Samp-Roma 1-5: manita giallorossa sotto la Lanterna

LA ROMA DILAGA IN CASA SAMP, PARTITA CHIUSA GIA’ NEI PRIMI 18’. SUL FINALE, PERO’, IL SOLITO ERRORE…

Dopo la pausa nazionali, in cui abbiamo visto un’Italia con ben “SEI” romaniste contemporaneamente in campo, ritorna il campionato: la Roma è scesa in campo a Genova, sponda blucerchiata, per quello che sulla carta era un impegno abbastanza semplice.
La Samp, infatti, finora sta navigando nelle parti basse della classifica, a soli tre punti. Tra le liguri, gioca punta centrale la talentuosa ventenne “Tori” Della Peruta, l’italo-americana che molto bene ha fatto nella scorsa stagione, al punto da venire acquistata a giugno dalla Roma (e successivamente lasciata alla Sampdoria per un anno).

Mister Spugna, alla sua centesima gara sulla panchina della Roma, disegna il consueto 4-3-3: Ceasar tra i pali, Linari e Cissoko centrali di difesa con Hanshaw a sinistra e Thøgersen a destra, Greggi-Giugliano-Pandini sulla mediana, Viens-Giacinti-Haavi in attacco. Nessuna sorpresa, dunque, a parte la titolarità di Marta Pandini.

Il primo tempo è un impressionante monologo giallorosso, in cui Giugliano e compagne fanno praticamente quello che vogliono.
Al 6’ minuto Viens affonda sulla sinistra, si libera dell’avversaria con un guizzo e mette basso al centro, dove Haavi impatta al volo di sinistro: è già 1 a 0 per la Roma!

Sei minuti dopo, il raddoppio: Giugliano porta palla e serve Giacinti nella lunetta, la numero 9 prolunga per Pandini, che attraversa mezza area di rigore portandosi dietro quattro avversarie per poi chiudere di sinistro sul secondo palo. Difesa doriana totalmente in bambola.

Un minuto dopo, nuova discesa di Viens, nuovo assist basso al centro, tiro violento di Pandini di prima intenzione, con deviazione sotto porta di Giacinti che inganna la portiera blucerchiata Roberta Aprile: tutto annullato, però, perché l’attaccante giallorossa era in off-side.

Al 18’ però la Roma segna davvero: Haavi lancia addirittura dalla propria metà campo, il pallone spiove nell’area di rigore dove Viens tenta l’inserimento tra due difensore e la portiera avversarie; sembra una palla imprendibile, eppure la canadese romanista riesce a prendersi lo spazio con il fisico e ad anticipare di testa Aprile. È un gol bellissimo, di potenza, coordinazione e grinta. Il tabellino recita già 0-3.

Dopo le reti ogni sei minuti, al 24′ tutti si attendono il 4 a 0 della Roma: e in effetti la discesa di prepotenza di Haavi sulla destra sembra presagirlo. Cross al centro, Giacinti si gira benissimo e di prima spara un destro ribattuto però dalla difesa, al che immediatamente l’attaccante della nazionale ritira, e stavolta solo un ottimo riflesso di Aprile salva la porta sampdoriana.

La Roma amministra il pesante vantaggio, e la partita rallenta decisamente.
Solo nel finale del primo tempo ritorna scoppiettante, con tre clamorose occasioni per andare al riposo sullo 0-4: nella prima, su calcio d’angolo di Haavi, Pandini da centro area devia di testa ma la palla finisce tra le mani di Aprile.
Nella seconda, Haavi dal fondo mette la palla sul dischetto per Giugliano, che al volo chiude troppo e sfiora incredibilmente il palo alla sua sinistra.
Infine, ormai nel recupero, Giada Greggi prende palla (dalla solita Haavi) da fuori area, e lascia partire il suo poderoso sinistro, che Aprile riesce a malapena a deviare sulla traversa.

Al termine della prima frazione, zero tiri in porta per la Sampdoria: Camelia Ceasar totalmente inoperosa.

Mister Davide Corti, il neo-tecnico blucerchiato, deve aver dato una bella strigliata alle sue ragazze, nell’intervallo, perché l’inizio del secondo tempo è sicuramente di marca doriana: al 47’, approfittando di un disimpegno “horror” della difesa, Sara Baldi porta palla in area romanista e tira a botta sicura, ma c’è il piedino di Ceasar a negarle la gioia del gol.

Sette minuti dopo, è ancora Baldi vs Ceasar: l’attaccante si accentra da sinistra e scaglia un tiro potente ma centrale, facile preda della portiera della nazionale rumena.
Al 56’ Giugliano serve in area Viens, ma il suo colpo di testa viene bloccato in due tempi.

Nel frattempo, girandola di sostituzioni: nella Roma Di Guglielmo rileva Thøgersen, Pilgrim entra per Haavi (Viens si sposta a destra), Troelsgaard per Giugliano (fascia di capitano a Greggi), e più tardi Dragoni per Pandini.
Nella Samp, entra la ex Norma Cinotti, ma soprattutto c’è il curioso avvicendamento che vede Giada Pellegrino Cimò sostituire Tori Della Peruta: due attaccanti entrambe giovani, entrambe molto talentuose, e soprattutto… entrambe di proprietà dell’AS Roma.

