a cura di Lorenzo Avenali – Roma Club Lupi di Londra
“Dimentichiamo il campionato, già vinto in maniera netta. Dimentichiamo per una sera i festeggiamenti tricolori.
Dimentichiamo la fatica, i saluti imminenti a causa del calciomercato. Dimentichiamo gli infortuni, e le compagne che non ce l’hanno fatta ad essere qui stasera.
Dimentichiamo anche le polemiche verso una dirigenza federale ormai sempre più palesemente incompetente (o almeno ininfluente), che ha piazzato una FINALE in campo neutro (quindi con entrambe le tifoserie in trasferta) alle 21.30, ben sapendo che in caso di arrivo ai rigori si sarebbe facilmente arrivati oltre l’una di notte. Inspiegabile.
Dimentichiamo anche il percorso che ci ha portato fin qui, “da Cesena a Cesena”: ottavi di finale vinti agevolmente 0-6 in casa della squadra romagnola, poi quarti ripresi contro il Napoli solo al ritorno, e infine le semifinali con la doppia vittoria sul Milan, 2 a 0 a Milano e 5-2 in casa.
Dimentichiamo tutto, oggi in testa c’è solo la partita di stasera, c’è solo quel trofeo in palio che nelle ultime due stagioni è sfuggito alla Roma proprio in finale.
Dimentichiamo anche questa statistica, e ANDIAMO A PRENDERCI QUESTA COPPA!”
Ecco, più o meno questo (magari senza la parte sulla polemica con la Federazione!) crediamo possa essere stato il discorso che Mister Spugna, e forse anche di Betty Bavagnoli, che avranno fatto alle ragazze della AS Roma Femminile venerdì sera, negli spogliatoi prima di scendere in campo, prima di trovarsi in un Dino Manuzzi di Cesena (Orogel Stadium per motivi di sponsorizzazione) tirato a festa per la grande occasione.
Coreografie, VIP in tribuna (si vedono Arrigo Sacchi, Javier Zanetti, Claudio Cecchetto, e tanti altri volti noti), e l’impressionante dato di CINQUEMILA spettatori, arrivati da tutte le parti d’Italia, con netta preponderanza dei sostenitori giallorossi.
Tra loro, anche il vostro umile scrivente, e tanti conoscenti dei vari Roma Club della penisola e d’Europa – oltre a tutti quelli che hanno “macinato chilometri” arrivando da Roma.
Quando, sulle note di “Roma Roma Roma” cantata a cappella in maniera emozionantissima dalla nostra tribuna, sono scese in campo le nostre ragazze, capitanate come sempre da Elisa Bartoli, è stato subito chiaro che dovevamo cancellare dagli occhi la partita di cinque giorni fa: quel Roma-Fiorentina di campionato, totalmente ininfluente per entrambe le squadre, in cui le Campionesse hanno passeggiato sulle avversarie con un pesante 5 a 0.
Differenza di motivazioni, oppure astuto ed accorto stratagemma di Mister De La Fuente, che si è “nascosto” in campionato per meglio sorprendere e colpire in finale di Coppa Italia?
Tant’è che infatti è la Viola a partire decisamente meglio, a dare l’idea di avere più fame e più gamba. Anche se occorre un inatteso “aiuto” di Camelia Ceasar per permettere alla Fiorentina di sbloccare il risultato a proprio vantaggio: la giallorossa rinvia goffamente di mano un pallone semplice sulle gambe di Janogy, e il rimpallo favorisce Hammarlund per un tap-in facile facile.
E’ l’11’ e la Fiorentina è inaspettatamente in vantaggio 0-1.
La Roma, ovviamente, non ci sta, e finalmente – anche grazie al gol a freddo – si sveglia e inizia a macinare gioco.
Così al 20’ ennesimo pallone giocato da Giada Greggi, che innesca Haavi sulla fascia destra, cross al centro dell’area da parte della norvegese, per un SONTUOSO colpo di tacco “scorpione” di Giugliano, verso Giacinti che proditoriamente colpisce di testa sull’uscita a valanga della portiera Baldi, la quale la travolge colpendola al volto con mano e testa: GOL per la Roma, 1 a 1! Giacinti per terra con il naso sanguinante, ma che si rialza al boato dello stadio.
La partita è tesa e molto equilibrata, le squadre non si sbilanciano. Al 31’ viene ammonita la centrocampista viola Johansdottir. Al 34’ sull’ennesimo cross di Haavi, Giacinti prova a ricambiare il favore prolungando di testa per Giugliano, che da posizione comoda chiude troppo il destro e sfiora l’esterno della rete.
Si va all’intervallo con una rete per parte, e la sensazione che sarà una partita davvero dura e che per vincerla occorrerà dare molto di più di quanto visto finora.
Appena rientrati in campo, però, altro brutto colpo per le Campionesse: Catena innesca Hammarlund larga a destra, la svedese mette al centro per l’accorrente Janogy che insacca il 2 a 1 per la Fiorentina. Sul gol evidentemente fuori posizione le due centrali Linari e Minami, e in ritardo la chiusura di Di Guglielmo.
