a cura di Gianluca Di Crescenzo
Un’ eredità di Leadership e Passione Giallorossa
I. L’Emblema Duraturo del Capitano
L’Associazione Sportiva Roma, un club profondamente radicato nella storia e nella cultura della Città Eterna, nacque nella primavera del 1927 da un’iniziativa di Italo Foschi che portò alla fusione di tre preesistenti società calcistiche romane: Roman FC, SS Alba-Audace e Fortitudo-Pro Roma SGS . Questa unione, come riportato dai principali quotidiani dell’epoca, tra cui “Il Messaggero” e l’edizione romana de “La Gazzetta dello Sport”, mirava a creare una squadra che potesse degnamente rappresentare la capitale a livello nazionale . Il nuovo sodalizio adottò come simbolo la Lupa Capitolina e i colori della città, il giallo e il rosso, cari agli abitanti dei rioni e della periferia romana . Fin dalla sua fondazione, l’AS Roma ha incarnato lo spirito combattivo e la passione dei suoi tifosi, e in questo contesto, la figura del capitano ha sempre rivestito un ruolo di primaria importanza.
Il capitano, “Il Capitano” per antonomasia, è molto più di un semplice giocatore che indossa una fascia al braccio. Egli è l’incarnazione dello spirito del club, dei suoi valori e del profondo legame con la fervente tifoseria romana . Sebbene nel corso degli anni molti leader carismatici abbiano avuto l’onore di guidare la squadra, il termine stesso di “Capitano” è diventato quasi un sinonimo di Francesco Totti, a testimonianza del peso simbolico che questo ruolo riveste nella storia della Roma . Questi uomini, con la loro leadership, il loro carisma e il loro attaccamento alla maglia, sono diventati veri e propri simboli del club, rappresentando la squadra e i suoi sostenitori attraverso le loro gesta sul campo e il loro comportamento fuori dal rettangolo di gioco . Il presente report si propone di ripercorrere la storia dell’AS Roma, identificando i dieci capitani più rappresentativi che, con il loro esempio e la loro dedizione, hanno lasciato un segno indelebile nella memoria del club e dei suoi tifosi.
II. “Rappresentativo”: Oltre Gol e Presenze
Per poter identificare i dieci capitani più rappresentativi dell’AS Roma, è necessario stabilire dei criteri che vadano oltre le semplici statistiche di gol segnati e presenze accumulate. Un capitano rappresentativo incarna l’essenza del club e si distingue per una serie di qualità tangibili e intangibili.
La longevità come capitano è un fattore cruciale. I giocatori che hanno indossato la fascia per un periodo prolungato hanno spesso sviluppato un legame più profondo con il club e i suoi sostenitori. Francesco Totti detiene il primato di capitano più longevo nella storia della Roma. Diversi giocatori hanno guidato la Roma per oltre 100 partite, tra cui Amedeo Amadei, Guido Masetti, Arcadio Venturi, Francesco Cordova, Fulvio Bernardini, Agostino Di Bartolomei, Sergio Santarini, Daniele De Rossi, Giuseppe Giannini e Giacomo Losi . Questa prolungata leadership testimonia una significativa fiducia da parte del club e della squadra. Una lunga permanenza come capitano non indica solo prestazioni costanti e leadership sul campo, ma anche un forte livello di fiducia e stima da parte della dirigenza e della squadra nella capacità dell’individuo di rappresentare i valori del club nel tempo. Un capitano che guida la squadra per molte stagioni ha l’opportunità di influenzare la cultura del team, guidarlo attraverso successi e insuccessi e costruire un rapporto duraturo con la tifoseria, contribuendo in modo significativo al suo status di rappresentante.
