Il Sunday-night della nona giornata di campionato presenta un’interessantissima sfida tra Fiorentina e Roma.
Le squadre arrivano in condizioni mentali e fisiche molto diverse, mentre la Viola sta viaggiando sulle ali dell’entusiasmo dato dalle ultime partite, i giallorossi nonostante la vittoria in Europa League non hanno ancora trovato continuità di gioco e risultati, ma è sopratutto la mancanza di serenità in tutto l’ambiente a rendere ogni partita della Roma una camminata sulle uova.
Fari puntati sull’ex di turno Edoardo Bove, uno dei “Figli di Roma” tanto rimpianto dalla tifoseria che è diventato da subito un punto fermo del centrocampo di Mr. Palladino.
Le formazioni sono quelle annunciate e i risultati delle altre partite non consentono altri passi falsi agli uomini di Mr. Juric.
I primi minuti vedono la Roma gestire il pallone senza creare però pericoli, porta tanti uomini nella metà campo avversaria lasciando molto campo alle sue spalle.
E così all’8’ basta una palla veloce di Bove (proprio lui) per innescare Kean, scambio veloce di tacco con Beltràn che gli restituisce la palla, un passo dentro l’area e tiro fulmineo che si infila sul palo opposto difeso da Svilar, 1-0 per la Fiorentina e la Roma deve già rincorrere.
La squadra giallorossa non copre bene gli spazi e al 12’ su azione Colpani-Beltràn sulla fascia sinistra Kean va vicino al raddoppio ma la sua conclusione questa volta termina abbondantemente a lato.
Altri 3’ e Bove (sempre lui) viene atterrato in area da Celik dopo un’altra sgroppata sulla sinistra di Dodo, calcio di rigore (generoso) e 2-0 Fiorentina con la trasformazione di Beltràn.
Sarebbe bello conoscere in questo momento i pensieri di Juric e dei giocatori, quelli dei tifosi possiamo facilmente immaginarli.
Ennesima transizione della Viola al 20’ con Bove (ma dai) che lancia Cataldi, ci vuole l’intervento di Svilar in calcio d’angolo per negare la rete al numero 32.
La Roma in qualche modo ci prova ma anche la fortuna non accompagna la squadra quando al 25’ una bella azione in velocità porta al tiro Cristante da ottima posizione, il pallone viene ribattuto in qualche modo dalla difesa.
Juric vede la sua squadra slegata, distante nei reparti e prova a cambiare qualcosa con due sostituzioni al 31’: Koné e Zalewski per Angeliño e Cristante.
Pochi minuti e Koné decide di far vedere quali sono le sue capacità, non trovando un compagno libero lascia partire dai venti metri un fendente di destro imparabile anche per l’ottimo De Gea.
Partita riaperta? No perchè dopo 1’ Bove (ma non scherziamo) scappa sulla fascia destra indisturbato e serve sul secondo palo un cioccolatino gustoso per la doppietta di Kean; 3-1 Fiorentina e giocatori giallorossi che si perdono in inutili proteste per un presunto fallo su Celik (giallo a Mancini).
Squadre a riposo.
Difficile credere a quello che si è assistito in questo primo tempo, non sembra nè un film thriller nè un film horror, una sequenza di scene incomprensibili e ridicole senza alcun tipo di logica.
Non c’è entusiasmo, non c’è grinta e non c’è comunicazione tra questi ragazzi, le parole di Mr. Juric di pochi giorni fa rimangono appunto parole, fermo restando che le scelte iniziali del tecnico lasciano ancora una volta molti dubbi.
La Roma rientra con Baldanzi al posto di Mancini.
Al 48’ la Roma ha l’occasione di riaprire la partita nuovamente ma Pellegrini invece di servire un compagno preferisce andare alla conclusione solitaria venendo respinto dalla difesa.
Come cantavano gli 883 ne “La Dura Legge del Goal” due minuti dopo ci pensa la Fiorentina a dimostrare concretezza e gioco segnando il 4-1. Il marcatore? Edoardo Bove da Roma!!!!
Mancano ancora 35’ al termine della partita e la paura che non sia ancora finita è molto grande.
Palladino sa che può gestire ormai la partita, toglie un ottimo Cataldi ed inserisce il marocchino Richardson al 56’.
La squadra giallorosso è nervosa ed eccede negli interventi obbligando l’arbitro Sozza ad ammonire anche Pisilli, Koné ed Hermoso.
Bellissima punizione di Dybala al 62, ma ancora più bella è la risposta di De Gea in tuffo che, con l’aiuto del palo, evita la prima rete in carriera dell’argentino alla Fiorentina.
Manca ancora qualcosa per completare il quadro terrificante di questa partita ma ci pensa Hermoso trattenendo vistosamente un avversario, secondo cartellino giallo ed espulsione.
Al 66’ è il momento degli applausi, scroscianti e meritati per l’uscita di Bove (Sottil al suo posto)! In casa Roma invece c’è il debutto di Hummels che prende il posto di Dybala.
Potrebbe anche bastare così ma il destino a volte si diverte ad infierire e da un calcio d’angolo per i padroni di casa arriva lo sfortunato autogol di…Hummels!
Ultimi cambi per la Fiorentina, Adli e Kean (che viene ammonito) per Martinez Quarta e Ikoné.
Svilar evita il sesto goal su tiro insidioso di Gosens deviando in calcio d’angolo e successivamente respingendo un tiro di Sottil.
La partita scorre con agonia verso la fine senza grandi scossoni, ancora qualche tentativo viola di arrotondare ulteriormente il punteggio ma tutti aspettano il triplice fischio. L’arbitro però non ha pietà e concede due inutili minuti di recupero prima di chiudere i giochi.
Dopo i 6 goal fatti a Lecce la Fiorentina ne rifila 5 anche alla Roma e raggiunge l’Atalanta al quarto posto.
La Roma invece, e non è uno scherzo, deve iniziare a guardarsi le spalle perchè la terzultima è a soli quattro punti e le prossime sfide saranno con Torino, Verona e Bologna che non regaleranno nulla, poi a seguire Napoli e Atalanta.
Il tabellino della partita è impietoso e non è da meno quello del campionato, 10 punti in 9 partite con appena 9 goal fatti bastano per raccontare quasi tutto. Quel quasi è rappresentato dall’atteggiamento dei giocatori, lo diciamo da mesi, troppo remissivi e poco professionali, troppo altezzosi e poco rispettosi dei tifosi che fanno mille sacrifici per sostenerli e seguirli.
Poi c’è il capitolo allenatore, entrato evidentemente in una realtà troppo più grande di lui tanto da risultare frastornato nelle parole come nelle squadre messe in campo.
Infine la Società che magari dopo questa vergognosa figuraccia potrà veramente rendersi conto dei danni che è riuscita a fare in pochi mesi. A Firenze si chiude probabilmente l’era dei Friedkin, difficile immaginare un sostanziale cambio di rotta, impossibile recuperare il rapporto con la piazza.
Sarebbe bello se fosse già giugno per iniziare a pensare alla prossima stagione, e invece…
Luca Panno – Roma Club Parma
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