A cura di Gianni C. – Roma Club Parma
Se siete tifosi della Roma o semplicemente amanti del calcio e avete visto Roma-Lecce, questa mattina sarete sicuramente andati in visita dal vostro cardiologo di fiducia.
Roma-Lecce si sa non evoca ricordi piacevoli e quella di ieri sera dopo trentasei lunghi anni ne stava per riproporre altri almeno fino al novantunesimo minuto di gioco.
Partita iniziata malissimo: dopo nemmeno due minuti, rigore per la Roma per fallo di mano in area di Baschirotto (inspiegabilmente non ammonito) su tiro di Dybala. Dal dischetto va Lukaku che tira centrale e Falcone (migliore in campo per i salentini) respinge.
La Roma prova a macinare gioco con Dybala, protagonista della manovra offensiva giallorossa, ma il muro leccese regge l’urto.
D’Aversa prepara il match dividendo il primo tempo in tre fasi: contenimento per i primi 15 minuti, per reggere l’urto della potenza di fuoco romanista, contenimento e contropiede nei successivi 15 e infine, con il venir meno delle forze giallorosse (il Lecce ha giocato in maglia bianca), creazione di una manovra.
Roma pericolosa con Aouar sugli sviluppi di un calcio d’angolo ma Falcone ci mette i guantoni e devia in angolo.
Subito dopo Dybala compie un gesto tecnico da applausi: riceve palla con il sinistro, sombrero su Kaba al limite dell’area salentina e sinistro al volo di poco fuori.
La Roma per la prima mezz’ora domina la scena e sembra controllare il match.
Sul finire del primo tempo e con i primi cenni di stanchezza, complice lo sforzo perpetrato dalla Roma, viene fuori il Lecce che prova imbastire una manovra offensiva ma Rui Patricio è attento.
Nella ripresa la Roma riparte così come aveva iniziato il primo tempo.
Dybala pesca El Shaarawy che la mette in mezzo per Lukaku ma Falcone compie il secondo intervento di giornata sul belga.
Al settantesimo la beffa: Llorente esce in marcatura a centrocampo su Kristovic, commettendo fallo, ma l’arbitro concede il vantaggio, lancio per Banda nella zona esterna di centrocampo, Mancini non accorcia e l’attaccante salentino in velocità lo brucia servendo al centro il pallone per l’accorrente Almqvist che insacca alle spalle di Rui Patricio.
Olimpico gelato? Nemmeno per sogno perché i sostenitori giallorossi continuano a cantare e a sostenere la squadra!
La Roma non si abbatte e ancora Dybala prova il colpo ad effetto dopo una sponda di Lukaku ma ancora una volta il pallone esce di pochissimo alla destra di Falcone.
Iniziano i primi cambi in casa Lecce e la Roma risponde con Renato Sanches al posto di Bove e Azmoun al posto di Aouar decisamente spento nel secondo tempo.
Ma a tenere banco è ancora il Lecce: El Shaarawy perde un pallone in ripartenza sulla trequarti giallorossa, ne approfitta Strefezza che dribbla N’Dicka ma di destro la spedisce di poco a lato.
Roma vicino al colpo del KO.
Ma quando tutto sembrava già scritto la Roma rialza la testa con Azmoun (al primo gol in giallorosso). Cross dalla sinistra di Zalewski, entrato al posto di El Shaarawy, palla in area per l’iraniano che di testa trafigge Falcone.
1 a 1 al novantunesimo minuto di gioco con ancora 4 minuti da giocare.
I salentini oramai si accontentano del pareggio e nessuno si sarebbe aspettato un risultato diverso visto che mancava poco al termine della partita.
Invece la Roma è viva, mai doma e Dybala al novantaquattresimo minuto di gioco recupera un pallone perso dai salentini e inventa un assist per Lukaku che si libera della marcatura di Touba e di sinistro trafigge Falcone.
È il momento in cui molti hanno chiamato il proprio cardiologo di fiducia.
Un finale incredibile all’Olimpico, una partita che sembrava persa ma che invece con i cambi e l’incredibile tenacia di Lukaku (ampiamente dimostrata sotto la Curva Sud) la Roma la ribalta nei minuti finali e porta a casa i 3 punti per continuare ad inseguire un posto in Champions League e soprattutto in preparazione di domenica dove ci sarà il derby della Capitale.
Ma prima si va a Praga per sigillare la leadership del girone di Europa League.
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