Il successo sul campo e i trofei conquistati sotto la loro guida sono un altro elemento fondamentale. Francesco Totti, durante la sua capitaneria, ha sollevato cinque trofei con la Roma. Agostino Di Bartolomei ha guidato la Roma in un periodo glorioso, culminato con la conquista dello Scudetto nel 1983 e il raggiungimento della finale di Coppa dei Campioni nel 1984. Guido Masetti fu il primo capitano della Roma a sollevare il trofeo della Serie A nel 1942. Giacomo Losi fu il primo capitano della Roma a vincere la Coppa Italia nel 1964 e guidò la squadra alla vittoria nella Coppa delle Fiere nel 1961. Sergio Santarini alzò la Coppa Italia nel suo ultimo anno da capitano. Giuseppe Giannini guidò la squadra alla vittoria della Coppa Italia nel 1991. Daniele De Rossi fu il capitano che alzò la Coppa Italia nel 2008. Guidare una squadra alla vittoria di trofei importanti spesso eleva un giocatore allo status di leggenda, legando per sempre la sua leadership a momenti di trionfo collettivo e gioia per il club e i suoi sostenitori. I trofei rappresentano i successi tangibili di una società calcistica. Un capitano che guida la propria squadra alla vittoria in competizioni significative diventa una figura rappresentativa di quel successo, incarnando lo spirito vincente e l’ambizione del club agli occhi dei tifosi.
Le qualità di leadership e l’impatto che hanno avuto sulla squadra e sul club nel suo complesso sono aspetti imprescindibili. Daniele De Rossi era noto per la sua passione e il suo impegno . Agostino Di Bartolomei guidava con l’esempio, essendo la forza trainante del successo della Roma nei primi anni ’80 . Attilio Ferraris, il primo capitano, svolse un ruolo cruciale nell’unificare un gruppo di giocatori provenienti da diverse squadre . Giacomo Losi fu soprannominato “Il Cuore di Roma” in riconoscimento del suo contributo e della passione che incarnava . Giuseppe Giannini era considerato l’epitome di ciò che significava essere il capitano della Magica, ispirando un giovane Totti . La capacità di ispirare i compagni di squadra, incarnare i valori del club e fornire una guida nei momenti difficili sono aspetti cruciali dello status di rappresentante di un capitano, lasciando spesso un impatto duraturo che va oltre le semplici statistiche. L’influenza di un capitano si estende oltre la propria prestazione; egli detta il tono per l’intera squadra. Qualità come la passione, la determinazione e la capacità di unire i giocatori sono essenziali per promuovere una mentalità vincente e creare un forte spirito di squadra, tutti elementi che contribuiscono al significato rappresentativo di un capitano.
Infine, gli eventi iconici e la connessione con i tifosi e la città sono elementi che spesso solidificano lo status di rappresentante di un capitano. Francesco Totti, essendo nato e cresciuto a Roma e tifoso della Roma fin da bambino, era il candidato perfetto per rappresentare il club . I tifosi cantavano in suo onore “C’è solo un Capitano” . Il soprannome di Giacomo Losi, “Il Cuore di Roma”, testimonia il suo profondo legame con la città e i suoi sostenitori . Daniele De Rossi, noto come “Capitano Futuro” per gran parte della sua carriera, ha sempre dimostrato una profonda passione e un forte attaccamento alla squadra della sua infanzia . I momenti che risuonano profondamente con la tifoseria e riflettono il legame del club con Roma spesso consolidano lo status di rappresentante di un capitano. Le società calcistiche, soprattutto in Italia, sono profondamente radicate nelle loro comunità locali. Un capitano che condivide la passione dei tifosi, comprende la cultura locale e dimostra una lealtà incrollabile al club diventa un potente rappresentante di quel legame unico e si guadagna un posto speciale nel cuore dei sostenitori.
III. Il Pantheon dei Capitani Romani: I Dieci Leader Più Rappresentativi
1. Attilio Ferraris (1927-1934): Il Padre Fondatore

Profilo: Attilio Ferraris detiene la distinzione di essere stato il primo capitano nella storia dell’AS Roma . Cittadino romano, guidò il club fin dalla sua fondazione nel 1927 . Fu un giocatore chiave nei primi anni della società, in particolare nella stagione 1930-31, quando la Roma si classificò al secondo posto . La sua carriera lo vide anche trionfare ai Mondiali del 1934 con la nazionale italiana.
Periodo da Capitano: Indossò la fascia dal 1927 al 1934, un periodo cruciale per la definizione dell’identità del club.
