La Roma di Ranieri precipita nel baratro dell’involuzione calcistica tanto cara ai giallorossi in questo campionato.
La Roma non riesce a vincere a Como e gli spettri della lotta per la salvezza sono pronti a banchettare.
Le scelte del tecnico romano alla vigilia sono ampiamente discutibili ma a voler spezzare una lancia in suo favore vi è l’indisponibilità di Hummels che nel riscaldamento pre partita ha accusato sintomi febbrili.
Insomma per Sir Claudio Ranieri da Testaccio i guai non finiscono mai.
A 74 anni il tecnico romano si è imbarcato su di una nave che fa acqua da tutte le parti e anche se la navigazione su di un lago dovrebbe essere più tranquilla del mare aperto, quello di Como si è rivelato fatale per i giallorossi.
Squadra svogliata, senza voglia di vincere e molle in campo che ha praticamente spianato la strada verso la vittoria ai comaschi i quali in partita ci sono stati sempre.
Il tabellino dice 7 tiri in porta a 1 con Svilar decisivo in almeno tre occasioni di queste.
La Roma è apparsa raramente dalle parti di Reina e a Dybala è capitata l’occasione più ghiotta della partita che l’argentino ha spedito fuori.
Dagli spalti la partita, soprattutto nel secondo tempo, è sembrata surreale: la Roma non lottava in mezzo al campo e sulle seconde palle i giocatori del Como erano sempre i primi ad arrivare.
Inoltre i lariani hanno tentato più volte il colpaccio da fuori area, cosa che nei momenti di impasse della partita non ha sfiorato minimamente i calciatori della Roma.
Ranieri ha provato ad invertire la rotta ma i cambi (anch’essi discutibili) sono stati evanescenti: su tutti Dovbyk oggetto misterioso dell’ultima campagna acquisti che non vince un duello dai tempi della Liga.
Le colpe le ha anche il tecnico romano che inspiegabilmente ha tolto Saud Abdulhamid, che ha tenuto in apprensione la fascia sinistra comasca nel primo tempo, lasciando in campo Celik che ormai colleziona solo disastri invece che presenze.
E mentre la Roma si stava adagiando verso uno striminzito punticino perché “stanca” dalle fatiche di coppa di giovedì, il Como non ha mai smesso di crederci.
Il primo gol al 93’ è frutto di una disattenzione collettiva che ha permesso ad Alessandro Gabrielloni da Jesi di diventare l’idolo di Como (a ben diritto visto che ha segnato con i comaschi dalla D alla A).
Sul secondo invece la Roma ha pienamente collaborato con il Como grazie alla leggerezza di Pellegrini (già finita la cura Ranieri) e una retroguardia inesistente.
La direzione arbitrale ci ha messo del suo perché Rapuano non è stato all’altezza della gestione della gara; Nel primo tempo mancano due gialli, uno per parte e nella ripresa l’azione del primo gol del Como nasce da un fallo su Pellegrini al limite dell’area comasca non ravvisata dall’arbitro. In ultimo i minuti di recupero da 4 sono diventati 7.
Insomma gira tutto storto ai giallorossi ma c’è poco tempo per fare una disamina completa dei tanti problemi palesati sulla sponda del lago di Como.
Mercoledì infatti la Roma sarà di scena all’Olimpico contro la Sampdoria per la gara di Coppa Italia.
I doriani del nuovo tecnico Semplici verranno a Roma con l’idea di invertire il trend negativo della propria stagione; Speriamo che la Roma non faccia beneficienza in vista del Natale.
Forza Roma!!
Gianni C. – Roma Club Parma
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