Warum hast du es getan?

La notte europea della Roma si è conclusa con una sconfitta per 3 a 1 macchiata dall’incredibile errore di Mats Hummels.

A far male non è il cartellino rosso dato in maniera severa dall’arbitro Turpin ma il gesto tecnico del tedesco che non valuta il posizionamento di Maroan Sannadi e gli consegna praticamente il pallone.

Scarsa concentrazione dovuta alle troppe gite romane o mancanza di personalità in una partita decisiva?

Non lo sapremo mai perché solo lui conosce le reali motivazioni di quello che ha fatto.

Il resto della cronaca racconta una partita che la Roma ha giocato dignitosamente, schiacciata dietro nella sua metà campo in 10 contro 11; anzi forse dovremmo dire in 9 contro 11 perché un altro giocatore ieri, per l’ennesima volta non ha convinto.

Insieme al tedesco quello che ha deluso tanto ieri sera è stato Dovbyk.

Incapace di far salire la squadra, di lottare su quei pochissimi palloni che gli sono arrivati e mai aggressivo nel recuperare un pallone anzi, quasi rassegnato all’idea di perdere la partita.

Era difficile lo sappiamo ma così lo è stato ancora di più.

Tutti ci hanno provato, hanno difeso come meglio hanno potuto, persino Dybala ha vestito i panni del difensore e in mezzo all’area giallorossa gli abbiamo visto deviare dei tiri verso la porta della Roma.

Ma Dovbyk è sembrato un pesce fuor d’acqua.

Poi mister Ranieri ci spiegherà magari un giorno perché non ha fatto giocare dal primo minuto gente come Saelemaekers spostando Mancini centrale con Rensch terzo di difesa e soprattutto perché ha tolto Dybala e non Dovbyk dopo il primo tempo dato che la partita era praticamente compromessa.

Siamo arrabbiati, delusi come tifosi perché la sconfitta così come è maturata fa veramente male ma paradossalmente la cosa che ci dà più fastidio sono le domande nelle nostre teste alle quali non avremo mai delle risposte.

Dalle inspiegabili scelte del tecnico romano alle prestazioni negative di alcuni la partita è stata un copione scritto solo in lingua basca.

Dopo l’errore di Hummels, anche Angeliño al 20’ ha pensato bene di commetterne uno mandando in porta Sannadi, ma l’attaccante dell’Athletic ha sparato fuori a tu per tu con Svilar; Due minuti dopo Nico Williams è passato in mezzo a Rensch e Cristante come un gatto ed ha lasciato partire un destro bellissimo che ha baciato il palo alla sinistra di Svilar senza conseguenze.

La Roma ci ha provato con qualche timido fraseggio offensivo ma senza risultati degni di nota. Solo al 38’ Cristante ha tentato una timida girata di esterno sugli sviluppi di un corner; questa di Cristante è stato l’unico tiro tentato in porta dai giallorossi nel primo tempo.

Poi alla fine della prima frazione è arrivata la beffa: cross di Iñaki Williams, deviazione di Ndicka in mezzo all’area, palla che arriva a Nico Williams, tiro di destro, deviazione di Angeliño che inganna Svilar e palla sotto la traversa. 1 a 0 e parità nella due partite ristabilita.

La ripresa del gioco si è aperta con l’Athletic che ha continuato a spingere proprio come ha fatto nel primo tempo; Ancora una volta uno dei fratelli Williams Iñaki, di testa l’ha mandata fuori con Svilar attento a controllare.

Ma al 60’ tutti i cuori giallorossi si sono uniti nello spingere la stupenda cavalcata di Shomurodov che ricevuta palla a centrocampo ha corso come un bellissimo cavallo dei monti Urali che attraversa una prateria sconfinata, involandosi verso la porta avversaria inseguito da due barbari baschi. La galoppata di quasi 60 metri è stata qualcosa di poetico meno però la sua conclusione che in evidente stanchezza ha tirato verso la porta difesa da Agirrezabala e quest’ultimo l’ha messa fuori.

Un unico sussulto per i nostri cuori supiti e tristi.

Poi qualche minuto dopo Svilar compie un autentico miracolo su un contropiede di Berenguer in cui quest’ultimo colpisce a botta sicura dopo aver superato Rensch in dribbling.

Sono le prove del secondo gol che arriva 5 minuti più tardi: calcio d’angolo di Berenguer, colpo di testa di Berchiche e palla alla sinistra di Svilar. 2 a 0 e partita praticamente chiusa.

All’81’ serpentina magistrale di Nico Williams che sfalda la difesa giallorossa come un coltello nel burro caldo e pallonetto a superare Svilar.

3 a 0 dice il tabellone! Troppo severa la lezione impartita da Valverde che riscatta quel famoso 3 a 0 di qualche anno fa quando all’Olimpico perse col Barcellona.

C’è tempo per una sortita offensiva di El Shaarawy al 90’ che viene abbattuto in area di rigore basca ed inevitabilmente l’arbitro Turpin decreta il calcio di rigore.

Dal dischetto Paredes è glaciale e porta il risultato sul 3 a 1. Meno amaro ma impossibile da digerire.

Si conclude così la notte europea della Roma che tanto aveva sperato di ritornare al San Mames il 21 maggio ma che invece sarà costretta a guardare la finale da casa.

Ora più che mai testa al campionato dove domenica arriva il Cagliari che lotta per salvarsi. Speriamo che mister Ranieri non si faccia impietosire dalla situazione dei sardi.

Menzione speciale per i 3000 del San Mames che ancora una volta sono stati eroici per aver affrontato un viaggio non semplice e che non hanno smesso mai di cantare nonostante la sconfitta.

Testa al campionato: c’è una partita da vincere per concludere la stagione nel migliore dei modi.

Gianni C. – Roma Club Parma