Stile di Leadership e Impatto: Ferraris svolse un ruolo fondamentale nell’unificare un gruppo di giocatori provenienti da diverse squadre romane, forgiando un team coeso da background eterogenei . Era noto come un leader che guidava con distinzione . Prima delle partite, era solito chiedere ai suoi compagni di squadra di prestare un giuramento nello spogliatoio di Testaccio, promettendo di dare il massimo per la vittoria.
Principali Successi e Trofei: Come primo capitano, guidò la Roma alla conquista del suo primo titolo, la Coppa CONI, nella stagione 1927-28. Fu anche il capitano durante la stagione 1930-31, quando la Roma ottenne un notevole secondo posto in campionato. La sua rappresentazione della Roma sulla scena mondiale con la vittoria dell’Italia ai Mondiali del 1934 consolidò ulteriormente il suo status iconico.
Momenti Iconici ed Eredità: Essere il primo capitano di un club della statura dell’AS Roma rende intrinsecamente Attilio Ferraris una figura monumentale. Il suo ruolo nell’unificare la squadra iniziale e la sua leadership durante gli anni formativi del club gettarono le basi per il futuro della Roma. La sua vittoria ai Mondiali mentre era capitano della Roma portò al club un precoce riconoscimento internazionale.
Considerazioni: La capitaneria di Ferraris fu fondamentale, stabilendo fin dall’inizio il tono per la leadership e l’impegno nell’AS Roma. La sua capacità di unire giocatori provenienti da contesti diversi e il suo successo sulla scena internazionale lo resero una figura precoce e altamente rappresentativa delle ambizioni del club.
2. Fulvio Bernardini (1929-1939): Il Centrocampista Influente

Profilo: Fulvio Bernardini fu il secondo capitano nella storia della Roma . Centrocampista di grande classe, il suo contributo all’AS Roma fu così significativo che il centro di allenamento del club fu successivamente intitolato a suo nome, a testimonianza del suo impatto duraturo. Nonostante un passato legato ai rivali della Lazio , Bernardini divenne una guida per la Roma per undici stagioni. Fece anche parte della nazionale italiana che vinse la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928.
Periodo da Capitano: Bernardini indossò la fascia per ben dieci stagioni, dal 1929 al 1939.
Stile di Leadership e Impatto: Era considerato uno dei più grandi centrocampisti nella storia del calcio italiano e uno dei giocatori più influenti del suo tempo, con il suo stile di gioco ampiamente imitato. Il suo contributo fu così profondo da portare allo straordinario onore di vedere intitolato a suo nome il centro di allenamento.
Principali Successi e Trofei: Bernardini fu capitano durante il primo periodo di successi, quando la Roma si classificò al secondo posto nel campionato 1930-31. Mentre era capitano, contribuì a stabilire la Roma come una forza competitiva nel calcio italiano. La sua precedente medaglia di bronzo olimpica con l’Italia accrebbe il suo prestigio e la sua influenza nel club.
Momenti Iconici ed Eredità: L’eredità duratura di Fulvio Bernardini è meglio simboleggiata dall’intitolazione a suo nome del centro di allenamento della Roma. Questo atto singolare sottolinea l’immenso rispetto e riconoscimento che si guadagnò per il suo contributo come giocatore e capitano. La sua lunga permanenza e il suo influente stile di gioco lo resero una figura cardine nella storia della Roma.
Considerazioni: La capitaneria decennale di Bernardini e lo straordinario onore di vedere intitolato a suo nome il centro di allenamento, nonostante i suoi trascorsi laziali, evidenziano il suo profondo e duraturo impatto sull’AS Roma, rendendolo un capitano indubbiamente rappresentativo degli anni formativi del club.
3. Guido Masetti (1939-1943): Il Campione del Mondo e Capitano dello Scudetto

Profilo: Guido Masetti fu uno dei migliori portieri ad aver giocato nella Roma e un due volte campione del mondo con l’Italia (1934 e 1938). Disputò un totale di 364 partite con la Roma, 102 delle quali da capitano.
Periodo da Capitano: Masetti indossò la fascia per quattro stagioni, dal 1939 al 1943.