La Roma ormai gestisce la partita, senza correre rischi e senza sforzare troppo; solo Pilgrim sembra metterci qualcosa in più, forse per scrollarsi di dosso la ruggine dell’infortunio. Al 68’ coglie infatti un clamoroso palo a portiera battuta.

Al 79’, un momento importante: esce Verena Hanshaw e torna finalmente in campo Eseosa Aigbogun, per la prima volta dal brutto infortunio al legamento che l’ha tenuta fuori dai campi per tutto il 2024.
A fine partita, emozionatissima, verrà festeggiata dalle compagne e dichiarerà ai microfoni: “Mi sento come una bambina che gioca per la prima volta. Ho provato delle buone sensazioni: mi hanno tutti sostenuta”. Bentornata, Ese!

All’86’ la Roma cala finalmente il poker: la firma è di Lucia Di Guglielmo, che raccoglie una palla intercettata da Greggi e tira da fuori area. È 0-4, con la complicità di Aprile che ha grandi colpe, ma forse non aveva visto partire il pallone.

Tre minuti dopo, il pezzo di bravura di Alayah Pilgrim: salta due volte in progressione Burbassi, entra in area, inganna anche Bertucci e spara un destro imparabile. 0-5, e commentatori in estasi per l’esplosività di questa ragazza.

Arriva il 90’, e la partita dovrebbe essere chiusa; e invece accade ciò che a fine match farà dichiarare a Mister Spugna: “mi fa quasi più arrabbiare la rete subita di quanto invece sono contento per quelle segnate”: il solito, evitabilissimo, imperdonabile, assurdo, madornale errore difensivo. Passaggio corto all’indietro di Troelsgaard, Cissoko e Aigbogun non riescono a chiudere sull’inserimento di Bertucci, che realizza il gol della bandiera: è 1-5, risultato che resterà poi quello finale.

Si è rivista una bella Roma, dove hanno trovato spazio tutte le esterne di difesa e anche alcune “seconde linee” che saranno utili durante la stagione – su tutte sicuramente Pilgrim. Ma la difesa ha ancora bisogno di una registrata.

La Roma ora sarà di scena mercoledì 6 a Bologna, per gli ottavi di finale della Coppa Italia: la partita era stata inizialmente fissata alle 14.30, ma successivamente è stata spostata alle 12.30 (purtroppo, tagliando fuori il vostro scrivente che sarebbe andato a vederla dal vivo!).

Il campionato torna il 9 novembre alle 14, con la Roma che al Tre Fontane ospiterà una lanciatissima Fiorentina. La Viola ha oggi battuto l’Inter in rimonta (in gol anche l’eterna Vero Boquete) ed è l’unica squadra a tenere il passo della Juventus, anch’essa vincitrice a Napoli.
La classifica vede quindi Roma e Inter tallonare affiancate la coppia di testa:

(colpisce il Sassuolo, rivelazione della scorsa stagione e giunto quarto alla fine, ora ad un solo punto dopo otto giornate)

Prima di lasciarvi, due news dal mondo della Roma femminile:

– Si è tenuta questa settimana a Montecarlo la cerimonia del prestigioso “Golden Foot”: premio assegnato ai calciatori e calciatrici sopra i 28 anni, quindi una celebrazione quasi “alla carriera” per i vincitori – i quali oltre a ritirare la targa hanno poi l’onore di incidere le loro impronte e la loro firma nel cemento della “Promenade de Champions” del Principato (infatti, non può vincere due volte lo stesso atleta).
Questo trofeo, in passato vinto da campioni del calibro di Ronaldo, Baggio, Totti, Ibrahimovic, CR7, quest’anno è stato insignito a due calciatori di squadre italiane: ha vinto Lautaro Martinez per gli uomini, e la grandissima Saki Kumagai per le donne!
Saki, per l’occasione in abito lungo e collana di perle, accompagnata anche dalla dirigenza romanista, ha ringraziato commossa durante la cerimonia.

– Tra sole due settimane, domenica 17 novembre, andrà in scena il “derby” Roma-Lazio femminile.
Per l’occasione, c’è stata una richiesta ufficiale di un gruppo di tifose e tifosi dell’AS Roma Femminile, per far giocare questa attesissima partita nello stadio Olimpico, sfruttando anche il fatto che la Serie A maschile sarebbe in pausa nazionali.
La richiesta è stata sostenuta da un inaspettato, e bellissimo, tam-tam mediatico: Messaggero, RomaToday, Corriere dello Sport, hanno tutti seguito l’iter che ha portato l’istanza fino ad Alessandro Onorato, assessore allo sport del Comune di Roma.
Alla fine, purtroppo, il cambio di campo non è stato possibile per motivi di tempi, e anche la dirigenza Friedkin non era pienamente convinta di forzare la richiesta – considerando anche l’esborso di trecento mila euro necessario per affittare l’impianto dal CONI.
E’ stato però un bellissimo sogno, che ha dimostrato come anche in Italia non sia più tabù pensare a grandi palcoscenici per il calcio femminile, come accade già all’estero.

E l’appuntamento con l’Olimpico è solo rimandato!

FORZA RAGAZZE, DAJE ROMA!

Lorenzo Avenali – Roma Club Lupi di Londra