Il nuovo anno è iniziato e come sempre tutti ci riempiamo di buoni propositi per migliorare, cambiare ed elevare la nostra vita e quelle delle persone a noi più care. Visto che noi parliamo di sport, ci “accontenteremmo” di iniziare il 2025 con una vittoria della Roma nel derby capitolino, che andrà in scena domani sera alle 20.45.
Più facile a dirsi che a farsi ma si sa che la sfida cittadina per eccellenza sfugge a qualsiasi ragione logica; anzi, spesso arrivarci da sfavoriti ha generato delle sorprese da entrambe le parti.
La Lazio ha fin qui disputato una stagione incredibile al di là di ogni migliore aspettativa; il merito va sicuramente dato a Baroni che ha saputo dare fin da subito un’identità precisa alla squadra coinvolgendo tutta la rosa a disposizione. E la proposta di calcio del tecnico fiorentino è indiscutibilmente piacevole da vedere, non specula sul gioco avversario ma cerca sempre di imporre con grande intensità il suo credo e la ricerca del gol.
Assenti ancora Vecino e Pedro ma se pensate di tirare un sospiro di sollievo in merito alla legge del gol dell’ex, non dimenticatevi di Romagnoli e Luca Pellegrini.
In casa Roma invece si sta arrivando lentamente ma finalmente ad avere un’identità quantomeno negli undici titolari; l’ultima partita contro il Milan ha definitivamente chiarito quali sono gli uomini su cui Mr. Ranieri punta. Quello che ancora manca è un po’ di equilibrio tra i reparti per evitare di esporsi per lunghi tratti alle ripartenza degli avversari; la Lazio come il Milan ha grandi potenzialità in velocità e negli spazi aperti, la concentrazione di nomi chiave come Hummels, Koné e Paredes dovrà essere totale per 95’.
L’infermeria giallorossa è occupata solo da Cristante e dalla sua misteriosa caviglia, Çelik è febbricitante ma dovrebbe comunque essere presente in panchina.
Curiosità: Ranieri si può definire a tutti gli effetti Mr. derby per eccellenza; è l’unico tecnico ad aver vissuto da allenatore i quattro scontri cittadini per eccellenza, da Roma a Torino passando per Milano e Genova. Ma ha vissuto dalla panchina anche il derby di Madrid e alcune delle infinite stracittadine di Londra.
Curiosità numero due: correva l’estate 1991 quando Ranieri arrivò sulla panchina del Napoli e trovò in rosa proprio Marco Baroni; incontro breve poichè prima dell’inizio del campionato Baroni passò nelle file del Bologna.
Guida in campo, Pairetto quarto uomo e Mazzoleni al Var. Questa la designazione folle del Sig. Rocchi per una partita dai contenuti duri come il derby di Roma. Gente senza polso e con una permalosità infinita, le scintille domenica sera sono garantite; gli assistenti saranno Alassio e Rossi mentre come Avar troveremo Pezzuto.
Il Derby non ha bisogno di musiche speciali, l’unico brano che può accompagnarci a vivere con grande emozione questa partita è il nostro inno cantato a squarcia gola da tutto lo stadio. Il brano venne scritto nel 1974 e fu diffuso all’Olimpico per la prima volta in occasione del derby del 1° dicembre dello stesso anno per decisione del Presidente Gaetano Anzalone.
Il titolo originale non è “Roma Roma Roma” con cui inizia il brano, a suo tempo venne scelto un titolo che rappresentava un motto della Società, “Roma (non si discute si ama)” ed è proprio nei momenti più difficili, come quelli che stiamo vivendo in questa stagione, che la nostra Roma ha bisogno di più Amore!!!
Probabili formazioni:
Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Hummels, Ndicka; Saelemakers, Paredes, Koné, Angeliño; El Shaarawy, Dybala; Dovbyk
Allenatore: Ranieri
Lazio (4-3-3): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Rovella, Dele-Bashiru; Isaksen, Castellanos, Zaccagni.
Allenatore: Baroni
Luca Panno – Roma Club Parma
Il vero campionato della Roma è iniziato, purtroppo, il 24 novembre scorso ma, tenendo conto della situazione a quella data, Ranieri è riuscito a dare alla squadra una propria identità e un gioco. A parte l’Atalanta, e forse il Napoli, l’unico vero inciampo è stato il Como. Nelle ultime 5 gare le due squadre hanno raccolto gli stessi punti e se è vero che il derby è sempre una partita a sé, chissà… Occhio a El Shaarawy, se ne parla sempre troppo poco.