Stile di Leadership e Impatto: Fu un capitano fidato durante gli anni gloriosi dei primi anni ’40 . Masetti ebbe un’influenza determinante sulla campagna vincente del campionato 1941-42 della Roma, con la squadra che subì meno gol di chiunque altro nel campionato. Il suo senso della posizione era considerato il suo punto di forza principale, permettendogli di effettuare parate senza bisogno di tuffi spettacolari.
Principali Successi e Trofei: Guido Masetti ha il merito di essere stato il primo giocatore della Roma a sollevare il trofeo della Serie A quando la squadra vinse il campionato nel 1942 . I suoi precedenti successi con la nazionale italiana, con la vittoria di due Mondiali, portarono ulteriore prestigio al club durante la sua capitaneria.
Momenti Iconici ed Eredità: Aver capitanato la Roma alla conquista del suo primo storico Scudetto nel 1942 è senza dubbio l’impresa più iconica di Masetti. Come due volte campione del mondo, portò nella squadra una mentalità vincente ed esperienza. È saldamente inserito nella Hall of Fame del club.
Considerazioni: La capitaneria di Masetti, culminata con il primo scudetto della Roma, consolidò il suo posto come leader rappresentativo. Le sue precedenti vittorie ai Mondiali accrebbero la sua statura e lo resero un simbolo di successo sia a livello nazionale che internazionale per il club.
4. Giacomo Losi (1959-1968): “Il Cuore di Roma”

Profilo: Giacomo Losi, soprannominato “Il Cuore di Roma” (Core de Roma), è considerato il più grande capitano non romano della storia della Roma. Arrivò alla Roma nel 1954 e collezionò l’allora record di 455 presenze con il club. Fu capitano della Roma per nove stagioni.
Periodo da Capitano: Losi indossò la fascia dal 1959 al 1968, un periodo di significativa leadership e contributo. Indossò la fascia per oltre tre quarti delle sue presenze in Serie A (299 su 386).
Stile di Leadership e Impatto: Il soprannome di Losi, “Il Cuore di Roma”, riflette il suo immenso contributo al club e la passione sportiva che incarnava. Era noto per la sua abilità difensiva e la sua notevole correttezza, ricevendo un solo cartellino giallo in tutta la sua carriera. Fu uno dei membri fondatori dell’Associazione Italiana Calciatori (AIC).
Principali Successi e Trofei: Giacomo Losi ha il merito di essere stato il primo giocatore della Roma a sollevare la Coppa Italia quando la squadra vinse la competizione nel 1964 . Fu anche il capitano della Roma che vinse la Coppa delle Fiere nel 1960-61, il primo trofeo europeo nella storia del club. Alzò la sua seconda Coppa Italia da capitano nel suo ultimo anno, il 1969.
Momenti Iconici ed Eredità: La capitaneria di Losi è segnata dalla storica vittoria della Coppa delle Fiere e dalla fine dell’attesa per la Coppa Italia. Il suo soprannome e il suo record di presenze (mantenuto fino a quando fu superato da Totti) consolidarono il suo status leggendario e il suo profondo legame con il club e i suoi tifosi. Fu uno dei primi 11 giocatori inseriti nella Hall of Fame della Roma nel 2012.
Considerazioni: La lunga e illustre carriera di Losi, la sua leadership nel conquistare il primo trofeo europeo della Roma e nel porre fine all’attesa per la Coppa Italia, unitamente al suo amato soprannome, lo rendono uno dei capitani più rappresentativi e venerati nella storia del club, nonostante non fosse nato a Roma.
5. Sergio Santarini (1976-1980): Il Difensore Roccioso

Profilo: Sergio Santarini fu un difensore affidabile che rappresentò la Roma per tre decenni . Disputò un totale di 431 partite con il club, il quinto giocatore con più presenze nella storia della Roma. Indossò la fascia di capitano in 148 occasioni.
Periodo da Capitano: Santarini indossò la fascia dal 1976 al 1980 . Ottenne la capitaneria verso la fine dei suoi 13 anni con il club.
Stile di Leadership e Impatto: Noto per la sua eleganza e affidabilità come libero. Nonostante giocasse in quella che era considerata una delle squadre meno celebrate della Roma in quel periodo, la sua leadership fu fondamentale nel mantenere lo spirito e la competitività della squadra . Era ammirato per la sua comprensione tecnica del gioco e il suo incrollabile impegno.