Ora c’è più Fiorentina che Roma, e infatti vengono ammonite due delle nostre, Linari e Di Guglielmo. Mister Spugna corre ai ripari togliendo Greggi, Giacinti e Di Guglielmo (la terzina oggi troppo in affanno sulle esterne avversarie) per Troelsgaard, Pilgrim e Sønstevold.
Ma è ancora la squadra toscana a colpire, al 72’: lancio profondo per Janogy, sulla quale prova a intervenire Minami, ma la differenza di prestanza fisica genera una situazione come quella recente di Gabbia su Lukaku: la giapponese letteralmente rimbalza sull’attaccante avversaria, che con un colpo di biliardo mette il pallone all’angolino della porta di Ceasar: è 3 a 1 per la Fiorentina, e i supporter viola sono in delirio, sentono già loro la coppa.
Ma questa Roma non molla mai, lo dovrebbero sapere.
Alessandro Spugna toglie l’appena ammonita Kumagai (oggi un po’ sottotono, da una con il suo palmares e i suoi skill ci si aspettava di più) per Glionna, che non incide molto ma almeno alza ed allarga il gioco romanista.
Al 76’ da una punizione sulla tre quarti, Manuela Giugliano disegna un perfetto arcobaleno che viene toccato sotto porta da Minami: 2 a 3, con la giapponese al secondo gol consecutivo.
Inizia quindi un assedio giallorosso alla ricerca del gol del pareggio; la squadra sbilanciata offre fisiologicamente il fianco alle ripartenze avversarie, che per fortuna non pungono.
Proprio allo scadere, al 90’, Manuela Giugliano trova il terzo assist di serata con un tocco delizioso di prima che lancia Viens sullo scatto al limite dell’area avversaria; la canadese si coordina e di controbalzo fulmina Baldi all’angolino. E’ 3 a 3, la Roma ha ripreso la partita all’ultimo minuto!
La signora Maria Marotta, arbitro della partita, manda tutti ai Supplementari.
Nell’extra-time la Roma ha ben TRE clamorose occasioni per chiuderla prima della lotteria dei rigori: la prima con Pilgrim sapientemente lanciata in profondità da Linari, con la svizzera che parte benissimo in velocità, salta un’avversaria e si trova sola davanti a Baldi, che però incredibilmente la ipnotizza deviando in angolo la sua potente conclusione da due passi.
Sull’angolo stacca di testa ancora di Moeka Minami che indirizza la palla sotto l’incrocio dei pali: sembra irraggiungibile, ma Baldi con un balzo incredibile la smanaccia fuori.
Infine, nel secondo tempo supplementare, è Viens che si libera magistralmente di due avversarie, una col fisico e una con un dribbling secco, ma sola davanti alla portiera si fa parare un tiro a colpo sicuro.
Non si riesce quindi ad evitare lo psicodramma dei rigori.
Sul dischetto va prima la Fiorentina con Agard, che prende il palo.
Per la Roma va Giugliano, che insacca. 1-0 per la Roma.
Il tiro di Cinotti (F) viene solo sfiorato da Ceasar, ma entra.
Poi va Linari, e segna. 2-1 per noi.
Vero Boquete (F) segna, mentre la nostra Sønstevold si fa parare il tiro. Ora siamo 2-2.
Miriam Longo (F) insacca, così come Valdezate, con un tiro di potenza. 3-3.
Va Severini (F) sul dischetto… e stavolta Ceasar intuisce e blocca a terra! La Roma ha il matchpoint con l’ultimo rigore!
Sul dischetto va Sanne Troelsgaard, con tremila anime romaniste che respirano – o meglio NON respirano – all’unisono.
E’ RETE!
ROMA HA VINTO LA COPPA ITALIA!
Troelsgaard (rinnovo in dirittura d’arrivo per lei) inizia una corsa folle finché non viene abbracciata da tutte le sue compagne: è un tripudio giallorosso sugli spalti e in campo. Migliaia di coriandoli giallorossi contornano la bellissima festa delle Campionesse, che ottengono così un meraviglioso Doblete, Campionato più Coppa.
Nel post-partita, Mister Spugna ironizzerà sul fatto che questa Roma non è evidentemente “una squadra da scontri diretti”, perché è la terza finale che vince, ma lo fa sempre all’ultimo rigore. Però è stato sfatato un tabù, e dopo due finali di Coppa Italia perse, quest’anno il trofeo è GIALLOROSSO!
Al termine di una partita bellissima, aperta e combattuta, si scopre che la bellezza del calcio femminile in Italia sta prendendo sempre più piede; proprio nei giorni in cui la finale di UWCL (Barcellona – Lione) si è giocata al San Mamès di Bilbao davanti a più di cinquantamila tifosi paganti, i dati degli ascolti di Roma-Fiorentina parlano di oltre 500.000 spettatori, con un picco di 600.000 durante gli emozionanti rigori, per uno share del 6,9%. Nuovo primato italiano per il calcio femminile.
FORZA RAGAZZE, DAJE ROMA!
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