SECONDO PAREGGIO CONSECUTIVO PER LA ROMA, PROBLEMI DI TESTA O DI MODULO?
Nell’intera stagione trascorsa, la Roma aveva pareggiato solo una partita (nella Poule Scudetto, 0-0 a Firenze, a titolo ormai virtualmente raggiunto) e due sconfitte (di cui l’ultima a Biella in casa della Juve, quando ormai lo Scudetto era già cucito sulle maglie giallorosse). Per il resto, l’impressionante e ineguagliato cammino di 23 vittorie in 26 giornate.
Quest’anno, invece, la Roma è a soli 2 punti in classifica dopo le prime due giornate. Due pareggi che sono ben più di un campanello di allarme, suonano anzi come una sirena antiaereo.
Dopo il passo falso della trasferta in terra formellese, che però ricordiamo essere stata falsata ampiamente da un arbitraggio che aveva regalato gol e rigori alla squadra della provincia di Roma, ieri al Tre Fontane arrivava il Sassuolo. I numeri erano piuttosto rassicuranti: sempre sconfitto nelle precedenti SETTE trasferte a Roma, senza segnare dal 2019, e vittima preferita di Giugliano (con sette reti segnate alle neroverdi negli scorsi campionati).
Purtroppo, come ben sappiamo, nel calcio le statistiche e i nomi delle giocatrici non bastano a fare risultato. Così, un Sassuolo ordinato e compatto è riuscito ad ottenere un pareggio decisamente insperato (la cronaca della partita in calce), specie dopo la pesante sconfitta casalinga per 6 a 3 contro la Juve nella scorsa giornata.
Ottima invece la prova delle emiliane ieri, molto ben impostate da Gian Loris Rossi – ex “secondo” di Piovani andato all’Inter, di cui ha preso il posto con un segnale di grande continuità; in fondo l’anno scorso la squadra emiliana era stata una piacevole sorpresa, riuscendo a mettersi alle spalle le due “big” milanesi e sfiorando la storica qualificazione ai preliminari di Champions League (mentre gli omologhi maschili retrocedevano in B…).
A fine partita, la squadra con più rimpianti è forse la loro, perché solo una grande Ceasar con almeno tre interventi salva-risultato ha impedito la vittoria degli ospiti.
Onore al Sassuolo, dunque, ma fari puntati specialmente sui demeriti della AS Roma.
La squadra sembra aver perso quella fame di vittorie, quella voglia di bruciare il campo e dominare le avversarie che l’ha contraddistinta nelle passate stagioni, specie la scorsa.
Il mercato non è una scusa, visto che la rosa si è probabilmente persino rinforzata, specie con gli innesti di Giulia Dragoni, Alice Corelli e Hawa Cissoko. Né possono essere un alibi gli infortuni: Aigbogun è fuori da tanto, Pilgrim non era stata comunque protagonista lo scorso anno, Valdezate non sarebbe comunque titolare, e a queste ieri si è aggiunta purtroppo Lukášová, che è comunque il secondo portiere.
Cos’è successo a questa squadra, fino a quattro mesi fa una macchina perfetta per vincere?
Sicuramente c’è la questione modulo; Mister Spugna solo ieri ne ha provati tre diversi in 90’: si è iniziato con la difesa a tre (Minami-Linari-Cissoko) per un 3-4-1-2, che vedeva Greggi e Kumagai a centrocampo (con la giapponese ancora decisamente fuori forma, ricordiamo che è tornata dalle Olimpiadi quasi a fine ritiro) e Giugliano dietro Giacinti e Viens (per la canadese discorso simile alla numero 8); esterne Hanshaw e Di Guglielmo, buona la prova della pisana.
All’intervallo, dentro Dragoni per aggiungere fosforo al centrocampo, e fuori Cissoko (decisa negli interventi di interdizione ma troppo imprecisa in impostazione) per passare ad un 4-3-1-2. Nell’arrembaggio finale, dentro anche Glionna per Viens ed Emilie Haavi per Kumagai, disegnando quindi un improbabile 4-2-1-3.
Oltre a questo, troppe giocatrici sembrano quasi distratte, comunque imprecise; possibile che la partenza di Bartoli ne sia la causa? L’assenza della ex-Capitana può aver lasciato questi pesanti strascichi?
Difficile credere che l’improvvisa astinenza dell’attacco (solo una rete di Giacinti in avvio di partita alla prima giornata, poi un gol di Linari e la punizione di Giugliano ieri) e soprattutto la subitanea perdita di coesione della difesa (già tre reti subite) siano imputabili ad una semplice assenza, per quanto di una figura carismatica che dava tutto per la squadra, anche non giocando.
Qual è quindi il problema? E quali le soluzioni?