Principali Successi e Trofei: Nel suo ultimo anno da capitano, Santarini alzò la terza Coppa Italia della Roma nel 1980. Fece anche parte delle squadre della Roma che vinsero la Coppa Italia nel 1969, 1980 e 1981.
Momenti Iconici ed Eredità: La longevità di Santarini e la sua capitaneria culminata con la vittoria della Coppa Italia evidenziano il suo contributo costante al club. Un’immagine di lui che si rifiuta di lasciare il campo con la testa fasciata e la maglia intrisa di sangue contro l’Atalanta nel 1979 rimane un potente simbolo della sua dedizione. È membro della Hall of Fame della Roma.
Considerazioni: La lunga e dedicata carriera di Santarini alla Roma, culminata con la conquista della Coppa Italia da capitano, lo rende una figura rappresentativa di resilienza e impegno durante un periodo di transizione per il club.
6. Agostino Di Bartolomei (1980-1984): Il Simbolo Prima di Totti

Profilo: Agostino Di Bartolomei è uno dei leader più iconici dell’AS Roma . Fu capitano del club in 146 delle sue 310 partite. Prima dell’emergere di Giannini, De Rossi e Totti, Agostino era il simbolo dei Giallorossi.
Periodo da Capitano: Di Bartolomei indossò la fascia dal 1980 al 1984, un periodo spesso definito come gli anni d’oro della Roma.
Stile di Leadership e Impatto: Guidava con l’esempio, essendo la forza trainante del successo della Roma nei primi anni ’80. Nonostante fosse timido fuori dal campo, lasciava parlare il suo calcio, dimostrando intelligenza tattica e versatilità . Era noto per la sua eleganza con la palla al piede e le sue capacità di playmaker.
Principali Successi e Trofei: Di Bartolomei capitanò la Roma alla conquista del suo secondo Scudetto nel 1983, un momento storico per il club. Guidò anche la squadra alla vittoria di due Coppe Italia nel 1980 e nel 1981 e alla finale di Coppa dei Campioni nel 1984.
Momenti Iconici ed Eredità: La conquista dello Scudetto nel 1983, il primo della Roma in oltre 40 anni, è il momento culminante della capitaneria di Di Bartolomei. Aver portato la squadra alla finale di Coppa dei Campioni l’anno successivo consolidò ulteriormente il suo status leggendario. La sua tragica scomparsa nel 1994 lasciò un’eredità duratura nella storia dell’AS Roma. È membro della Hall of Fame della Roma.
Considerazioni: La capitaneria di Di Bartolomei rappresenta un’epoca d’oro per l’AS Roma, segnata dal tanto atteso Scudetto e da una memorabile campagna europea. La sua leadership e le sue doti calcistiche lo resero un vero simbolo del club prima dell’emergere di Totti.
7. Giuseppe Giannini (1987-1996): “Il Principe” di Roma

Profilo: Giuseppe Giannini, soprannominato “Il Principe”, nacque e crebbe a Roma ed era l’epitome di ciò che significava essere il capitano della Magica. Indossò la fascia di capitano per nove stagioni ed è il quarto giocatore con più presenze nella storia del club con 437 partite. Segnò 75 gol per la Roma.
Periodo da Capitano: Giannini subentrò come capitano a Carlo Ancelotti e guidò la squadra dal 1987 al 1996. Fu capitano in 282 partite, più della metà delle sue presenze con il club.
Stile di Leadership e Impatto: Giannini ispirò un giovane Francesco Totti, così come innumerevoli altri Romanisti. Aveva solo 23 anni quando ereditò la fascia e si assunse la responsabilità con naturalezza, diventando uno dei migliori giocatori nella storia del club. Era noto per la sua eccezionale visione di gioco, la sua istintiva consapevolezza tattica e il suo elegante stile di gioco.
Principali Successi e Trofei: Giannini capitanò la Roma alla vittoria della Coppa Italia nel 1991 . Fece anche parte della squadra della Roma che raggiunse la finale di Coppa UEFA nella stagione 1990-91. Vinse uno scudetto con la Roma nel 1983, anche se non da capitano.
