A piccoli passi..

Nella notte dell’Olimpico, nella notte delle rese dei conti, la Roma batte il Torino dopo la débâcle di Firenze. I giallorossi ritrovano i tre punti nel turno infrasettimanale e riprendono il proprio cammino in campionato.

Dopo Fiorentina Roma, dopo la sconfitta romanista, dagli spogliatoi del Franchi fino a quelli di Trigoria è successo di tutto.

Risse, dimissioni annunciate e mai avvenute, tecnici già pronti a subentrare e soprattutto voci, tantissime voci che nelle radio romane e di riflesso presso i “giornalai” romani e non solo si sono alimentate; perché si sa quando c’è “la lupa” che sta male gli avvoltoi si mettono in fila per banchettare.

Ma la Roma ha scelto il confronto interno, ha scelto la via del dialogo per chiarire i dissidi di un ambiente velenoso che ha subito tumulti e frastuoni interni degni di un film dal titolo “La guerra dei Roses”.

Juric in settimana ha parlato con i giocatori per catechizzarli verso quella che è la sua idea di calcio, facendo capire che finchè c’è lui si seguono le sue idee e che Daniele De Rossi è sì una bandiera della Roma ma oggi rappresenta il passato.

Paulo Dybala invece ha capito il momento che sta vivendo la squadra e si è caricato la Roma sulle spalle dimostrando di meritare più di ogni altro quella fascia da capitano che ieri sera era sul braccio di Mancini.

Pellegrini si è fatto da parte accomodandosi in panchina, visto il momento non brillantissimo che sta affrontando, sigillato ieri sera dagli ennesimi fischi al suo ingresso in campo così come per Cristante.

In un Olimpico vuoto per metà e lontano anni luce dal clima dei venti e oltre sold-out, la Roma ha fatto la partita con un gol cercato e voluto dalla Joya, che di rapina ha dribblato Milinkovic-Savic e calciato in porta senza vederla: come solo i campioni sanno fare.

A nulla è valso il goffo tentativo di Masina di recuperare il pallone ormai giunto in porta.

Ieri sera oltre alla classe della Joya si è visto anche un centrocampo più muscolare, più pimpante e soprattutto con più voglia di creare calcio.

Le Fée, Koné e Pisilli (bellissimo il destro sul palo) rappresentano il futuro della Roma in questo momento e la loro presenza è imprescindibile se si vuole costruire qualcosa di buono.

Cristante negli ultimi anni ha tirato la carretta a lungo e oggi è un giocatore utile alla causa ma non più indispensabile poiché le sue energie e il suo ciclo a Roma si sono pressochè esauriti.

Baldanzi sta crescendo di partita in partita e in campo rappresenta quella mobilità necessaria tra attacco e difesa che Pellegrini non è in grado di garantire.

Celik e Zalewski invece devono maturare la consapevolezza che non possono più fare errori e orrori sulle fasce, perché anche il loro credito in termini di fiducia si sta esaurendo.

Ndicka invece ha magistralmente diretto una difesa a tre tanto cara a Juric con i soliti Mancini e Angeliño; lo spagnolo si è calato nelle vesti di play arretrato utile ad impostare per dare più ampiezza alla manovra, inoltre si è fatto apprezzare anche al tiro con un diagonale di prima intenzione che ha impensierito il portiere granata.

Infine la certezza: Mile Svilar! E’ il portiere della Roma e se continuerà con questo rendimento, anche ieri decisivo in un paio di parate, è il vero capitale umano giallorosso, quella plusvalenza che a giugno potrà essere messa sul mercato se ce ne sarà necessità per ricostruire la Roma, oppure il futuro numero uno oggi ha il 99 sulle spalle.

Con Dovbyk influenzato e una panchina che offre pochissime soluzioni alternative (Paredes sempre più lontano dal progetto e Soulé è rimasto mentalmente a Frosinone), Juric si è affidato ai giocatori che ritiene più funzionali al suo progetto.

La Roma ha battuto 1 a 0 il Torino rischiando pochissimo ma facendo una partita di sostanza e di carattere.

I giallorossi ritrovano i tre punti che mancavano in campionato dal 29 settembre (Roma-Venezia) e con una vittoria ripartono alla ricerca dell’amore dei propri tifosi i quali, come nella più classica delle “love-story”, necessitano di prove di fedeltà da parte della squadra.

Domenica si va a Verona, una trasferta a rischio per i tifosi giallorossi per il rapporto difficile da anni con i veronesi nonostante il sindaco della città sia un ex romanista come Damiano Tommasi.

L’imperativo è uscire dal Bentegodi con altri tre punti per ritrovare tranquillità e continuare a crederci.

Forza Roma!

Gianni C. – Roma Club Parma