Baldanzi e dentro Pellegrini e Dybala. Il contrasto tra gli applausi per Pisilli e Dybala e i fischi per il capitano giallorosso sono un altro chiaro segnale per la dirigenza giallorossa.

Nelle file ucraine entra anche Vanat per Guerrero..

Punizione dai venti metri di Pellegrini al 74’ che prova a sorprendere il portiere, la palla accarezza la rete esterna della porta ucraina.

Dalla parte opposta errore in uscita di Svilar su calcio d’angolo, Mykhaylenko colpisce di testa senza però trovare la porta.

Si vede Shomurodov al 79’, servito dal solito Angeliño, che controlla il pallone e appena entrato in area calcia con forza da sinistra verso destra sfiorando il palo.
All’81’, Dybala libera Pellegrini sempre al limite dell’area, tiro forte ma centrale.

Azione da playstation all’83’con una doppia combinazione Dybala-Pellegrini-Dybala che porta Shomurodov da solo davanti al portiere avversario, il tiro finisce a lato sfidando le leggi della fisica!

Negli ultimi secondi Pellegrini viene fermato con un fallo da dietro di Shaparenko mentre provava a far ripartire la squadra. Giallo per il giocatore della Dinamo Kiev e titoli di coda sulla partita con fischi di accompagnamento di una parte dello stadio.

Vincere è l’unica cosa che conta. Slogan mai piaciuto ma che per una sera possiamo farcelo andare bene.
La vittoria di questa sera ha un’importanza molteplice e regala qualche giorno di respiro all’ambiente di Trigoria; per recuperare il feeling con il pubblico la strada è ancora lunga.

Pochi gli aspetti rilevanti di questa sera: Angeliño è stato continuo sulla sua fascia di competenza, Pisilli e Baldanzi si sono mossi bene macinando km e recuperando diversi palloni ma si vede che manca ancora l’intesa e potrebbe essere solo una questione legata ai pochi minuti giocati insieme; difficile giudicare la prima prestazione di Le Féè mentre si conferma la difficoltà della squadra nel trovare la porta e di essere incisiva sotto rete.

Undici partite tra campionato e coppa a fronte di solo 10 reti realizzate sono la testimonianza di quanto sia fondamentale ribaltare questa statistica.

L’avversario di questa sera non era un test attendibile per capire a che punto è arrivato il lavoro di Juric; sarà invece di ben altro spessore la sfida di domenica sera sul campo della Fiorentina, squadra in salute e che sembra aver finalmente assimilato i principi di Mr. Palladino.

Ai posteri l’ardua sentenza.

Luca Panno – Roma Club Parma