Momenti Iconici ed Eredità: Le profonde radici romane di Giannini e la sua leadership ispiratrice lo resero una figura amata tra i tifosi della Roma. La sua capitaneria è particolarmente ricordata per il trionfo in Coppa Italia nel 1991. La sua lealtà alla Roma, nonostante i limitati successi in termini di trofei, lo rese ancora più caro ai tifosi. È membro della Hall of Fame della Roma.
Considerazioni: La capitaneria di Giannini rappresenta un periodo in cui un giocatore nato a Roma, incarnando la passione e lo spirito della città, guidò la squadra. La sua influenza su un giovane Totti evidenzia la sua importanza nella storia del club e la continuità della leadership romana.
8. Francesco Totti (1998-2017): “L’Eterno Capitano”

Profilo: Francesco Totti è probabilmente la figura più iconica nella storia dell’AS Roma. Nato e cresciuto a Roma e tifoso della Roma fin da bambino, era il candidato perfetto per rappresentare il club. Detiene il record di presenze (786) e di gol (307) con la Roma.
Periodo da Capitano: Totti fu nominato capitano della Roma il 31 ottobre 1998, alla giovane età di 22 anni, diventando il più giovane capitano nella storia della Serie A. Ricoprì questo ruolo per ben 19 anni, il periodo più lungo nella storia del club.
Stile di Leadership e Impatto: La lealtà di Totti alla Roma fu incrollabile, rifiutando offerte da importanti club europei. Fu il leader indiscusso e il simbolo del club per quasi due decenni, ispirando generazioni di tifosi e giocatori. I tifosi lo chiamavano affettuosamente “Il Capitano” e cantavano in suo onore “C’è solo un Capitano”.
Principali Successi e Trofei: Totti capitanò la Roma alla conquista del suo terzo Scudetto nella stagione 2000-01. Guidò anche la squadra alla vittoria di due Coppe Italia consecutive nel 2007 e nel 2008 e di due Supercoppe Italiane nel 2001 e nel 2007. Vinse anche la Scarpa d’Oro europea nel 2007.
Momenti Iconici ed Eredità: L’intera carriera di Totti è costellata di momenti iconici, dal suo debutto da adolescente al suo emozionante addio nel 2017. La sua lealtà, la sua longevità e i suoi numerosi record lo rendono la leggenda indiscussa e il capitano più rappresentativo nella storia dell’AS Roma. È una figura centrale nella Hall of Fame del club.
Considerazioni: Francesco Totti è l’incarnazione dell’AS Roma. La sua lealtà senza pari, la sua carriera da record, i numerosi trofei vinti da capitano e il suo profondo legame con la città e i tifosi lo rendono il capitano più rappresentativo nella storia del club, una vera e propria icona.
9. Daniele De Rossi (2017-2019): “Capitano Futuro” Finalmente al Comando

Profilo: Daniele De Rossi fu un altro giocatore nato a Roma che trascorse tutta la sua carriera nell’AS Roma . Noto per gran parte della sua carriera come “Capitano Futuro”, era sempre stato chiaro che possedeva la passione e l’impegno necessari per guidare il club. È il secondo giocatore con più presenze nella storia della Roma con 616 partite.
Periodo da Capitano: Dopo il ritiro di Totti nel 2017, De Rossi divenne finalmente il capitano ufficiale dell’AS Roma, ruolo che ricoprì fino alla sua partenza nel 2019 . Tuttavia, aveva indossato la fascia numerose volte in precedenza in assenza di Totti.
Stile di Leadership e Impatto: De Rossi era amato dai tifosi per la sua grinta, la sua determinazione e il suo atteggiamento combattivo. Era un vero guerriero e leader in campo, ispirando i suoi compagni di squadra con la sua passione e il suo impegno . Per molti anni, è stato il primo giocatore a cui ci si rivolgeva in assenza di Totti.