Non sta a noi identificarle, ma a Mister Spugna e al suo abile staff. Un altro problema però è il tempo: perché se è vero che in campionato “non è ancora compromesso nulla” (Spugna ai microfoni a fine partita), già mercoledì 18 al Tre Fontane arriva il Servette per il preliminare di Champions League. Un doppio scontro che la Roma non può assolutamente permettersi di perdere, pena l’esclusione dal prestigioso e affascinante torneo continentale.
Speriamo quindi in una pronta e positiva reazione della squadra. Il campionato è ancora lungo, e la vetta dista quattro punti, certo non irrecuperabili. Ma bisogna ritrovare la concentrazione, la grinta e la passione che sono state il marchio di questa Roma nella formidabile cavalcata dello scorso anno.
– La cronaca della partita:
Splendida giornata di sole, ma senza il caldo estivo dei giorni passati, al Tre Fontane di Roma. Spalti non gremiti ma comunque sempre con un tifo caloroso per le giallorosse.
Il vostro umile scrivente, in tribuna Ovest, due file sotto le infortunate Pilgrim, Valdezate (che ho provato a intervistare ma senza successo) e Lukášová. Insieme a loro Betty Bavagnoli, la responsabile dell’area femminile dell’AS Roma.
Si parte, e nei primi cinque minuti Giacinti prova tre volte ad impensierire Durand, la terza su un passaggio delizioso no-look da parte di Giugliano. Nulla di fatto, però.
Al 12’, un angolo a favore del Sassuolo crea una pericolosa situazione di rimpalli in area romanista, ne esce però fuori palla al piede Giugliano, che guida un velocissimo contropiede; arrivata sulla tre-quarti avversaria, allarga per l’accorrente Cissoko. L’attacco in velocità non è il pane abituale della centrale francese, e lo dimostra calciando male sopra la porta avversaria.
Al 15’, il vantaggio giallorosso: Prugna stende Kumagai proprio nella lunetta, l’arbitro (esordiente) fischia la punizione dal limite. Sul pallone va la numero 10, l’unica italiana candidata al Pallone D’Oro, Manuela Giugliano. Davanti a lei Solène Durand, miglior portiere della scorsa Serie A, che però nulla può sulla magnifica pennellata di MG10, una parabola arcuata, precisa e saettante esattamente sotto l’incrocio dei pali alla sinistra della portiera. È 1 a 0.
La beffa però si concretizza subito: il Sassuolo batte da centrocampo, subito dalla difesa parte una palla lunga verso Lana Clelland, la scozzese sulla tre-quarti lascia rimbalzare la palla e poi si coordina per un tiro potente che scavalca incredibilmente Ceasar (troppo fuori dai pali): il pareggio 1 a 1 è arrivato in esattamente 13 secondi dalla ripresa del gioco!
Dopo le due reti, le squadre tornano a studiarsi reciprocamente. Il Sassuolo resta ben ordinato e impedisce alla Roma di manovrare in maniera avvolgente, costringendola a verticalizzazioni però troppo imprecise.
Al 20’, Ceasar si riscatta con una bella parata d’istinto su tiro di Prugna, servita al centro da un cross dalla destra.
Al 27’ Di Guglielmo sradica un pallone ad un’avversaria e centra per Viens, che di mezzo esterno sfiora il palo.
Al 34’ il Sassuolo è pericoloso su calcio d’angolo da destra: al centro dell’area stacca di testa Gallazzi (di proprietà giallorossa, uno scudetto con la Roma Primavera per lei sotto il compianto Mister Fabio Melillo) e solo uno stratosferico riflesso di Ceasar che vola per mettere la palla sopra la traversa salva la porta romanista.
Dopo l’intervallo, e nonostante i cambi che portano anche le squadre a ridisegnarsi, succede poco.
Al 67’, grande giocata di Clelland, che con una finta si libera contemporaneamente di Greggi e Kumagai e mette dentro per l’accorrente Chmielinski: terzo intervento spettacolare di Ceasar a preservare il risultato.
All’81’, Glionna spara fuori dopo essere stata ben pescata a centro area da un cross basso di Haavi.
All’89’ il rischio peggiore per la Roma: Missipò entra in area, Di Guglielmo e Thøgersen sono in vantaggio ma non si capiscono, così la palla carambola davanti a Di Rita che a porta vuota spara incredibilmente a lato! Il macroscopico errore dona energie alla Roma, che prova un forcing coraggioso ma troppo scoordinato nei 6 minuti di recupero.
Finisce quindi con il risultato del primo tempo, un gol per parte nel giro di un minuto. Sassuolo che strappa con merito il primo punto a Roma nella sua storia, Campionesse da rivedere.
Come detto, ora tocca alle svizzere del Servette, mercoledì 18 alle 14.30 (biglietti a prezzi popolari di 2€); domenica 22 invece la Roma torna in campo all’ora di pranzo, stavolta a Seregno (MB) in casa del Como.
FORZA RAGAZZE, DAJE ROMA!
Lorenzo Avenali – Roma Club Lupi di Londra
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