Ancora una volta la Roma torna a casa da una trasferta con tre punti, sembrano lontanissimi i tempi in cui non si vinceva lontani dall’Olimpico, e ancora una volta lo fa nel segno di Artem Dovbyk.
La forte pioggia che si è abbattuta su Lecce per tre giorni ha reso il campo molto scivoloso imprimendo maggior velocità al pallone e rendendo più complicate le giocate dei giocatori; situazione che comunque in varie occasioni ha dato alla Roma la possibilità di mettere in evidenza le qualità dei suoi uomini.
Anche per questo motivo la Roma parte forte mettendo sotto pressione una difese leccese in grande difficoltà ; dopo pochi minuti Gaspar ferma in scivolata una conclusione di Dovbyk, all’8’ un pasticcio tra Falcone e Guilbert mette Angeliño in condizione di tirare a porta vuota ma lo spagnolo incredibile manca il bersaglio.
Cristante serve magnificamente Dovbyk in area di rigore avversaria ma l’ucraino perde tempo e consente un nuovo recupero a Gaspar; si vede il Lecce al quarto d’ora, un disimpegno errato di Cristante davanti alla propria difesa porta Helgason ad un tiro in diagonale pericoloso che si perde alla destra di Svilar.
Arriviamo così al minuto 20 dove si materializza l’impossibile. Ancora una volta pressione alta della Roma su rimessa dal fondo del Lecce, Falcone serve Ramadami all’altezza del dischetto di rigore, Koné è lesto a strappare la palla al numero 20 avversario ma da pochi metri calcia incredibilmente addosso al portiere che devia in angolo. Davvero difficile credere a quanto abbiamo appena assistito.

Dopo una mezz’ora di dominio totale i giallorossi romani rallentano un po’ e il Lecce prova a creare qualche preoccupazione anche se tutte le occasioni salentine nascono da errori di leggerezza della Roma; come al 35’ quando Saelemaekers sbaglia un controllo servendo Karlsson che a sua volta innesca Gallo (non seguito da Saelemaekers), che entra in area in velocità e da buona posizione lascia partire un potente tiro ben respinto da Svilar, pericolo successivamente allontanato da Angeliño.
Stessa cosa al 43’ quando è invece Koné ad innescare un contropiede in superiorità numerica per il Lecce dimenticandosi il pallone sulla trequarti offensiva, il tiro finale di Karlsson è per fortuna debole e non crea problemi al sempre attento Svilar.
Il primo tempo si chiude con una bella conclusione leggermente alta di Pellegrini. Una Roma sprecona va al riposo tenendo viva una partita che poteva giĂ essere chiusa.
La ripresa inizia seguendo il trend dei minuti precedenti, il Lecce sembra aver rotto gli indugi e prende le redini del gioco obbligando la Roma nella sua metà campo per i primi 15’; Krstovic prova a sorprendere Svilar con un tiro da oltre 40 metri al 58’, i salentini si accorgono di un vistoso calo da parte degli avversari e provano ad approfittarne iniziando però a scoprirsi troppo.
Lentamente la Roma riprende a giocare e a mettere in apprensione la difesa avversaria; Pellegrini apre a sinistra per Angeliño, cross preciso per Dovbyk che conclude velocemente verso la porta, l’onnipresente Gaspar devia leggermente consentendo a Falcone di respingere.
Ranieri fiuta la situazione e spariglia le carte con un doppio cambio sorprendente, fuori Soulé e Pellegrini per Baldanzi e Shomurodov; la seconda punta ha un’impronta decisiva sulla partita rendendo più “leggero” il compito di Dovbyk.

A dieci minuti dalla fine l’ucraino raccoglie i frutti di questo nuovo assetto; dopo trenta partite Dovbyk capisce l’importanza di usare il fisico contro le difese italiane e si libera con forza di Baschirotto (che piccolo non è), entra in area spostandosi la palla da sinistra a destra e ancora a sinistra per liberare il potente mancino in rete, questa volta il duo Gaspar-Falcone deve arrendersi al bomber giallorosso.
Il vantaggio libera la Roma definitivamente portandola in più occasioni vicino al raddoppio, sempre con Dovbyk servito da Shomurodov (parata di Falcone), poi con lo stesso attaccante uzbeko che spreca una bella azione di Cristante e Angeliño e infine al 94’ ancora con Shomurodov che a tu per tu con Falcone spara sulle gambe del portiere.
La Roma vince anche a Lecce e continua la sua incredibile rincorsa per il quarto posto; i numeri sono indiscutibili: settima vittoria in fila con un solo gol subito e quattordicesimo risultato utile consecutivo. Dovbyk continua a segnare gol pesanti, le sue prestazioni non catturano sicuramente l’occhio ma va bene anche così, in questo suo primo anno in Italia è già arrivato a 11 reti.
Unica nota negativa della serata è la sciocca ammonizione rimediata da Saelemaekers, diffidato dovrà saltare la partita di domenica prossima contro la Juventus ma sopratutto inguaia un reparto già pesantemente colpito da infortuni.
Arrivano adesso le sfide più difficili ma anche le più belle e, a differenza delle ultime stagioni la Roma potrà prepararle meglio non essendo più coinvolta nelle coppe europee; negli ultimi anni il doppio impegno ha sempre portato via punti importanti nelle partite di campionato, questa squadra invece ha l’obbligo di credere fino all’ultimo respiro in un nuovo miracolo sportivo targato Claudio Ranieri.
Luca Panno – Roma Club Parma
Dovbyk non è Lukaku. Nonostante il secondo proprio non mi piaccia, bisogna riconoscere che sa come usare il fisico e sicuramente è piĂą prolifico sotto porta. Dovbyk è stato decisivo ma spesso è troppo solo in mezzo agli avversari. L’ingresso di Shomurodov infatti lo ha aiutato, ma sul gol è stato eccezionale. La vittoria, meritata, poteva essere piĂą ampia e la classifica – facendo i dovuti scongiuri – adesso permette di pensare anche ad obiettivi che sembravano impossibili da raggiungere fino a poche settimane fa. L’infortunio di Dybala ha reso la strada piĂą complicata.