Principali Successi e Trofei: De Rossi capitanò la Roma nella finale di Coppa Italia del 2008, quando Totti era infortunato, guidando la squadra alla vittoria per 2-1 contro l’Inter e alzando il trofeo. Vinse anche la Coppa Italia nel 2007 e la Supercoppa Italiana nel 2007 con la Roma. Fu un giocatore chiave nella corsa della Roma alle semifinali di Champions League nel 2018. Vinse anche i Mondiali FIFA 2006 con l’Italia.
Momenti Iconici ed Eredità: Aver guidato la Roma alla vittoria nella finale di Coppa Italia del 2008 come capitano fu un momento significativo. La sua lunga attesa per diventare ufficialmente capitano e la sua incrollabile lealtà alla squadra della sua infanzia risuonarono profondamente con i tifosi. La sua leadership nella miracolosa rimonta in Champions League contro il Barcellona nel 2018 consolidò ulteriormente il suo status leggendario. È un vero simbolo del club.
Considerazioni: De Rossi rappresenta l’incarnazione della passione e dell’impegno romano per l’AS Roma. La sua lunga carriera come giocatore chiave e la sua successiva capitaneria, segnate dalla sua feroce determinazione e lealtà, lo rendono una figura altamente rappresentativa che ha seguito le orme di Totti come un vero leader romano.
10. Arcadio Venturi (1953-1957): Lealtà negli Anni Magri

Profilo: Arcadio Venturi fu un centrocampista che giocò nella Roma dal 1948 al 1957, collezionando 290 presenze in competizioni ufficiali. Indossò la fascia di capitano in 102 occasioni.
Periodo da Capitano: Venturi fu capitano dal 1953 al 1957 . Gli fu conferita la capitaneria al termine della stagione successiva all’unica retrocessione della Roma in Serie B.
Stile di Leadership e Impatto: Venturi fu un giocatore leale che rimase con la Roma durante la sua unica stagione in Serie B nel 1951-52 e aiutò il club a ottenere l’immediata promozione in Serie A. Gli fu assegnata la capitaneria in segno di apprezzamento per il suo impegno verso il club durante questo periodo difficile . Era considerato il miglior giocatore della squadra durante la sua permanenza e fornì una spinta morale.
Principali Successi e Trofei: Pur non avendo vinto trofei importanti da capitano, il principale successo di Venturi fu la sua lealtà e la sua leadership nell’aiutare la Roma a ottenere l’immediata promozione in Serie A dopo la retrocessione. Divenne anche il primo giocatore a rappresentare l’Italia mentre il suo club giocava in Serie B.
Momenti Iconici ed Eredità: La ferma lealtà di Venturi alla Roma durante la sua unica stagione in Serie B e la successiva capitaneria esemplificano il suo profondo attaccamento al club. Questo atto di dedizione, più di qualsiasi trofeo, consolidò il suo posto come figura rappresentativa che stette al fianco della Roma nelle avversità. È membro della Hall of Fame della Roma.
Considerazioni: La capitaneria di Venturi rappresenta un aspetto cruciale della storia della Roma: la lealtà e la resilienza nei momenti difficili. La sua decisione di rimanere con il club durante la retrocessione e la sua leadership nel ritorno immediato in Serie A lo rendono un capitano rappresentativo che incarnò lo spirito duraturo dell’AS Roma.
Capitano | Anni da Capitano | Principali Trofei da Capitano | Soprannome/Tratto Chiave |
Attilio Ferraris | 1927-1934 | Coppa CONI | Il Padre Fondatore, Unità |
Fulvio Bernardini | 1929-1939 | – | Il Centrocampista Influente |
Guido Masetti | 1939-1943 | Serie A (1941-42) | Campione del Mondo, Primo Capitano dello Scudetto |
Giacomo Losi | 1959-1968 | Coppa delle Fiere (1960-61), Coppa Italia (1964, 1969) | Il Cuore di Roma, Primo Capitano a Vincere in Europa |
Sergio Santarini | 1976-1980 | Coppa Italia (1980) | Il Difensore Roccioso, Lealtà |
Agostino Di Bartolomei | 1980-1984 | Serie A (1982-83), Coppa Italia (1980, 1981) | Il Simbolo Prima di Totti, Eleganza, Capitano Scudetto |
Giuseppe Giannini | 1987-1996 | Coppa Italia (1991) | Il Principe di Roma, Ispirazione |
Francesco Totti | 1998-2017 | Serie A (2000-01), Coppa Italia (2007, 2008) | L’Eterno Capitano, Lealtà, Record |
Daniele De Rossi | 2017-2019 | – | Capitano Futuro, Passione, Identità Romana |
Arcadio Venturi | 1953-1957 | – | Lealtà negli Anni Magri, Resilienza |
V. Analisi Comparativa: Un’Eredità di Leadership Diversa
La storia dei capitani dell’AS Roma rivela un ricco arazzo di stili di leadership e personalità. Dalla presenza unificante del primo capitano del club, Attilio Ferraris, alla lealtà incrollabile di Francesco Totti, ogni leader ha lasciato il proprio segno distintivo sul club.
Il ruolo del capitano si è indubbiamente evoluto di pari passo con lo sport stesso. I primi capitani come Ferraris e Bernardini furono fondamentali nello stabilire l’identità del club e nel promuovere un senso di unità nei suoi anni nascenti. Con la crescente professionalizzazione del calcio, capitani come Di Bartolomei e Giannini assunsero maggiori responsabilità nel guidare la squadra al successo sul campo.
Diversi capitani incarnarono stili di leadership differenti che risuonarono con i tifosi e la squadra nelle rispettive epoche. Agostino Di Bartolomei era una figura più riservata ma altamente rispettata che guidava con la sua eccezionale abilità di gioco e la sua intelligenza tattica. Al contrario, Giuseppe Giannini era una figura ispiratrice, la cui passione e le cui radici romane lo resero un leader naturale. La leadership di Francesco Totti fu caratterizzata dalla sua incrollabile lealtà e dalla sua pura genialità sul campo, rendendolo una figura quasi messianica per i Romanisti. Daniele De Rossi seguì le orme di Totti, incarnando la grinta e la determinazione spesso associate ai giocatori romani. La leadership di Arcadio Venturi fu definita dalla sua ferma lealtà durante un periodo difficile per il club.
Una tendenza sorprendente tra i capitani rappresentativi della Roma è il loro forte legame con la città di Roma. Attilio Ferraris, Fulvio Bernardini, Giuseppe Giannini, Francesco Totti e Daniele De Rossi sono nati tutti a Roma . Questo legame locale è stato storicamente molto apprezzato dalla tifoseria dell’AS Roma, che vede il proprio capitano non solo come un giocatore, ma come uno di loro. Anche Giacomo Losi, pur provenendo da fuori Roma, si guadagnò l’affettuoso soprannome di “Cuore di Roma”, a dimostrazione dell’importanza di incarnare lo spirito del club e della città .
V. Conclusione: L’Eredità Duratura dei Grandi Capitani della Roma
I dieci capitani evidenziati in questo report rappresentano il cuore e l’anima dell’AS Roma nel corso della sua ricca storia. Sono molto più che semplici nomi negli annali; sono figure che hanno incarnato lo spirito, la passione e la resilienza del club e della sua devota tifoseria.
Questi capitani sono ricordati con affetto dai Romanisti non solo per i loro successi sul campo, ma anche per le loro qualità di leadership, il loro legame con la città e i momenti iconici che hanno creato. Dalla precoce influenza unificante di Attilio Ferraris alla lealtà senza pari di Francesco Totti, ogni capitano ha contribuito all’identità unica dell’AS Roma.
Rappresentano epoche diverse e stili di leadership differenti, ma ciò che li unisce è il loro profondo attaccamento ai colori Giallorossi e la loro capacità di ispirare sia i compagni di squadra che le generazioni di tifosi che li hanno acclamati. La loro eredità continua a vivere, plasmando la comprensione di cosa significhi essere un vero capitano dell’AS Roma.
Nell’arazzo della storia dell’AS Roma, questi dieci capitani si ergono come simboli duraturi di leadership, lealtà e del legame indissolubile tra il club, la città e i suoi appassionati sostenitori. Le loro storie continueranno ad essere raccontate e custodite dai Romanisti per le generazioni a venire.
🟡🔴Sempre FORZA ROMA!🔴🟡
Gianluca Di Crescenzo
Lascia una risposta